Politica
Sicurezza, “rivedere le gare d’appalto negli enti pubblici”
La critica del consigliere Pedicini
Matera - domenica 12 aprile 2015
13.18
Il tema della sicurezza è centrale per Matera, soprattutto in previsione di un contesto in cui aumenterà il flusso turistico e immigratorio. Ma la città è pronta? A partire dalla sorveglianza degli enti pubblici, come il Comune e i tribunali, la risposta del consigliere comunale di FI, Adriano Pedicini, è 'no'.
La critica del capogruppo di FI si concentra, in particolare, sulle modalità di espletamento delle gare d'appalto per la sicurezza negli enti pubblici: "Le gare di appalto sulla sicurezza hanno quale unica misura di valutazione il ribasso economico ed il minor numero di addetti alla vigilanza, se poi a ciò si unisce anche il discorso che a formulare le gare di appalto per la sicurezza di obiettivi sensibili sono taluni dirigenti comunali che definiscono modi, termini e criteri di prestazione del servizio, ci si renderà conto che siamo al paradosso. Pacati funzionari comunali si sostituiscono a tecnici delle forze di Polizia". Dunque, il sistema delle gare d'appalto nell'ambito sicurezza deve essere rivisto: "Questi parametri devono essere rivisti e corretti, dobbiamo prendere atto che la sicurezza oggi non può fare i conti con le competizioni, legate solo al ribasso del costo del lavoro".
Palazzo di città è l'esempio emblematico di poca considerazione della sicurezza: "In cinque anni –afferma Pedicini – si sono persi centinaia di posti di lavoro nel comparto di addetti alla sicurezza. Guardate il Comune di Matera è rimasta una sola Guardia Giurata a piantonare l'unico presidio sensibile dell'ente: la stanza del sindaco; non vi è altro, il resto non ha alcuna tutela, tutti possono accedere, andare dove vogliono, senza alcun controllo all'ingresso, non vi è nessuno negli orari di accesso, mentre di notte il vuoto è totale. Limpido esempio di una visione miope della sicurezza" E continua l'invettiva sferzante: " Eppure nel Comune di Matera è successo di tutto: chi ha introdotto liquido incendiario, chi si è presentato nei vari uffici a minacciare: chi ha preso a pugni dipendenti pubblici; chi ha minacciato di buttarsi dal terrazzo, insomma non può dirsi un posto tranquillo, perche spesso le tensioni sono alte". Ma anche "Il resto non è da meno; tribunale, ospedale regione, provincia ed altri uffici pubblici, non solo hanno ridotto drasticamente il personale, ma proprio perché devono tendere all'offerta più bassa, hanno trasformato alcune postazioni vigilate con guardia armata a portierato, con personale che costa la metà e che spesso non ha adeguata preparazione".
"In sostanza così facendo – conclude Pedicini - non si ha alcun riguardo per la professionalità degli operatori, si incide direttamente e negativamente sulla città, sulla percezione di insicurezza dei cittadini ed anche su quella degli operatori, quest'ultimi anello debole della catena, vestiti di una divisa, catapultati in strada e con scarsa professionalità perche denaro per la formazione non ce ne è più".
La critica del capogruppo di FI si concentra, in particolare, sulle modalità di espletamento delle gare d'appalto per la sicurezza negli enti pubblici: "Le gare di appalto sulla sicurezza hanno quale unica misura di valutazione il ribasso economico ed il minor numero di addetti alla vigilanza, se poi a ciò si unisce anche il discorso che a formulare le gare di appalto per la sicurezza di obiettivi sensibili sono taluni dirigenti comunali che definiscono modi, termini e criteri di prestazione del servizio, ci si renderà conto che siamo al paradosso. Pacati funzionari comunali si sostituiscono a tecnici delle forze di Polizia". Dunque, il sistema delle gare d'appalto nell'ambito sicurezza deve essere rivisto: "Questi parametri devono essere rivisti e corretti, dobbiamo prendere atto che la sicurezza oggi non può fare i conti con le competizioni, legate solo al ribasso del costo del lavoro".
Palazzo di città è l'esempio emblematico di poca considerazione della sicurezza: "In cinque anni –afferma Pedicini – si sono persi centinaia di posti di lavoro nel comparto di addetti alla sicurezza. Guardate il Comune di Matera è rimasta una sola Guardia Giurata a piantonare l'unico presidio sensibile dell'ente: la stanza del sindaco; non vi è altro, il resto non ha alcuna tutela, tutti possono accedere, andare dove vogliono, senza alcun controllo all'ingresso, non vi è nessuno negli orari di accesso, mentre di notte il vuoto è totale. Limpido esempio di una visione miope della sicurezza" E continua l'invettiva sferzante: " Eppure nel Comune di Matera è successo di tutto: chi ha introdotto liquido incendiario, chi si è presentato nei vari uffici a minacciare: chi ha preso a pugni dipendenti pubblici; chi ha minacciato di buttarsi dal terrazzo, insomma non può dirsi un posto tranquillo, perche spesso le tensioni sono alte". Ma anche "Il resto non è da meno; tribunale, ospedale regione, provincia ed altri uffici pubblici, non solo hanno ridotto drasticamente il personale, ma proprio perché devono tendere all'offerta più bassa, hanno trasformato alcune postazioni vigilate con guardia armata a portierato, con personale che costa la metà e che spesso non ha adeguata preparazione".
"In sostanza così facendo – conclude Pedicini - non si ha alcun riguardo per la professionalità degli operatori, si incide direttamente e negativamente sulla città, sulla percezione di insicurezza dei cittadini ed anche su quella degli operatori, quest'ultimi anello debole della catena, vestiti di una divisa, catapultati in strada e con scarsa professionalità perche denaro per la formazione non ce ne è più".