Vita di città
"Serve trovare le risorse per la sicurezza della città"
Dal consigliere Pedicini arriva la richiesta di mettere nel bilancio 2014 i fondi per un approfondito monitoraggio
Matera - mercoledì 29 gennaio 2014
11.44
Più attenzione da parte di tutti alla situazione degli immobili, a partire dall'amministrazione, ma passando obbligatoriamente dai cittadini. Anni di attività, a volte incontrastata anche se non legittima, hanno snaturato la condizione delle abitazioni plurisecolari nei Rioni Sassi. Oggi se ne pagano le conseguenze, a volte anche esagerate. A questo punto bisogna reagire.
L'invito che arriva da Adriano Pedicini, consigliere di minoranza in Consiglio comunale e presidente della Commissione bilancio, è quello di trovare immediatamente dei fondi da destinare, nel bilancio 2014, alle verifiche del caso. "Quanto sono sicuri i palazzi e le strutture carichi di secoli di storia nella nostra città? - si chiede Pedicini - Una domanda semplice alla quale credo che nessuno possa dare una risposta. Eppure è sotto gli occhi di tutti questo precario equilibrio tufaceo, dove i disastri non sono rari, sino ad ora si sono periodicamente susseguiti".
Un Pedicini che fa anche un resoconto degli ultimi avvenimenti. "A memoria ricordo il crollo di quattro livelli abitativi di via Commercio, il crollo che ha interessato la cattedrale, quello del 2008 nei Sassi a pochi passi da Piazzetta Pascoli, in ultimo quello di Vico Piave. Oggi affrontiamo l'ennesima emergenza, calata d'improvviso con la chiusura della principale arteria pedonale e veicolare dei Sassi a causa di un fabbricato pericolante, una tragedia che produrrà un danno immenso alla città non solo in termini economici ma soprattutto d'immagine".
E ancora. "Ma questa sarà l'unica emergenza? - torna a domandare, dando anche una risposta e allargando al di fuori degli edifici, Pedicini - Non credo, anzi son convinto che nelle medesime condizioni giacciono numerose strutture dei Sassi ed è indubbio che nella città delle cavità, dei vuoti che non conosci e degli equilibri fragili, manchi una mappatura delle emergenze, un quadro che individui i luoghi sensibili e detti le condizioni di manovra per i rischi naturali soprattutto nel centro storico. Basti pensare alle Piazze della nostra città che galleggiano su profonde cisterne per racchiudere che lo spazio, il vuoto creato, è sottratto alla roccia e che i bilanciamenti sono gracili, degni di grande attenzione e monitoraggi continui".
Bisognerebbe, dunque, prestare maggiore attenzione alle varie situazioni, anche impegnandosi i cittadini in prima persona. "Tutto ciò deve far parte della cultura dell'emergenza di cui devono farsene carico in primo luogo gli Uffici amministrativi della nostra città, oggi smantellati (un ufficio Sassi che a fatica riesce ad interessarsi dell'ordinario) di seguito, ogni cittadino deve comprendere che basta poco per alterare questo delicato sistema di equilibri. Per quel che si doveva fare, oggi si va alla ricerca di responsabilità individuali, come è giusto che sia, ma tutto appartiene al passato, recente e remoto, alla miriade di persone che sono passate, alle scelte fatte e all'abbandono materiale ed amministrativo; nell'aver tollerato abusivismi, piccoli e grandi, nell'aver autorizzato lavori con leggerezza.
Dunque, l'invito a mettersi immediatamente al lavoro. "Per tali motivi è opportuno attivarsi da subito a trovare le risorse economiche nel bilancio 2014, allo scopo di monitorare le aree sensibili e protette delle nostra città. Mentre, al momento si è costretti a rincorrere l'emergenza e a chinarsi di fronte al mondo intero per danni portati all'intero tessuto urbano, dove appare anche evidente che di necessità si è fatta virtù, perchè gli scavi nei Sassi non sono mai terminati, ognuno nel chiuso della sua grotta ha continuato l'antico lavoro: i contadini del passato per necessità; l'odierno abitante culturale per il metro quadro".
L'invito che arriva da Adriano Pedicini, consigliere di minoranza in Consiglio comunale e presidente della Commissione bilancio, è quello di trovare immediatamente dei fondi da destinare, nel bilancio 2014, alle verifiche del caso. "Quanto sono sicuri i palazzi e le strutture carichi di secoli di storia nella nostra città? - si chiede Pedicini - Una domanda semplice alla quale credo che nessuno possa dare una risposta. Eppure è sotto gli occhi di tutti questo precario equilibrio tufaceo, dove i disastri non sono rari, sino ad ora si sono periodicamente susseguiti".
Un Pedicini che fa anche un resoconto degli ultimi avvenimenti. "A memoria ricordo il crollo di quattro livelli abitativi di via Commercio, il crollo che ha interessato la cattedrale, quello del 2008 nei Sassi a pochi passi da Piazzetta Pascoli, in ultimo quello di Vico Piave. Oggi affrontiamo l'ennesima emergenza, calata d'improvviso con la chiusura della principale arteria pedonale e veicolare dei Sassi a causa di un fabbricato pericolante, una tragedia che produrrà un danno immenso alla città non solo in termini economici ma soprattutto d'immagine".
E ancora. "Ma questa sarà l'unica emergenza? - torna a domandare, dando anche una risposta e allargando al di fuori degli edifici, Pedicini - Non credo, anzi son convinto che nelle medesime condizioni giacciono numerose strutture dei Sassi ed è indubbio che nella città delle cavità, dei vuoti che non conosci e degli equilibri fragili, manchi una mappatura delle emergenze, un quadro che individui i luoghi sensibili e detti le condizioni di manovra per i rischi naturali soprattutto nel centro storico. Basti pensare alle Piazze della nostra città che galleggiano su profonde cisterne per racchiudere che lo spazio, il vuoto creato, è sottratto alla roccia e che i bilanciamenti sono gracili, degni di grande attenzione e monitoraggi continui".
Bisognerebbe, dunque, prestare maggiore attenzione alle varie situazioni, anche impegnandosi i cittadini in prima persona. "Tutto ciò deve far parte della cultura dell'emergenza di cui devono farsene carico in primo luogo gli Uffici amministrativi della nostra città, oggi smantellati (un ufficio Sassi che a fatica riesce ad interessarsi dell'ordinario) di seguito, ogni cittadino deve comprendere che basta poco per alterare questo delicato sistema di equilibri. Per quel che si doveva fare, oggi si va alla ricerca di responsabilità individuali, come è giusto che sia, ma tutto appartiene al passato, recente e remoto, alla miriade di persone che sono passate, alle scelte fatte e all'abbandono materiale ed amministrativo; nell'aver tollerato abusivismi, piccoli e grandi, nell'aver autorizzato lavori con leggerezza.
Dunque, l'invito a mettersi immediatamente al lavoro. "Per tali motivi è opportuno attivarsi da subito a trovare le risorse economiche nel bilancio 2014, allo scopo di monitorare le aree sensibili e protette delle nostra città. Mentre, al momento si è costretti a rincorrere l'emergenza e a chinarsi di fronte al mondo intero per danni portati all'intero tessuto urbano, dove appare anche evidente che di necessità si è fatta virtù, perchè gli scavi nei Sassi non sono mai terminati, ognuno nel chiuso della sua grotta ha continuato l'antico lavoro: i contadini del passato per necessità; l'odierno abitante culturale per il metro quadro".