Territorio
Valdadige, niente petcoke
La Regione Basilicata rassicura il Comune di Altamura ma i conti non tornano
Matera - mercoledì 13 agosto 2014
16.52
Scongiurato l'utilizzo del pet-coke da parte dell'azienda Ila Laterizi Srl (ex Valdadige). A comunicarlo, tramite una nota, è la Regione Basilicata alla provincia di Bari e al Comune di Altamura e ad altri enti, in risposta ai quesiti sollevati da questi ultimi riguardanti lo stabilimento industriale ubicato nel Comune di Matera, presso Borgo Venusio, e confinante con il territorio amministrativo di Altamura.
In particolare, in data 17 Aprile 2014, l'amministrazione comunale altamurana aveva richiesto chiarimenti alla Regione Basilicata in merito all'utilizzo da parte della Ila Laterizi del pet-coke, combustibile inquinante derivato dai processi di raffinazione del petrolio. L'azienda aveva avviato la bruciatura della sostanza incriminata lo scorso Febbraio a seguito di regolare A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata dalla Regione Basilicata nel 2010. SEgnalazioni che hanno costretto la Regione a chiede l'intervento dall'A.R.P.A.B. che, dopo una serie di accertamenti, "ha riscontrato - si legge nella nota regionale - la non conformità al limite di emissione (50 mg/Nm3) autorizzato con la D.G.R. in oggetto per il parametro COV (Composti Organici Volatili espressi come COT - Carbonio Organico Totale)
sul camino siglato E2 annesso al forno di cottura dei laterizi (forno di cottura alimentato a metano, non essendo ancora stata realizzata la conversione a pet-coke)" procedendo alla contestazione nei confronti della Ditta ILA Laterizi S.r.l. "l'inosservanza delle prescrizioni autorizzatone di cui alla citata delibera regionale 1357/2010".
Dal canto suo la società ha dimostrato il ripristino delle corrette condizioni di esercizio dello stabilimento, esibendo i certificati di analisi relativi ai prelievi effettuali al camino E2 nei giorni 21/02/2013 e 27/06/2013, attestanti il rispetto dei limiti imposti dall'A.I.A. e comunicando altresì la necessità di sostituire i ventilatori ad alta pressione relativi alle macchine a metano situate nella volta del forno di cottura a cui corrisponde il camino siglato E2 con l'obiettivo di aumentare la quantità di ossigeno nella zona di cottura e quindi ridurre la presenza di eventuali sostanze incombuste".
Notizie di cui l'Ufficio Ambiente e Territorio del governo lucano ha preso atto sottolineando che il procedimento contro la società non è ancora concluso pertanto, a distanza di circa 4 mesi dalle richieste di chiarimento inviate dal municipio altamurano, la Rrgione Basilicata ha assicurato "permane impedito l'utilizzo del pet-coke come combustibile nel processo produttivo in questione".
Una dichiarazione che risulta essere in netta contraddizione con quanto disposto dal protocollo di intesa firmato a fine Luglio da Comune e Provincia di Matera, Regione Basilicata, Arpab e azienda interessata. Questo, infatti, prevede l'utilizzo del pericoloso materiale da parte della Ila Laterizi Srl sotto costante monitoraggio della ditta stessa.
In particolare, in data 17 Aprile 2014, l'amministrazione comunale altamurana aveva richiesto chiarimenti alla Regione Basilicata in merito all'utilizzo da parte della Ila Laterizi del pet-coke, combustibile inquinante derivato dai processi di raffinazione del petrolio. L'azienda aveva avviato la bruciatura della sostanza incriminata lo scorso Febbraio a seguito di regolare A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata dalla Regione Basilicata nel 2010. SEgnalazioni che hanno costretto la Regione a chiede l'intervento dall'A.R.P.A.B. che, dopo una serie di accertamenti, "ha riscontrato - si legge nella nota regionale - la non conformità al limite di emissione (50 mg/Nm3) autorizzato con la D.G.R. in oggetto per il parametro COV (Composti Organici Volatili espressi come COT - Carbonio Organico Totale)
sul camino siglato E2 annesso al forno di cottura dei laterizi (forno di cottura alimentato a metano, non essendo ancora stata realizzata la conversione a pet-coke)" procedendo alla contestazione nei confronti della Ditta ILA Laterizi S.r.l. "l'inosservanza delle prescrizioni autorizzatone di cui alla citata delibera regionale 1357/2010".
Dal canto suo la società ha dimostrato il ripristino delle corrette condizioni di esercizio dello stabilimento, esibendo i certificati di analisi relativi ai prelievi effettuali al camino E2 nei giorni 21/02/2013 e 27/06/2013, attestanti il rispetto dei limiti imposti dall'A.I.A. e comunicando altresì la necessità di sostituire i ventilatori ad alta pressione relativi alle macchine a metano situate nella volta del forno di cottura a cui corrisponde il camino siglato E2 con l'obiettivo di aumentare la quantità di ossigeno nella zona di cottura e quindi ridurre la presenza di eventuali sostanze incombuste".
Notizie di cui l'Ufficio Ambiente e Territorio del governo lucano ha preso atto sottolineando che il procedimento contro la società non è ancora concluso pertanto, a distanza di circa 4 mesi dalle richieste di chiarimento inviate dal municipio altamurano, la Rrgione Basilicata ha assicurato "permane impedito l'utilizzo del pet-coke come combustibile nel processo produttivo in questione".
Una dichiarazione che risulta essere in netta contraddizione con quanto disposto dal protocollo di intesa firmato a fine Luglio da Comune e Provincia di Matera, Regione Basilicata, Arpab e azienda interessata. Questo, infatti, prevede l'utilizzo del pericoloso materiale da parte della Ila Laterizi Srl sotto costante monitoraggio della ditta stessa.