Via Appia Unesco
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Enti locali

Via Appia Unesco: esclusione dal riconoscimento, protestano i sindaci di Matera e della Puglia

Lettera inviata al ministro Sangiuliano per chiedere revisione

Protestano i sindaci del tratto appulo-lucano della via Appia, escluso dall'iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Come abbiamo riportato su Materalife, il tratto comprendente Matera e i Comuni di Altamura, Santeramo, Laterza e Castellaneta è stato escluso da Icomos, organismo tecnico internazionale che valuta le candidature dei beni mondiali per conto dell'Unesco. Nella relazione di Icomos si legge che questo tratto (definito "tratturo tarantino") non rispetta i criteri di autenticità e integrità perché nel dossier del Ministero della cultura non ci sarebbero sufficienti evidenze per dichiarare che sia effettivamente un tratto della via Appia. Il Ministero ha difeso tutta la candidatura della regina viarum, suddivisa in 22 tratti, ma tre sono stati esclusi (quello appulo-lucano e gli altri due sono nel Lazio).

Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, con i colleghi Vitantonio Petronella (Altamura), Vincenzo Casone (Santeramo in Colle), Francesco Frigiola (Laterza) e Giambattista Di Pippa (Castellaneta) hanno sottoscritto e inviato una lettera al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per chiedere la rapida revisione della procedura impegnandosi a perfezionare l'iter di adeguamento ai requisiti richiesti. L'esclusione è stata decisa dal Comitato, su suggerimento del suo organismo consultivo "Icomos", e riguarda i tratti 003, 004 e 015. «Tale incomprensibile e inattesa esclusione -spiegano i cinque sindaci rivolgendosi al ministro- compromette l'integrità del sito e la comprensione dell'antico asse viario, creando due grandi vuoti nel territorio del Lazio tra i Colli Albani e Terracina, e della Regione Puglia tra il confine con la Basilicata e la città di Taranto. Tutte le componenti del sito, sono state accuratamente selezionate dal Comitato scientifico appositamente istituito dal ministero, non solo sulla base delle più recenti conoscenze archeologiche, ma anche ai sensi degli stringenti requisiti posti dall'Unesco in materia di conservazione dei beni, stato dei contesti, tutela e gestione. In particolare -proseguono i sindaci- con il tratto 015 "L'Appia sul percorso del tratturo tarantino", è stato incluso nella proposta di candidatura un lungo percorso della strada iniziata da Appio Claudio Cieco, che sopravvive nel paesaggio suggestivo e integro del tratturo tarantino. Alle evidenze archeologiche, che testimoniano in maniera indiscutibile il passaggio della Via Appia in questo territorio, si aggiungono altre emergenze paesaggistiche, storiche, artistiche ed architettoniche, che innalzano ulteriormente il valore eccezionale della componente in questione, portando testimonianza della lunga e ininterrotta vitalità dell'antico tracciato attraverso i secoli e del perdurare, lungo lo stesso, di alcune tipiche pratiche economiche e sociali, come la transumanza attiva ancora oggi".
"I territori al momento esclusi dal riconoscimento Unesco e pertinenti alla Città metropolitana di Bari, alle province di Matera e Taranto, oltre ai Comuni di Altamura, Santeramo in Colle, Matera, Laterza, Castellaneta - si legge ancora nella lettera - fanno a pieno titolo parte del sistema Via Appia e beneficeranno pertanto degli effetti positivi, anche turistici, che si attendono dalla iscrizione del sito nella lista del Patrimonio mondiale. Auspichiamo che, in forza del Protocollo d'intesa siglato a Roma il 10 gennaio 2023, le comunità locali saranno comunque coinvolte dal ministero della cultura -rimarcano i sindaci- in tutte le iniziative di valorizzazione del percorso della Via Appia, come dichiarato dal sottosegretario Mazzi durante la celebrazione avvenuta a Roma il 3 luglio scorso». Quindi i primi cittadini chiedono una riunione urgente con il ministero e i responsabili dell'Ufficio Unesco, «per conoscere le motivazioni di esclusione -concludono- e individuare le attività da porre in atto per avviare l'iter di revisione della decisione del Comitato del luglio 2024, secondo le procedure della minor boundary modification, codificate dall'Unesco e richiamate in merito dallo stesso sottosegretario Mazzi. Siamo pronti a lavorare con gli uffici ministeriali, per raggiungere il comune obiettivo di ottenere il riconoscimento delle componenti ad oggi escluse».
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