Calcio
Iannini assolto dall'accusa di razzismo, rischiava 2 mesi di reclusione
L'avvocato del calciatore del Matera: "Smontata l'accusa, era solo una reazione al fallo subito"
Matera - martedì 19 novembre 2013
13.09
Cadono le accuse penali di razzismo nei confronti del calciatore del Matera, Gaetano Iannini. Smontata la tesi accusatoria contro il centrocampista relativa alla gara di Tim Cup dello scorso 4 agosto scorso.
Una data storica per il Matera Calcio, quella della prima partecipazione alla Tim Cup, si è rivelata anche il motivo di una ribalta nazionale per via dell'espulsione di Iannini, al quale successivamente è stata inflitta una storica squalifica di 10 giornate. Ma, il peggio è arrivato successivamente. Il Pubblico Minister di Bolzano, Lorenzo Puccetti, ha chiesto per Iannini una pena di 2 mesi di reclusione per la violazione della legge Mancino, dell'articolo 594 del codice penale, aggravati dall'odio razziale. Richiamando invece l'attenzione sull'articolo 599, secondo comma del codice penale (che prevede l'attenuante se il fatto è commesso a seguito di una reazione a offese o per unfatto d'ira) l'avvocato Gianluca Bucciero, legale difensore del calciatore, è riuscito ad ottenerne l'assoluzione.
"Era importante poter smontare l'accusa di razzismo - ha spiegato l'avvocato difensore, Gianluca Bucciero - Quella era evidentemente una reazione al fallo subito, di non piccola entità. L'affermazione, infatti, era rivolta alla persona specifica e non alla sua appartenenza ad una razza. Quindi siamo riusciti ad ottenere la giusta conclusione di una vicenda che ha già visto penalizzato oltremodo il calciatore".
Una data storica per il Matera Calcio, quella della prima partecipazione alla Tim Cup, si è rivelata anche il motivo di una ribalta nazionale per via dell'espulsione di Iannini, al quale successivamente è stata inflitta una storica squalifica di 10 giornate. Ma, il peggio è arrivato successivamente. Il Pubblico Minister di Bolzano, Lorenzo Puccetti, ha chiesto per Iannini una pena di 2 mesi di reclusione per la violazione della legge Mancino, dell'articolo 594 del codice penale, aggravati dall'odio razziale. Richiamando invece l'attenzione sull'articolo 599, secondo comma del codice penale (che prevede l'attenuante se il fatto è commesso a seguito di una reazione a offese o per unfatto d'ira) l'avvocato Gianluca Bucciero, legale difensore del calciatore, è riuscito ad ottenerne l'assoluzione.
"Era importante poter smontare l'accusa di razzismo - ha spiegato l'avvocato difensore, Gianluca Bucciero - Quella era evidentemente una reazione al fallo subito, di non piccola entità. L'affermazione, infatti, era rivolta alla persona specifica e non alla sua appartenenza ad una razza. Quindi siamo riusciti ad ottenere la giusta conclusione di una vicenda che ha già visto penalizzato oltremodo il calciatore".