Enti locali
Vertice alla Regione sul polo dell'auto di Melfi
Indotto e lavoro riguardano anche la provincia di Matera
Matera - giovedì 9 giugno 2022
9.26
La Regione Basilicata ha riunito il tavolo permanente sul polo produttivo automotive di Melfi. La riunione, presieduta dall'assessore regionale per lo sviluppo economico, Alessandro Galella, ha visto la presenza del sindaco di Melfi Giuseppe Maglione, dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Confsal e Fismic e i presidenti di Confindustria e di Confapi di Potenza e Matera.
Sono state discusse alcune proposte. Abbattere i costi della Tari per le aziende dell'automotive e per quelle che operano nell'indotto di Melfi. Rivitalizzare l'area con contratti di sviluppo e bandi 4.0 e per l'efficientamento energetico. Inserire l'area di Stellantis e del suo indotto nel perimetro delle zone Zes della Basilicata, ampliamento che permetterebbe misure speciali e sgravi fiscali. Mettere in campo le azioni per proporre al Ministero dello sviluppo economico di riconoscere il settore automotive area di crisi complessa. E, infine, prevedere un piano di formazione continua per non perdere posti di lavoro e adattarsi ai cambiamenti richiesti dai nuovi progetti industriali. A partire dal 2024 nello stabilimento Stellantis di Melfi andranno in produzione quattro modelli di auto elettrica. Nell'incontro sindacati e organizzazioni di categoria hanno espresso le proprie preoccupazioni ed evidenziato le iniziative utili, recepite nel documento unitario scaturito dal tavolo, per traghettare la complessa fase di transizione ed essere sempre più competitivi sul mercato europeo e mondiale in un sistema in continua evoluzione.
''Dobbiamo lavorare per abbassare i costi della produzione, come Regione Basilicata - ha detto Galella - questo è uno degli obiettivi che ci poniamo. Oltre ai contratti di sviluppo su cui metteremo poste finanziarie importanti, alle azioni per dichiarare l'indotto dell'automotive area di crisi complessa e all'ampliamento della zona Zes comprendente anche le aree dello stabilimento Stellantis e dell'indotto stiamo lavorando su misure per abbattere i costi energetici per innalzare i livelli di competitività (industria 4.0) e favorire l'autoproduzione di energia, insieme ad altri progetti, compreso quello pilota presentato dalla Regione Basilicata per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde, nel quale potrebbe trovare una collocazione il centro ricerca Sata''. Secondo la Cisl e la Fim, il metodo ''è quello giusto per affrontare i problemi'' ma l'organizzazione ha lamentato l'assenza al tavolo del gruppo automobilistico. Garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e misure per accompagnare la transizione verso l'elettrico: queste le rivendicazioni della Cisl ribadite nel corso della riunione. ''In questa fase bisogna lavorare per accompagnare l'intero polo automotive lucano sul sentiero della transizione energetica con un mix di politiche industriali e politiche attive del lavoro con l'obiettivo di rendere sostenibile tale transizione'', hanno detto ancora alla Cisl e alla Fim, sottolineando che ''l'obiettivo è non perdere posti di lavoro''.
Sono state discusse alcune proposte. Abbattere i costi della Tari per le aziende dell'automotive e per quelle che operano nell'indotto di Melfi. Rivitalizzare l'area con contratti di sviluppo e bandi 4.0 e per l'efficientamento energetico. Inserire l'area di Stellantis e del suo indotto nel perimetro delle zone Zes della Basilicata, ampliamento che permetterebbe misure speciali e sgravi fiscali. Mettere in campo le azioni per proporre al Ministero dello sviluppo economico di riconoscere il settore automotive area di crisi complessa. E, infine, prevedere un piano di formazione continua per non perdere posti di lavoro e adattarsi ai cambiamenti richiesti dai nuovi progetti industriali. A partire dal 2024 nello stabilimento Stellantis di Melfi andranno in produzione quattro modelli di auto elettrica. Nell'incontro sindacati e organizzazioni di categoria hanno espresso le proprie preoccupazioni ed evidenziato le iniziative utili, recepite nel documento unitario scaturito dal tavolo, per traghettare la complessa fase di transizione ed essere sempre più competitivi sul mercato europeo e mondiale in un sistema in continua evoluzione.
''Dobbiamo lavorare per abbassare i costi della produzione, come Regione Basilicata - ha detto Galella - questo è uno degli obiettivi che ci poniamo. Oltre ai contratti di sviluppo su cui metteremo poste finanziarie importanti, alle azioni per dichiarare l'indotto dell'automotive area di crisi complessa e all'ampliamento della zona Zes comprendente anche le aree dello stabilimento Stellantis e dell'indotto stiamo lavorando su misure per abbattere i costi energetici per innalzare i livelli di competitività (industria 4.0) e favorire l'autoproduzione di energia, insieme ad altri progetti, compreso quello pilota presentato dalla Regione Basilicata per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde, nel quale potrebbe trovare una collocazione il centro ricerca Sata''. Secondo la Cisl e la Fim, il metodo ''è quello giusto per affrontare i problemi'' ma l'organizzazione ha lamentato l'assenza al tavolo del gruppo automobilistico. Garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e misure per accompagnare la transizione verso l'elettrico: queste le rivendicazioni della Cisl ribadite nel corso della riunione. ''In questa fase bisogna lavorare per accompagnare l'intero polo automotive lucano sul sentiero della transizione energetica con un mix di politiche industriali e politiche attive del lavoro con l'obiettivo di rendere sostenibile tale transizione'', hanno detto ancora alla Cisl e alla Fim, sottolineando che ''l'obiettivo è non perdere posti di lavoro''.