Cronaca
Stupro di gruppo a Marconia, arrestati gli altri 4 del branco
Il totale dei ragazzi in carcere sale a 8
Matera - mercoledì 21 ottobre 2020
9.59
Tutto il branco è in carcere. A Pisticci questa mattina la Polizia ha arrestato altri quattro ragazzi, ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo e lesioni personali aggravate e continuate nei confronti di due ragazze quindicenni di nazionalità inglese, avvenute nel corso della notte del 7 settembre in Marconia di Pisticci. L'11 settembre erano stati arrestati i primi 4.
Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile e dal commissariato di Pisticci e coordinate dalla Procura. Gli arrestati hanno età compresa tra i 19 e i 23 anni. Il quadro accusatorio si è rafforzato. Inoltre gli arrestati sono stati riconosciuti dalle vittime durante l'incidente probatorio al tribunale di Matera nelle scorse settimane.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari connesse all'esecuzione delle misure dell'11 settembre, a carico di alcuni indagati venivano sequestrati indumenti e scarpe indossati al momento della commissione dei delitti, sui quali si rilevavano tracce di una vernice di colore verde dello stesso tipo di quella rinvenuta sul cofano dell'autovettura ove si erano consumate le violenze sessuali, sulle gambe di una delle due vittime e sul terreno circostante: questo elemento oggettivo confermava la presenza dei possessori di questi indumenti e scarpe sul luogo del delitto.
Inoltre sono stati attivati presidi tecnologici, che fornivano ulteriori elementi a riscontro della presenza di tutti gli indagati sul luogo ove erano avvenute le violenze: infatti dalle registrazioni emergeva che costoro proponevano di condividere una versione da fornire al Giudice; insistevano sulla necessità di evidenziare che le ragazze erano consenzienti rispetto agli atti compiuti; ammettevano tutti la loro presenza sul luogo ove si erano svolti i fatti; si interrogavano sul motivo per cui l'ottavo indagato fosse rimasto estraneo alla vicenda nonostante fosse stato presente ai fatti, convenendo di suggerire allo stesso, in quanto non ancora indagato, la versione da fornire agli investigatori.
Poi ci sono le immagini delle telecamere. Dalla ricostruzione, si notavano gli otto indagati e le due ragazze (una delle quali veniva spinta) che entravano nell'area ove si svolgevano le violenze. Gli indagati dopo diversi minuti uscivano dalla stessa area tutti insieme, alcuni di corsa, mentre le due quindicenni venivano immortalate dalle telecamere alcuni minuti dopo, sorreggendosi l'una all'altra. Nell'arco temporale di interesse investigativo, nessun altro entrava od usciva nella zona in cui si erano svolte le violenze.
Stando alla ricostruzione, nella tarda serata del 6 settembre, insieme alla sorella maggiore ed al cognato di una delle due, le ragazze inglesi erano andate ad una festa aperta a tutti che si teneva in una villa a Marconia. Poco dopo essere arrivate alla festa, venivano avvicinate da due degli indagati, che non avevano mai visto prima. I ragazzi riuscivano ad instaurare con le minorenni un rapporto dapprima amichevole, carpendone la loro fiducia. Successivamente, approfittando anche dello stato di alterazione psichica delle due minorenni, dovuto all'assunzione di alcool e inconsapevolmente di cocaina, si avvicinavano a loro altri partecipanti alla festa. Uno di essi spingeva con forza una delle due minorenni in una zona buia sul retro della villa, seguito da altri tre e dall'altra ragazza, che seguiva la sua amica.
Poco dopo giungevano anche gli altri quattro. All'interno di una zona recintata retrostante al giardino della villa, venivano perpetrate due distinte violenze sessuali nei confronti delle minorenni, e ciascuno degli indagati avrebbe commesso vari atti sessuali. Le violenze si protraevano per circa 20 minuti, fino a quando gli 8 arrestati si allontanavano, seguiti a distanza di qualche minuto dalle minorenni.
Agli autori del reato, che ora sono stati tutti identificati e sottoposti a custodia cautelare in carcere, vengono contestati in concorso i reati di violenza sessuale di gruppo continuata ed aggravata dall'aver commesso il fatto nei confronti di minorenni ed aver concorso nel delitto più di cinque persone, approfittando delle condizioni di minorata difesa e dall'aver commesso il fatto in ora notturna, nonché di lesioni personali continuate e pluriaggravate. I quattro, come gli altri autori del delitto, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Matera.
Le indagini sono condotte dalla Squadra mobile e dal commissariato di Pisticci e coordinate dalla Procura. Gli arrestati hanno età compresa tra i 19 e i 23 anni. Il quadro accusatorio si è rafforzato. Inoltre gli arrestati sono stati riconosciuti dalle vittime durante l'incidente probatorio al tribunale di Matera nelle scorse settimane.
Nel corso delle perquisizioni domiciliari connesse all'esecuzione delle misure dell'11 settembre, a carico di alcuni indagati venivano sequestrati indumenti e scarpe indossati al momento della commissione dei delitti, sui quali si rilevavano tracce di una vernice di colore verde dello stesso tipo di quella rinvenuta sul cofano dell'autovettura ove si erano consumate le violenze sessuali, sulle gambe di una delle due vittime e sul terreno circostante: questo elemento oggettivo confermava la presenza dei possessori di questi indumenti e scarpe sul luogo del delitto.
Inoltre sono stati attivati presidi tecnologici, che fornivano ulteriori elementi a riscontro della presenza di tutti gli indagati sul luogo ove erano avvenute le violenze: infatti dalle registrazioni emergeva che costoro proponevano di condividere una versione da fornire al Giudice; insistevano sulla necessità di evidenziare che le ragazze erano consenzienti rispetto agli atti compiuti; ammettevano tutti la loro presenza sul luogo ove si erano svolti i fatti; si interrogavano sul motivo per cui l'ottavo indagato fosse rimasto estraneo alla vicenda nonostante fosse stato presente ai fatti, convenendo di suggerire allo stesso, in quanto non ancora indagato, la versione da fornire agli investigatori.
Poi ci sono le immagini delle telecamere. Dalla ricostruzione, si notavano gli otto indagati e le due ragazze (una delle quali veniva spinta) che entravano nell'area ove si svolgevano le violenze. Gli indagati dopo diversi minuti uscivano dalla stessa area tutti insieme, alcuni di corsa, mentre le due quindicenni venivano immortalate dalle telecamere alcuni minuti dopo, sorreggendosi l'una all'altra. Nell'arco temporale di interesse investigativo, nessun altro entrava od usciva nella zona in cui si erano svolte le violenze.
Stando alla ricostruzione, nella tarda serata del 6 settembre, insieme alla sorella maggiore ed al cognato di una delle due, le ragazze inglesi erano andate ad una festa aperta a tutti che si teneva in una villa a Marconia. Poco dopo essere arrivate alla festa, venivano avvicinate da due degli indagati, che non avevano mai visto prima. I ragazzi riuscivano ad instaurare con le minorenni un rapporto dapprima amichevole, carpendone la loro fiducia. Successivamente, approfittando anche dello stato di alterazione psichica delle due minorenni, dovuto all'assunzione di alcool e inconsapevolmente di cocaina, si avvicinavano a loro altri partecipanti alla festa. Uno di essi spingeva con forza una delle due minorenni in una zona buia sul retro della villa, seguito da altri tre e dall'altra ragazza, che seguiva la sua amica.
Poco dopo giungevano anche gli altri quattro. All'interno di una zona recintata retrostante al giardino della villa, venivano perpetrate due distinte violenze sessuali nei confronti delle minorenni, e ciascuno degli indagati avrebbe commesso vari atti sessuali. Le violenze si protraevano per circa 20 minuti, fino a quando gli 8 arrestati si allontanavano, seguiti a distanza di qualche minuto dalle minorenni.
Agli autori del reato, che ora sono stati tutti identificati e sottoposti a custodia cautelare in carcere, vengono contestati in concorso i reati di violenza sessuale di gruppo continuata ed aggravata dall'aver commesso il fatto nei confronti di minorenni ed aver concorso nel delitto più di cinque persone, approfittando delle condizioni di minorata difesa e dall'aver commesso il fatto in ora notturna, nonché di lesioni personali continuate e pluriaggravate. I quattro, come gli altri autori del delitto, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Matera.