Enti locali
Spettacolo “Fa'afafine”: scoppiano le polemiche e le difese d’ufficio
Pareri contrastanti quelli dei consiglieri Rosa e Romaniello
Matera - giovedì 23 febbraio 2017
Che non sarebbe passato inosservato questo spettacolo se lo aspettavano in tanti vista la tematica che lo stesso tratta, la teoria gender. Una polemica che ha colpito molti Consiglieri che si sono scagliati contro lo stesso, reo di non rispecchiare i valori della cristianità.
Il primo accusatore è il consigliere regionale di Lb-Fdi, Rosa, che dichiara: "Da padre di un bimbo di 9 anni, io rivendico il diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai miei figli, così come l'articolo 26 terzo comma, della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dove per istruzione si intende non solo quella nozionistica, ma anche l'educazione valoriale. Io rivendico il diritto di dire no allo spettacolo sul gender fluid che si vuole imporre ai bambini lucani dietro la falsa bandiera della lotta al bullismo o della promozione delle pari opportunità, o di educazione all'affettività". Così il capogruppo consiliare di Laboratorio Basilicata – Fratelli d'Italia, che continua: "da politico, firmatario della mozione che impegna a tenere fuori dalle scuole lucane la teoria gender, io rivendico il diritto di dire che lo spettacolo Fa'fafine non può essere veicolato attraverso le scuole. E' uno spettacolo? Si faccia promozione senza coinvolgere le scuole".
Ma a difendere lo spettacolo ci pensa Giannino Romaniello, il consigliere regionale del Gruppo misto: "Stiamo assistendo, in questi giorni, ad una imbarazzante gara tra consiglieri regionali a chi assume la posizione più medioevale ed ossequiosa nei confronti della parte più conservatrice della chiesa. Censura inaccettabile e medioevale. La censura allo spettacolo teatrale "Fa'afafine", che alcuni ambienti retrogradi stanno cercando di imporre, è assolutamente inaccettabile e rischia di far fare un gigantesco passo indietro alla nostra regione in termini di lotta al bullismo e diffusione di una cultura di tolleranza, contrasto della discriminazione e accettazione della diversità. Assai paradossale, inoltre che la censura ad uno spettacolo teatrale avvenga anche in quella che sarà la Capitale europea della cultura, un luogo cioè che per sua natura dovrebbe rappresentare un esempio di capacità di ascolto, tolleranza e diffusione di un modello culturale inclusivo e rispettoso delle diversità. Tutti gli sforzi – conclude - devono essere fatti affinché lo spettacolo abbia luogo nelle date previste. Il cammino della società verso il progresso e la civiltà è sempre stato piena di ostacoli, ma è sempre avanzato ineluttabilmente, ricacciando in un angolo tutti quelli che hanno tentato di utilizzare a fini politici posizioni in contrasto con il verso in cui gira il mondo".
Il primo accusatore è il consigliere regionale di Lb-Fdi, Rosa, che dichiara: "Da padre di un bimbo di 9 anni, io rivendico il diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai miei figli, così come l'articolo 26 terzo comma, della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, dove per istruzione si intende non solo quella nozionistica, ma anche l'educazione valoriale. Io rivendico il diritto di dire no allo spettacolo sul gender fluid che si vuole imporre ai bambini lucani dietro la falsa bandiera della lotta al bullismo o della promozione delle pari opportunità, o di educazione all'affettività". Così il capogruppo consiliare di Laboratorio Basilicata – Fratelli d'Italia, che continua: "da politico, firmatario della mozione che impegna a tenere fuori dalle scuole lucane la teoria gender, io rivendico il diritto di dire che lo spettacolo Fa'fafine non può essere veicolato attraverso le scuole. E' uno spettacolo? Si faccia promozione senza coinvolgere le scuole".
Ma a difendere lo spettacolo ci pensa Giannino Romaniello, il consigliere regionale del Gruppo misto: "Stiamo assistendo, in questi giorni, ad una imbarazzante gara tra consiglieri regionali a chi assume la posizione più medioevale ed ossequiosa nei confronti della parte più conservatrice della chiesa. Censura inaccettabile e medioevale. La censura allo spettacolo teatrale "Fa'afafine", che alcuni ambienti retrogradi stanno cercando di imporre, è assolutamente inaccettabile e rischia di far fare un gigantesco passo indietro alla nostra regione in termini di lotta al bullismo e diffusione di una cultura di tolleranza, contrasto della discriminazione e accettazione della diversità. Assai paradossale, inoltre che la censura ad uno spettacolo teatrale avvenga anche in quella che sarà la Capitale europea della cultura, un luogo cioè che per sua natura dovrebbe rappresentare un esempio di capacità di ascolto, tolleranza e diffusione di un modello culturale inclusivo e rispettoso delle diversità. Tutti gli sforzi – conclude - devono essere fatti affinché lo spettacolo abbia luogo nelle date previste. Il cammino della società verso il progresso e la civiltà è sempre stato piena di ostacoli, ma è sempre avanzato ineluttabilmente, ricacciando in un angolo tutti quelli che hanno tentato di utilizzare a fini politici posizioni in contrasto con il verso in cui gira il mondo".