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Takler, il presidente si sfoga dopo Modugno
Il brutto pomeriggio tra intimidazioni e minacce raccontato da Tartufolo
Matera - giovedì 20 marzo 2014
16.04
Dopo le brutte vicende di Modugno, il presidente della Takler Matera C5 si sfoga.
La diciannovesima giornata del girone E di campionato tra i padroni di casa e i materani ha lasciato strascichi in casa Real Team Matera.
Già dall'arrivo dei materani, gli atteggiamenti dei padroni di casa non sono sembrati dei più positivi. A parte l'accoglienza immediata, c'è stato subito un clima di tensione, con il capitano di casa, come confermato dal referto del Commissario di campo, che ha preso da parte con toni minacciosi l'allenatore materano, Damiano Andrisani. Dunque, il clima ostile è proseguito nel corso di tutta la gara, diventando intimidatorio con il passare dei minuti, per poi esaurirsi in un finale incandescente e nel quale è stata usata, come riportato anche dal referto dello stesso Commissario, anche una lametta da barba usa e getta per intimare violenza nei confronti dei calciatori materani.
"Come presidente del Real Team Matera condanno gli atteggiamenti della squadra e della società del Modugno, non solo quello del giocatore, perchè sin dalle prime avvisaglie di tensione erano presenti anche i dirigenti di casa, che potevano tenere sicuramente un comportamento meno permissivo e più repressivo rispetto a quanto il loro calciatore stava perpetrando – ha spiegato il massimo dirigente materano, Nico Taratufolo – Portiamo in giro i nostri ragazzi per tutta l'Italia da oltre dieci anni per lo spirito sportivo, con l'intento di praticare una disciplina sana e che faccia crescere i nsotri giovani lontano dalla strada e dagli atteggiamenti pericolosi, per poi ritrovarci in queste situazioni sgradevoli, dove lo spirito sportivo che insegniamo quotidianamente è palesemente calpestato. Doverci preoccupare persino dell'incolumità nostra e dei ragazzi è un'eventualità che nemmeno dovrebbe essere presa in considerazione".
Una sottolineatura forte, anche per quanto espresso, tramite il Comunicato Ufficiale, dal Giudice sportivo. "Anche la Federazione e il Giudice sportivo, a mio avviso – ha ripreso Taratufolo – sono stati fin troppo buoni. Perchè arrivare ad essere minacciati, oltre che con le parole e con le mani, anche con un rasoio, vuol dire che certa gente non dovrebbe avere a che fare con il mondo dello sport. Servirebbe, alla luce di quanto scritto anche nel referto del Commissario di campo, una ferma presa di posizione anche da parte della Divisione calcio a cinque e della Federazione, affinchè questi gesti siano condannati in modo ufficiale".
Una vicenda che la squadra, intanto, ha messo in archivio per continuare, con il giusto spirito, ad affrontare un finale di una stagione dal sapore comunque positivo. Anche se i ragazzi porteranno per molto tempo un ricordo negativo di questa trasferta.
La diciannovesima giornata del girone E di campionato tra i padroni di casa e i materani ha lasciato strascichi in casa Real Team Matera.
Già dall'arrivo dei materani, gli atteggiamenti dei padroni di casa non sono sembrati dei più positivi. A parte l'accoglienza immediata, c'è stato subito un clima di tensione, con il capitano di casa, come confermato dal referto del Commissario di campo, che ha preso da parte con toni minacciosi l'allenatore materano, Damiano Andrisani. Dunque, il clima ostile è proseguito nel corso di tutta la gara, diventando intimidatorio con il passare dei minuti, per poi esaurirsi in un finale incandescente e nel quale è stata usata, come riportato anche dal referto dello stesso Commissario, anche una lametta da barba usa e getta per intimare violenza nei confronti dei calciatori materani.
"Come presidente del Real Team Matera condanno gli atteggiamenti della squadra e della società del Modugno, non solo quello del giocatore, perchè sin dalle prime avvisaglie di tensione erano presenti anche i dirigenti di casa, che potevano tenere sicuramente un comportamento meno permissivo e più repressivo rispetto a quanto il loro calciatore stava perpetrando – ha spiegato il massimo dirigente materano, Nico Taratufolo – Portiamo in giro i nostri ragazzi per tutta l'Italia da oltre dieci anni per lo spirito sportivo, con l'intento di praticare una disciplina sana e che faccia crescere i nsotri giovani lontano dalla strada e dagli atteggiamenti pericolosi, per poi ritrovarci in queste situazioni sgradevoli, dove lo spirito sportivo che insegniamo quotidianamente è palesemente calpestato. Doverci preoccupare persino dell'incolumità nostra e dei ragazzi è un'eventualità che nemmeno dovrebbe essere presa in considerazione".
Una sottolineatura forte, anche per quanto espresso, tramite il Comunicato Ufficiale, dal Giudice sportivo. "Anche la Federazione e il Giudice sportivo, a mio avviso – ha ripreso Taratufolo – sono stati fin troppo buoni. Perchè arrivare ad essere minacciati, oltre che con le parole e con le mani, anche con un rasoio, vuol dire che certa gente non dovrebbe avere a che fare con il mondo dello sport. Servirebbe, alla luce di quanto scritto anche nel referto del Commissario di campo, una ferma presa di posizione anche da parte della Divisione calcio a cinque e della Federazione, affinchè questi gesti siano condannati in modo ufficiale".
Una vicenda che la squadra, intanto, ha messo in archivio per continuare, con il giusto spirito, ad affrontare un finale di una stagione dal sapore comunque positivo. Anche se i ragazzi porteranno per molto tempo un ricordo negativo di questa trasferta.