Cronaca
Violento pestaggio in centro a Matera, arrestati due uomini
Incastrati anche grazie a dei video. Uno dei due è evaso dal carcere di Modena
Matera - venerdì 23 agosto 2024
17.18
La Polizia di Stato di Matera ha arrestato due uomini, entrambi albanesi. Il primo, 30enne domiciliato a Matera, per detenzione illegale di armi clandestine, il secondo, 27enne, in quanto è risultato evaso dal carcere di Modena. Entrambi, inoltre, sono stati denunciati all'Autorità giudiziaria per lesioni personali in concorso, dopo essersi resi protagonisti di un pestaggio in pieno centro cittadino. L'attività di indagine, svolta dagli agenti della Squadra Mobile, è scaturita a seguito della notizia circostanziata relativa a una violenta aggressione perpetrata ai danni di un uomo ad opera di due giovani, documentata, tra l'altro, da alcuni video amatoriali cruenti, e subito virali, e che stavano creando grave allarme sociale, anche perché l'aggressione era avvenuta in pieno giorno e nel centro cittadino.
Difatti, nel filmato in questione, è possibile notare uno dei due aggressori colpire la vittima mentre impugna una pistola. Partendo proprio dall'analisi di un video, gli investigatori della Squadra Mobile sono riusciti a risalire all'identità degli aggressori. È seguita la perquisizione domiciliare, che ha consentito agli agenti di rinvenire e sequestrare, a carico dell'indagato 30enne, due pistole e sei proiettili. Le due armi – di marca Zoraki 914, con numero di matricola parzialmente abraso - e i sei proiettili, calibro 9, si trovavano nel giardino di pertinenza dell'abitazione, contenuti all'interno di un borsello da donna nascosto sotto alcuni sacchi della spazzatura. È stato altresì rinvenuto del materiale solitamente utilizzato per il confezionamento di stupefacente, consistente in bilancini di precisione, nastro isolante, forbici e cellophane. Nei locali lavanderia e bagno, inoltre, sono stati rinvenuti gli indumenti indossati dai due indagati durante l'aggressione.
Dopo la disamina tecnica delle armi, si è appurato che le stesse, originariamente a salve, avevano subito delle modifiche alle canne, rendendole di fatto comuni armi da sparo, idonee al munizionamento calibro 9, altamente offensive e pertanto assai pericolose. All'esito delle evidenze investigative e dopo aver informato l'Autorità giudiziaria, il 30enne è stato condotto in carcere. Tutto quanto rinvenuto sopra indicato è stato sottoposto a sequestro.
Il secondo arrestato, dopo essere stato individuato e raggiunto dagli operatori della Squadra Mobile, ha fornito generalità false. Dai controlli successivamente effettuati nelle banche dati delle forze dell'ordine, è emersa la sua vera identità di cittadino albanese, che il 2 maggio scorso è evaso dal carcere di Modena. Ne era uscito per beneficiare di alcuni permessi per lavoro, ma non vi aveva più fatto ritorno, divenendo irreperibile sul territorio italiano. Pertanto, anch'egli è stato condotto in carcere dovendo scontare la pena di un anno e 8 mesi, per rapina e furti. È stato inoltre denunciato, sia per lesioni personali in concorso sia per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sulla propria identità personale.
Difatti, nel filmato in questione, è possibile notare uno dei due aggressori colpire la vittima mentre impugna una pistola. Partendo proprio dall'analisi di un video, gli investigatori della Squadra Mobile sono riusciti a risalire all'identità degli aggressori. È seguita la perquisizione domiciliare, che ha consentito agli agenti di rinvenire e sequestrare, a carico dell'indagato 30enne, due pistole e sei proiettili. Le due armi – di marca Zoraki 914, con numero di matricola parzialmente abraso - e i sei proiettili, calibro 9, si trovavano nel giardino di pertinenza dell'abitazione, contenuti all'interno di un borsello da donna nascosto sotto alcuni sacchi della spazzatura. È stato altresì rinvenuto del materiale solitamente utilizzato per il confezionamento di stupefacente, consistente in bilancini di precisione, nastro isolante, forbici e cellophane. Nei locali lavanderia e bagno, inoltre, sono stati rinvenuti gli indumenti indossati dai due indagati durante l'aggressione.
Dopo la disamina tecnica delle armi, si è appurato che le stesse, originariamente a salve, avevano subito delle modifiche alle canne, rendendole di fatto comuni armi da sparo, idonee al munizionamento calibro 9, altamente offensive e pertanto assai pericolose. All'esito delle evidenze investigative e dopo aver informato l'Autorità giudiziaria, il 30enne è stato condotto in carcere. Tutto quanto rinvenuto sopra indicato è stato sottoposto a sequestro.
Il secondo arrestato, dopo essere stato individuato e raggiunto dagli operatori della Squadra Mobile, ha fornito generalità false. Dai controlli successivamente effettuati nelle banche dati delle forze dell'ordine, è emersa la sua vera identità di cittadino albanese, che il 2 maggio scorso è evaso dal carcere di Modena. Ne era uscito per beneficiare di alcuni permessi per lavoro, ma non vi aveva più fatto ritorno, divenendo irreperibile sul territorio italiano. Pertanto, anch'egli è stato condotto in carcere dovendo scontare la pena di un anno e 8 mesi, per rapina e furti. È stato inoltre denunciato, sia per lesioni personali in concorso sia per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sulla propria identità personale.