Territorio
Torrenti Jesce e Gravina, bonifica a metà
Lavori al via nel tratto altamurano. Stallo in Basilicata
Matera - lunedì 9 marzo 2015
9.00
La bonifica dei torrenti Jesce e Gravina, almeno in territorio lucano, può aspettare.
Procede infatti a due velocità il tanto atteso risanamento dei due corsi d'acqua che attraversano il territorio compreso fra Altamura e Matera, i cui miasmi compromettono la salubrità dell'area, nel territorio del Parco della Murgia materana, a causa degli impianti di depurazione non a norma, reti fognarie carenti e obsolete.
Marciano separatamente le procedure degli interventi previsti rispettivamente in territorio altamurano e materano: nel primo caso, i lavori, concentrati sul depuratore di Contrada Sgarrone, riguardano un appalto già aggiudicato, su progetto concepito dall'Acquedotto Pugliese. Nello scorso agosto il commissario straordinario Giuseppantonio Stanco in una missiva al commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia, alla Regione ed al comitato "Pro Torrente Jesce" aveva annunciato la rapida realizzazione della pulizia e della riqualificazione ambientale torrente Jesce nel tratto non regimentato in Altamura, già interessato da interventi di disinfestazione nell'estate del 2013 al fine di salvaguardare condizioni minime igienico-sanitarie nella zona.
I lavori, che saranno eseguiti a cura e spese della Società AQP e sotto la supervisione del Consorzio di Bonifica, da una ditta già individuata, inizieranno il mese prossimo, prevedono una durata di un anno e mezzo e rientrano nel progetto redatto dal consorzio per la "Sistemazione idraulica del canale Jesce" per un importo di 8.800.000 euro.
Sul versante lucano invece, in cui i due torrenti confluiscono nel Bradano e dove gli interventi dovrebbero interessare i depuratori siti in località Pantano, Lamione e Sarra, la situazione è in stallo, come denunciato dall'associazione "Ambiente e Legalità": i 10 milioni di euro stanziati dalla Regione Basilicata restano bloccati, in attesa che la burocrazia amministrativa decida di avviare i lavori per una bonifica necessaria alla riqualificazione di un'area ad alta valenza turistica.
Procede infatti a due velocità il tanto atteso risanamento dei due corsi d'acqua che attraversano il territorio compreso fra Altamura e Matera, i cui miasmi compromettono la salubrità dell'area, nel territorio del Parco della Murgia materana, a causa degli impianti di depurazione non a norma, reti fognarie carenti e obsolete.
Marciano separatamente le procedure degli interventi previsti rispettivamente in territorio altamurano e materano: nel primo caso, i lavori, concentrati sul depuratore di Contrada Sgarrone, riguardano un appalto già aggiudicato, su progetto concepito dall'Acquedotto Pugliese. Nello scorso agosto il commissario straordinario Giuseppantonio Stanco in una missiva al commissario delegato per l'emergenza ambientale in Puglia, alla Regione ed al comitato "Pro Torrente Jesce" aveva annunciato la rapida realizzazione della pulizia e della riqualificazione ambientale torrente Jesce nel tratto non regimentato in Altamura, già interessato da interventi di disinfestazione nell'estate del 2013 al fine di salvaguardare condizioni minime igienico-sanitarie nella zona.
I lavori, che saranno eseguiti a cura e spese della Società AQP e sotto la supervisione del Consorzio di Bonifica, da una ditta già individuata, inizieranno il mese prossimo, prevedono una durata di un anno e mezzo e rientrano nel progetto redatto dal consorzio per la "Sistemazione idraulica del canale Jesce" per un importo di 8.800.000 euro.
Sul versante lucano invece, in cui i due torrenti confluiscono nel Bradano e dove gli interventi dovrebbero interessare i depuratori siti in località Pantano, Lamione e Sarra, la situazione è in stallo, come denunciato dall'associazione "Ambiente e Legalità": i 10 milioni di euro stanziati dalla Regione Basilicata restano bloccati, in attesa che la burocrazia amministrativa decida di avviare i lavori per una bonifica necessaria alla riqualificazione di un'area ad alta valenza turistica.