Territorio
Tutela della biodiversità nel Parco della Murgia materana
Garantito monitoraggio di specie a rischio
Matera - giovedì 3 dicembre 2020
Capovaccaio, cicogna nero, lontra e non solo: anche altre specie di interesse comunitario in pericolo di estinzione, tutti animali presenti nel Parco della Murgia materana, che ha attivato da tempo una operazione di monitoraggio, con l'obiettivo di tutelare e salvaguardare le biodiversità esistenti all'interno dell'area protetta materana. Continua anche in questo periodo caratterizzato dal covid, l'attività del Centro di studi e conservazione della biodiversità coordinato Vito Santarcangelo e istituito dall'Ente Parco nel 2018, presso il Centro Visita di Parco dei Monaci.
Un presidio importante per lo studio della fauna del territorio del parco, che vuol diventare un importante punto di riferimento per gli studiosi della materia. L'intenzione è di poter stipulare a breve protocolli di attività con Centri di ricerca universitari per permettere a ricercatori, borsisti e tesisti di poter espletare le proprie ricerche ed essere ospitati presso la foresteria del Casello Ferroviario di Parco dei Monaci, oggi in fase di recupero e ristrutturazione.
Soddisfatto del lavoro fin qui intrapreso, il presidente del Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia, si dice convinto che il centro studi stia rispondendo a pieno agli scopi per cui è nato, con scoperte di assoluto valore scientifico. Infatti –sottolinea Lamacchia – "la presenza della Lontra nell'habitat delle gravine è una notizia straordinaria, in quanto si tratta di uno dei mammiferi più esposti al rischio di estinzione in Italia".
Un cammino che l'ente di tutela non intende interrompere, anche grazie alle attenzioni del governo regionale lucano. "Siamo convinti che le attività di monitoraggio del Centro debbano continuare, anche perché imposte dalle Direttive Comunitarie e l'Ente Parco confida, vista la sensibilità verso queste tematiche dell'Assessore all'Ambiente Gianni Rosa, in un riconoscimento ufficiale regionale che permetta di fa perdurare le attività, anche dopo la chiusura del programma INNGREENPAF, che ne ha permesso la realizzazione"- conclude il presidente del Parco della Murgia Materana.
Un presidio importante per lo studio della fauna del territorio del parco, che vuol diventare un importante punto di riferimento per gli studiosi della materia. L'intenzione è di poter stipulare a breve protocolli di attività con Centri di ricerca universitari per permettere a ricercatori, borsisti e tesisti di poter espletare le proprie ricerche ed essere ospitati presso la foresteria del Casello Ferroviario di Parco dei Monaci, oggi in fase di recupero e ristrutturazione.
Soddisfatto del lavoro fin qui intrapreso, il presidente del Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia, si dice convinto che il centro studi stia rispondendo a pieno agli scopi per cui è nato, con scoperte di assoluto valore scientifico. Infatti –sottolinea Lamacchia – "la presenza della Lontra nell'habitat delle gravine è una notizia straordinaria, in quanto si tratta di uno dei mammiferi più esposti al rischio di estinzione in Italia".
Un cammino che l'ente di tutela non intende interrompere, anche grazie alle attenzioni del governo regionale lucano. "Siamo convinti che le attività di monitoraggio del Centro debbano continuare, anche perché imposte dalle Direttive Comunitarie e l'Ente Parco confida, vista la sensibilità verso queste tematiche dell'Assessore all'Ambiente Gianni Rosa, in un riconoscimento ufficiale regionale che permetta di fa perdurare le attività, anche dopo la chiusura del programma INNGREENPAF, che ne ha permesso la realizzazione"- conclude il presidente del Parco della Murgia Materana.