Politica
Servizi di fornitura energetica, le osservazioni del consigliere Paterino
“Perché l’amministrazione ha fretta di approvare il bando?”
Matera - martedì 24 marzo 2015
Ultimi mesi incandescenti di consiliatura, caratterizzati da discussioni roventi su questioni di grande interesse per la città.
Da ultimo, è in discussione nella competente commissione consiliare la proposta di indirizzo, da approvare in consiglio comunale, finalizzata ad affidare, tramite procedura di gara pubblica, la gestione dei servizi di fornitura di energia per la pubblica illuminazione, per gli immobili comunali, inclusi gli interventi di rinnovo degli impianti di pubblica illuminazione finalizzati al risparmio energetico e la possibilità di realizzare interventi di efficientamento energetico degli immobili pubblici e l'installazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, possibilità lasciata alla discrezionalità del vincitore del bando.
La proposta, elaborata da una società appositamente incaricata, prevede di espletare ad una gara pubblica per individuare un unico fornitore dei servizi di gestione energetica integrata degli immobili comunali e di illuminazione pubblica, con un importo annuo da porre a base d'asta di 2.624.399,04 euro oltre IVA, ed una durata del servizio fissata a 20 anni.
I principali vantaggi che l'amministrazione si attende, e definiti nello studio citato, sono: la riduzione dei costi medi annui (posti a base d'asta) nell'ordine del 5% -7%; costo certo del comune per tutta la durata dell'appalto; interventi di adeguamento e riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione per un costo stimato di 17.000.000,00 di euro; informatizzazione del servizio, riduzione impatto ambientale.
Michele Paterino, consigliere comunale Idv, è d'accordo sugli interventi da realizzare che "sono sicuramente il linea con il PAES appena approvato", ma "alla scadenza del mandato, si ritiene opportuno procedere ad attivare una gara che vincola l'amministrazione comunale per 20 anni con società private, ritenendo, tra l'altro, che i medesimi risultati possono essere conseguiti con procedure alternative a quelle attualmente in discussione. Tali procedure alternative possono essere programmate e realizzate prescindendo da un forte e lungo legame contrattuale con la amministrazione comunale". Ad esempio: "Sarebbe utile – spiega Paterino - scomporre l'intero intervento in interventi più piccoli, per quartieri, in modo da consentirne la realizzazione alle imprese locali e finanziandoli, di volta in volta, con appositi mutui o fondi rotativi regionali derivanti dai programmazione comunitaria (già presenti in regione, ma non attivati). Le rate di ammortamento dei mutui o il ripristino del fondo rotativo sono pagate con l'abbattimento dei costi della bolletta energetica, per la sola pubblica illuminazione, di circa il 25%-30% sull'attuale consumo,(risparmio atteso da 325.000,00 a 390.000,00 euro/anno su una spesa di oltre 1.300.000,00 euro/anno)".
Altra critica colpisce gli oneri finanziari: "E' indicato un tasso di interesse pari al 5,5%, sull' importo dell'investimento che il vincitore dell'appalto dei gestione dei servizi energetici integrati dovrebbe realizzare nel primo anno, a fronte di un BTP a 15 anni che garantisce una cedola annua dell'1,65%. Perché l'amministrazione dovrebbe sostenere tali oneri finanziari?".
Per Paterino è opportuno procedere con tre punti cardine: "Fare due bandi distinti, uno per l'illuminazione pubblica ed uno per gli edifici ed infrastrutture; fissare la durata contrattuale al massimo a 15 anni, e comunque soggetta a ribasso ed introdotto come elemento di elevato peso nella valutazione delle offerte; fissare il miglioramento delle prestazione energetiche ad almeno il 20%, e comunque sia introdotto come elemento di elevato peso nella valutazione delle offerte".
Ma ecco la critica sferzante nei confronti dell'amministrazione comunale: "Più volte, in passato,l'amministrazione è stata sollecitata, con ordini del giorno, mozioni di indirizzo ed interrogazioni,ad attivarsi direttamente per realizzare interventi di efficienza energetica sugli edifici comunali ed installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovali attraverso l'utilizzo di risorse finanziarie proprie, regionali e comunitarie, anche a fondo perduto. Tutto ciò, inoltre, è stato in passato più volte riportato nel programma triennale delle opere pubbliche, ma non vi si è mai dato seguito. Perché è stato perso tempo prezioso in questi anni? Perché l'amministrazione oggi ha fretta di approvare un bando che potrebbe risultare pasticciato e deleterio per i cittadini? Riteniamo che sicuramente bisogna agire, ma con i migliori strumenti procedurali, economici e finanziari che possono essere utilizzati, e questo non può essere fatto a fine mandato".
Da ultimo, è in discussione nella competente commissione consiliare la proposta di indirizzo, da approvare in consiglio comunale, finalizzata ad affidare, tramite procedura di gara pubblica, la gestione dei servizi di fornitura di energia per la pubblica illuminazione, per gli immobili comunali, inclusi gli interventi di rinnovo degli impianti di pubblica illuminazione finalizzati al risparmio energetico e la possibilità di realizzare interventi di efficientamento energetico degli immobili pubblici e l'installazione di sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, possibilità lasciata alla discrezionalità del vincitore del bando.
La proposta, elaborata da una società appositamente incaricata, prevede di espletare ad una gara pubblica per individuare un unico fornitore dei servizi di gestione energetica integrata degli immobili comunali e di illuminazione pubblica, con un importo annuo da porre a base d'asta di 2.624.399,04 euro oltre IVA, ed una durata del servizio fissata a 20 anni.
I principali vantaggi che l'amministrazione si attende, e definiti nello studio citato, sono: la riduzione dei costi medi annui (posti a base d'asta) nell'ordine del 5% -7%; costo certo del comune per tutta la durata dell'appalto; interventi di adeguamento e riqualificazione dell'impianto di pubblica illuminazione per un costo stimato di 17.000.000,00 di euro; informatizzazione del servizio, riduzione impatto ambientale.
Michele Paterino, consigliere comunale Idv, è d'accordo sugli interventi da realizzare che "sono sicuramente il linea con il PAES appena approvato", ma "alla scadenza del mandato, si ritiene opportuno procedere ad attivare una gara che vincola l'amministrazione comunale per 20 anni con società private, ritenendo, tra l'altro, che i medesimi risultati possono essere conseguiti con procedure alternative a quelle attualmente in discussione. Tali procedure alternative possono essere programmate e realizzate prescindendo da un forte e lungo legame contrattuale con la amministrazione comunale". Ad esempio: "Sarebbe utile – spiega Paterino - scomporre l'intero intervento in interventi più piccoli, per quartieri, in modo da consentirne la realizzazione alle imprese locali e finanziandoli, di volta in volta, con appositi mutui o fondi rotativi regionali derivanti dai programmazione comunitaria (già presenti in regione, ma non attivati). Le rate di ammortamento dei mutui o il ripristino del fondo rotativo sono pagate con l'abbattimento dei costi della bolletta energetica, per la sola pubblica illuminazione, di circa il 25%-30% sull'attuale consumo,(risparmio atteso da 325.000,00 a 390.000,00 euro/anno su una spesa di oltre 1.300.000,00 euro/anno)".
Altra critica colpisce gli oneri finanziari: "E' indicato un tasso di interesse pari al 5,5%, sull' importo dell'investimento che il vincitore dell'appalto dei gestione dei servizi energetici integrati dovrebbe realizzare nel primo anno, a fronte di un BTP a 15 anni che garantisce una cedola annua dell'1,65%. Perché l'amministrazione dovrebbe sostenere tali oneri finanziari?".
Per Paterino è opportuno procedere con tre punti cardine: "Fare due bandi distinti, uno per l'illuminazione pubblica ed uno per gli edifici ed infrastrutture; fissare la durata contrattuale al massimo a 15 anni, e comunque soggetta a ribasso ed introdotto come elemento di elevato peso nella valutazione delle offerte; fissare il miglioramento delle prestazione energetiche ad almeno il 20%, e comunque sia introdotto come elemento di elevato peso nella valutazione delle offerte".
Ma ecco la critica sferzante nei confronti dell'amministrazione comunale: "Più volte, in passato,l'amministrazione è stata sollecitata, con ordini del giorno, mozioni di indirizzo ed interrogazioni,ad attivarsi direttamente per realizzare interventi di efficienza energetica sugli edifici comunali ed installare impianti di produzione di energia da fonti rinnovali attraverso l'utilizzo di risorse finanziarie proprie, regionali e comunitarie, anche a fondo perduto. Tutto ciò, inoltre, è stato in passato più volte riportato nel programma triennale delle opere pubbliche, ma non vi si è mai dato seguito. Perché è stato perso tempo prezioso in questi anni? Perché l'amministrazione oggi ha fretta di approvare un bando che potrebbe risultare pasticciato e deleterio per i cittadini? Riteniamo che sicuramente bisogna agire, ma con i migliori strumenti procedurali, economici e finanziari che possono essere utilizzati, e questo non può essere fatto a fine mandato".