Vita di città
Valdadige e petcoke, il Comune verifica l'Aia
Su petizione popolare l'approfondimento richiesto dall'assessore Rivelli
Matera - domenica 9 febbraio 2014
08.30
I cittadini vogliono difendere i propri diritti, soprattutto quelli inerenti la salute pubblica, e la prima vittoria è arrivata. L'istanza inerente le emissioni della Valdadige, inerenti la combustione di Petcoke, secondo quanto riportato dall'Aia ottenuta dall'azienda presente sulla strada statale 99 verso Altamura, trova una prima risposta da parte dell'Amministrazione.
Una petizione popolare, simile a quella in preparazione per le emissioni dell'Italcementi, è stata depositata alcuni giorni fa in Comune. Dunque, l'assessore all'Ambiente, Rocco Rivelli, ha immediatamente, assieme alla presidente Bruna Rondinone, riunito in municipio la commissione consiliare, per affrontare e dare una risposta sulla tematica, che ha trovato l'appoggio anche del consigliere di minoranza Tommaso Perniola, anche lui residente a borgo Venusio.
Dell'Aia ottenuta dalla Valdadige si contesta la distanza dal centro abitato. Nel documento si riporta una distanza di un chilometro dalle prime pertinenze di privati, mentre nella realtà, spiegano i residenti, non si tratta di più di 5 o 600 metri. Una contraddizione troppo profonda per poter passare inosservata.
Dunque, la decisione da parte dell'assessore Rivelli di invitare il dirigente dell'ufficio comunale Urbanistica, attraverso una nota, ad effettuare una verifica innanzitutto della contestata distanza fra lo stabilimento della Valdadige e l'abitato di Venusio, oltre che di verificare la presenza nella zona di eventuali infrastrutture civili (presenza di rete di acquedotto, canali fognari).
"Il Comune di Matera - afferma l'assessore Rocco Rivelli - ha tutto l'interesse ad assicurare la tutela della salute dei suoi cittadini in ogni circostanza e in relazione a qualunque impianto presente in città e nelle zone limitrofe. Qualora i dirigenti del Comune dovessero riscontrare particolari anomalie, rispetto alla delibera della Regione Basilicata che ha autorizzato nell'impianto l'utilizzo di combustibile petcoke, chiederemo immediatamente al Dipartimento Ambiente, del massimo ente territoriale, di procedere in autotutela al riesame delle certificazioni autorizzative, a partire dall'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, rilasciate alla Valdadige".
Una petizione popolare, simile a quella in preparazione per le emissioni dell'Italcementi, è stata depositata alcuni giorni fa in Comune. Dunque, l'assessore all'Ambiente, Rocco Rivelli, ha immediatamente, assieme alla presidente Bruna Rondinone, riunito in municipio la commissione consiliare, per affrontare e dare una risposta sulla tematica, che ha trovato l'appoggio anche del consigliere di minoranza Tommaso Perniola, anche lui residente a borgo Venusio.
Dell'Aia ottenuta dalla Valdadige si contesta la distanza dal centro abitato. Nel documento si riporta una distanza di un chilometro dalle prime pertinenze di privati, mentre nella realtà, spiegano i residenti, non si tratta di più di 5 o 600 metri. Una contraddizione troppo profonda per poter passare inosservata.
Dunque, la decisione da parte dell'assessore Rivelli di invitare il dirigente dell'ufficio comunale Urbanistica, attraverso una nota, ad effettuare una verifica innanzitutto della contestata distanza fra lo stabilimento della Valdadige e l'abitato di Venusio, oltre che di verificare la presenza nella zona di eventuali infrastrutture civili (presenza di rete di acquedotto, canali fognari).
"Il Comune di Matera - afferma l'assessore Rocco Rivelli - ha tutto l'interesse ad assicurare la tutela della salute dei suoi cittadini in ogni circostanza e in relazione a qualunque impianto presente in città e nelle zone limitrofe. Qualora i dirigenti del Comune dovessero riscontrare particolari anomalie, rispetto alla delibera della Regione Basilicata che ha autorizzato nell'impianto l'utilizzo di combustibile petcoke, chiederemo immediatamente al Dipartimento Ambiente, del massimo ente territoriale, di procedere in autotutela al riesame delle certificazioni autorizzative, a partire dall'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, rilasciate alla Valdadige".