Territorio
Serve un patto per lo sviluppo
A sostenerlo Luigi Sbarra della Cisl
Matera - sabato 14 luglio 2018
Il 2019 deve rappresentare l'anno della svolta. Non solo per Matera, sicuramente trainante per il suo ruolo di capitale europea della cultura, ma per l'intera Basilicata, anzi per l'intero Mezzogiorno.
Ne è convinto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, che ha nome del suo sindacato invoca un patto per lo sviluppo. Un patto che metta al centro il lavoro, però.
Il ragionamento di Sbarra è semplice: una occasione così non si potrà ripetere a breve, quindi, bisogna sfruttarla al meglio.
"Non possiamo permetterci il lusso di perdere questa occasione- ha detto Sbarra- bisogna aprire il territorio allo sviluppo, realizzare una rete infrastrutturale e di trasporti che valorizzi l'offerta plurima di una regione ricca di risorse".
Secondo il rappresentante Cisl bisognerebbe aiutare le aree interne e investire sulle numerose eccellenze del territorio lucano: dall'agroalimentare al turismo, dalla chimica, al tessile, alla manifattura.
Quindi,-dice il sindacalista- "va promossa l'innovazione e la buona occupazione, soprattutto in settori di grande resilienza come l'agricoltura, dotata di enormi potenzialità inespresse ma ancora attraversata da fenomeni di sfruttamento e caporalato. Occorrono investimenti produttivi, specialmente nelle aree sottoutilizzate".
Allora bisogna guardare al 2019, come l'anno della rinascita, che può avvenire solo a patto di mettere in campo "politiche mirate, risorse aggiuntive e buona qualità della spesa, da convogliare in politiche industriali specifiche, progetti infrastrutturali concertati".
Ecco perché c'è bisogno di un patto di sviluppo, un tavolo di "concertazione", in poche parole di una cabina di regia "condivisa" in cui governo, sindacati ed imprese intervengano con azioni capaci di sostenere occupazione, investimenti, contrastare la marginalità e la povertà.
Una concertazione auspicata anche dal ministro Di Maio, che adesso però- chiude Sbarra- andrebbe messa in pratica.
Ne è convinto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, che ha nome del suo sindacato invoca un patto per lo sviluppo. Un patto che metta al centro il lavoro, però.
Il ragionamento di Sbarra è semplice: una occasione così non si potrà ripetere a breve, quindi, bisogna sfruttarla al meglio.
"Non possiamo permetterci il lusso di perdere questa occasione- ha detto Sbarra- bisogna aprire il territorio allo sviluppo, realizzare una rete infrastrutturale e di trasporti che valorizzi l'offerta plurima di una regione ricca di risorse".
Secondo il rappresentante Cisl bisognerebbe aiutare le aree interne e investire sulle numerose eccellenze del territorio lucano: dall'agroalimentare al turismo, dalla chimica, al tessile, alla manifattura.
Quindi,-dice il sindacalista- "va promossa l'innovazione e la buona occupazione, soprattutto in settori di grande resilienza come l'agricoltura, dotata di enormi potenzialità inespresse ma ancora attraversata da fenomeni di sfruttamento e caporalato. Occorrono investimenti produttivi, specialmente nelle aree sottoutilizzate".
Allora bisogna guardare al 2019, come l'anno della rinascita, che può avvenire solo a patto di mettere in campo "politiche mirate, risorse aggiuntive e buona qualità della spesa, da convogliare in politiche industriali specifiche, progetti infrastrutturali concertati".
Ecco perché c'è bisogno di un patto di sviluppo, un tavolo di "concertazione", in poche parole di una cabina di regia "condivisa" in cui governo, sindacati ed imprese intervengano con azioni capaci di sostenere occupazione, investimenti, contrastare la marginalità e la povertà.
Una concertazione auspicata anche dal ministro Di Maio, che adesso però- chiude Sbarra- andrebbe messa in pratica.