Lavori bike sharing
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Politica

Serra Rifusa, urbanizzazioni lontane per i cittadini

Ma arriva il bike sharing, l'accusa di Adriano Pedicini

Polemiche sul nuovo bike sharing. Ancor prima di essere istallate completamente, la nuova frontiera della mobilità urbana, fanno già discutere.

Non si tratta dell'utilizzo in se delle bici per la città, ma della localizzazione degli stalli dove poter prendere in "prestito" le biciclette. Infatti, il consigliere comunale Adriano Pedicini interviene per sottolineare diversi aspetti della vicenda. Si parla del posizionamento degli stalli del bike sharing sulla collina di Serra Rifusa, all'altezza della mai completata area camper (che rientra anche nel prossimo piano strategico della città).

"Si continua ad investire su un area che allo stato attuale rappresenta il decadimento e l'incompiuta simbolo di questa amministrazione - spiega Pedicini nella sua nota, parlando a nome dell'intero gruppo consiliare Pdl e Forza Italia - Tutto ciò equivale all'ennesima presa in giro; si sta impiantando sulla collina di serra rifusa una stazione di Bike sharing, (biciclette in affitto), all'ingresso di quella che viene definita l'area camper ma che di fatto risulta una zona completamente abbandonata, in frana, con pendenze assurde, dove i problemi che i tanti residenti hanno sono ben lungi dal pensare ad una passeggiata in bici".

Ma non è tutto, perchè a fronte del bike sharing, nella zona attendono ancora l'urbanizzazione, e le famiglie farebbero volentieri a meno del primo, per ottenere la seconda. "Qui verrà disegnata anche una pista ciclabile. Tutto ciò viene progettato ed eseguito con fondi Pisus, mentre chi in quei luoghi abita non ha neanche le urbanizzazioni primarie, la strada di accesso o l'illuminazione stradale ed ha ispirato la propria vita nel rapportarsi al meteo con la speranza di non vedere giungere minacciose nubi ed abbondanti piogge ad alimentare la frana della collina. In tale assurdità l'amministrazione comunale, dopo aver subito tante condanne dai tribunali amministrativi, pensa bene di realizzare una stazione di biciclette, una pista ciclabile ed un impianto fotovoltaico nell'area camper mai ricavata e con un terrazzamento in frana".

A questo punto, continua Pedicini, "è spontaneo chiedersi quanto possano resistere tali infrastrutture prima di essere vandalizzate o rubate; cioè subire la stessa sorte di tutto quello che è intorno. Pensieri questi che credo siano totalmente distanti dalle visioni di questa amministrazione. Ad esempio, ipotizzare un impianto del genere alla stazione FAL di Villa Longo che, ritengo luogo idoneo, adatto ed opportuno, non trova spazio nei pensieri di chi deve decidere, segno questo che il buon senso risiede fuori dal palazzo di città. Ma mentre si realizza l'impianto ciclistico le 150 famiglie che abitano in quella zona sperano che sia prevista l'illuminazione della strada, che tutto venga messo in sicurezza e che a valle, la strada di collegamento ed i lavori riprendano; che si pensi a realizzare nella dedicata area di quel quartiere, la scuola, il parcheggio, un parco giochi ed i servizi primari".

Ed ancora il consigliere aggiunge: "Ma di fatto si accerta che tutto va in altra direzione, non vi è senso logico in quel che si progetta a monte e a valle della collina di Serra Rifusa, oramai totalmente disseminata di costruzioni e divenuta uno dei quartieri più popolosi. La principale strada di accesso, via Nino Rota è una matassa ingarbugliata di contenziosi giunti all'apice della loro inerzia, dove muri di rinforzo e pilastri vengono definiti nelle aule giudiziarie e la messa in sicurezza dell'area viene spinta da carte bollate e sentenze".

Dunque, Pedicini spiega che: "Non è così che si programma o si pensa di pianificare una città; la viabilità e le strutture di messa in sicurezza del territorio vanno eseguite prima della realizzazione delle abitazioni, mentre qui furbescamente si è fatto il contrario. Oggi per quegli abbagli sarà la comunità a pagare; come al solito non vi è colpevole. Si utilizzeranno soldi di cittadini che pagano le tasse per coprire errori e nefandezze commesse da chi gestisce la cosa pubblica, perché le colpe vanno ricercate in chi doveva controllare che tutto venisse realizzato come nei piani. Se fosse accaduto saremmo in una città normale, oggi avremmo avuto la strada, l'area camper e tutto ciò che un quartiere che si rispetti dovrebbe avere ma, nel frattempo che ciò accada l'amministrazione comunale regala ai residenti una passeggiata in bici".
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