Territorio
Un inno contro l'inceneritore di Italcementi
Genchi: "Ci saranno azioni di protesta a sorpresa contro l'inceneritore"
Matera - venerdì 7 novembre 2014
10.56
E' stato presentato, dal comitato No Inceneritore, il nuovo video-brano "Inceneritore" reggae – realizzato da Vito Mancini e Giuseppe Di Marzio, in arte Dimaroots e Vigeman Rebel - di sensibilizzazione contro l'incenerimento dei rifiuti a Matera.
Il comitato è nato nel dicembre 2013 per opporsi alla richiesta da parte dell'Italcementi di AIA (Autorizzazione Impatto Ambientale) alla Regione Basilicata per bruciare 60.000 tonnellate all'anno di combustibile. L'Italcementi smaltisce già 12.000 tonnellate all'anno e con l'attuazione del decreto "Sblocca Italia", è molto probabile che la portata di smaltimento aumenterà.
Il responsabile del comitato, Mimmo Genchi, racconta le azioni 'a sorpresa' di protesta che il comitato perpetrerà: "La caratteristica del comitato sono le azioni a 'sorpresa'. La nostra è una guerriglia, lottare contro Italcementi non è facile. Vogliamo non anticipare niente, perché in passato ci hanno boicottato. Le azioni saranno a sorpresa".
Il comitato si sta radicando sul territorio, infatti "il fatto che arriviamo anche a ragazzi di 18 anni – prosegue Genchi - vuol dire che c'è maggiore sensibilizzazione da parte della gente al problema".
Ma il pericolo aumenterà "perché nello Sblocca Italia sono previsti nuovi inceneritori e questo darà un'accellerata alle 60.000 tonnellate di CSS che l'Italcementi ha richiesto di bruciare". E' molto probabile che "a breve è possibile che incominceranno a stoccare, prima di tutto, e poi a bruciare i rifiuti. Già Italcementi lo fa, ma aumenterà la portata dello smaltimento tramite inceneritore".
Il responsabile del comitato approfondisce la pratica dell'incenerimento: "L'incenerimento è una pratica vietata dalla comunità europea: dal 2020 non potranno esserci inceneritori. Invece noi trivelliamo, bruciamo, perché non c'è nessun tipo di conoscenza sulla raccolta di rifiuti 0. E la salute dei cittadini non viene tutelata".
Genchi infine traccia una possibile soluzione: "Ci vuole una buona differenziata e una buona gestione dei rifiuti svolta da gente competente. Differenziando non ci sarebbe bisogno degli inceneritori. Di fatti, nei posti dove ci sono gli inceneritori stanno procedendo ad aumentare la differenziata, agli inceneritori non arriva più materiale. Forse è quello il modo per eliminarli".
Il comitato è nato nel dicembre 2013 per opporsi alla richiesta da parte dell'Italcementi di AIA (Autorizzazione Impatto Ambientale) alla Regione Basilicata per bruciare 60.000 tonnellate all'anno di combustibile. L'Italcementi smaltisce già 12.000 tonnellate all'anno e con l'attuazione del decreto "Sblocca Italia", è molto probabile che la portata di smaltimento aumenterà.
Il responsabile del comitato, Mimmo Genchi, racconta le azioni 'a sorpresa' di protesta che il comitato perpetrerà: "La caratteristica del comitato sono le azioni a 'sorpresa'. La nostra è una guerriglia, lottare contro Italcementi non è facile. Vogliamo non anticipare niente, perché in passato ci hanno boicottato. Le azioni saranno a sorpresa".
Il comitato si sta radicando sul territorio, infatti "il fatto che arriviamo anche a ragazzi di 18 anni – prosegue Genchi - vuol dire che c'è maggiore sensibilizzazione da parte della gente al problema".
Ma il pericolo aumenterà "perché nello Sblocca Italia sono previsti nuovi inceneritori e questo darà un'accellerata alle 60.000 tonnellate di CSS che l'Italcementi ha richiesto di bruciare". E' molto probabile che "a breve è possibile che incominceranno a stoccare, prima di tutto, e poi a bruciare i rifiuti. Già Italcementi lo fa, ma aumenterà la portata dello smaltimento tramite inceneritore".
Il responsabile del comitato approfondisce la pratica dell'incenerimento: "L'incenerimento è una pratica vietata dalla comunità europea: dal 2020 non potranno esserci inceneritori. Invece noi trivelliamo, bruciamo, perché non c'è nessun tipo di conoscenza sulla raccolta di rifiuti 0. E la salute dei cittadini non viene tutelata".
Genchi infine traccia una possibile soluzione: "Ci vuole una buona differenziata e una buona gestione dei rifiuti svolta da gente competente. Differenziando non ci sarebbe bisogno degli inceneritori. Di fatti, nei posti dove ci sono gli inceneritori stanno procedendo ad aumentare la differenziata, agli inceneritori non arriva più materiale. Forse è quello il modo per eliminarli".