Scuola e Lavoro
Si torna a parlare a voce alta di sicurezza per le imprese
Questa volta ad essere investito della questione il prefetto di Matera, Antonella Bellomo
Matera - venerdì 4 agosto 2017
10.43
Che il problema sicurezza sia una questione che sta a cuore a tanti è cosa risaputa, soprattutto in regioni come quelle del Sud dove si avverte maggiormente questo bisogno. Che sia la disperazione, la mancanza di un lavoro o la volontà personale di scegliere la via più breve e facile per trovare reddito, a discapito della Legge, resta il fatto che allo Stato si chiede sempre una maggiore incisività nel territorio ed una presenza più marcata di uomini e mezzi. Esiste una questione sicurezza nelle zone industriali della regione che non può più essere rinviata e che proprio in questi giorni sta assumendo il carattere dell'emergenza. Sono sempre più numerosi gli episodi denunciati dalle aziende.
Aziende che hanno dato voce e mandato alla Confindustria Basilicata di far sentire la propria voce.
Voce che non è tardata nel rivolgersi alle Istituzioni, e per la precisione si è rivolta a sua eccellenza il prefetto di Matera, Antonella Bellomo, per sottoporre alla sua attenzione l'allarme che arriva da parte di alcune associate, in particolare quelle insediate in Val Basento, con la proposta di alcune possibili misure da adottare per garantire maggiore sicurezza nelle zone dove sono ubicati i principali insediamenti industriali. A preoccupare particolarmente sono i frequenti casi di furto di rame registrati, come testimonia anche la cronaca quotidiana. Oltre agli evidenti danni economici che ne derivano alle non può essere sottovalutato il rischio di un'azione maldestra che potrebbe portare alla sospensione dell'erogazione elettrica alle aziende. Nell'ultimo episodio che si è verificato lo scorso sabato in Val Basento, per citare un esempio, i malviventi, nell'intento di asportare il rame a Tecnoparco, hanno tranciato un cavo alimentato in media tensione a 6.000 V e questo ha determinato la fermata immediata dei sistemi di produzione di energia elettrica e un corto circuito con principio di incendio nella cabina oggetto del tentato furto. Il sistema di sicurezza di Teconoparco, fortunatamente, si è prontamente attivato, evitando che le aziende subissero interruzione della fornitura. Con i gravissimi danni che ne sarebbero conseguiti. Si rende quindi necessario e urgente adottare le opportune misure volte a garantire maggiore sicurezza nelle zone industriali.
Sperando che questo invito e richiesta trovi rapida attuazione, non ci resta che continuare a difenderci come meglio si può dalle razzie di queste schegge impazzite, vero flagello per molte realtà industriali della regione.
Aziende che hanno dato voce e mandato alla Confindustria Basilicata di far sentire la propria voce.
Voce che non è tardata nel rivolgersi alle Istituzioni, e per la precisione si è rivolta a sua eccellenza il prefetto di Matera, Antonella Bellomo, per sottoporre alla sua attenzione l'allarme che arriva da parte di alcune associate, in particolare quelle insediate in Val Basento, con la proposta di alcune possibili misure da adottare per garantire maggiore sicurezza nelle zone dove sono ubicati i principali insediamenti industriali. A preoccupare particolarmente sono i frequenti casi di furto di rame registrati, come testimonia anche la cronaca quotidiana. Oltre agli evidenti danni economici che ne derivano alle non può essere sottovalutato il rischio di un'azione maldestra che potrebbe portare alla sospensione dell'erogazione elettrica alle aziende. Nell'ultimo episodio che si è verificato lo scorso sabato in Val Basento, per citare un esempio, i malviventi, nell'intento di asportare il rame a Tecnoparco, hanno tranciato un cavo alimentato in media tensione a 6.000 V e questo ha determinato la fermata immediata dei sistemi di produzione di energia elettrica e un corto circuito con principio di incendio nella cabina oggetto del tentato furto. Il sistema di sicurezza di Teconoparco, fortunatamente, si è prontamente attivato, evitando che le aziende subissero interruzione della fornitura. Con i gravissimi danni che ne sarebbero conseguiti. Si rende quindi necessario e urgente adottare le opportune misure volte a garantire maggiore sicurezza nelle zone industriali.
Sperando che questo invito e richiesta trovi rapida attuazione, non ci resta che continuare a difenderci come meglio si può dalle razzie di queste schegge impazzite, vero flagello per molte realtà industriali della regione.