Vita di città
Scuola via Bramante, pubblicato il bando ma i soldi non bastano
Macaione: “Sarà il solito mostriciattolo urbano italiano”
Matera - lunedì 3 novembre 2014
9.02
E' stato pubblicato il bando per la ricostruzione della scuola di via Bramante. La notizia è che, in definitiva, l'entità finanziaria del progetto ruota attorno ai 5 milioni di euro, come scritto dalla delibera numero 238 dell'11 luglio 2014 e pubblicato nel bando, a cui non si aggiungono i 3 milioni di euro richiesti dal Comune alla Regione. Un supplemento che sarebbe servito nella realizzazione di edifici destinati alla scuola media.
Il disegno, che inizialmente si andava prospettando, di un istituto comprensivo è ormai sfumato. Infatti la struttura ospiterà i bambini della scuola primaria e dell'infanzia e non i ragazzi della scuola media. Adesso sarà interessante sapere quali saranno i tempi di ricostruzione, e ancor prima chi sarà la ditta appaltatrice.
Non è soddisfatta, di certo, la professoressa Ina Macaione, ex assessore all'urbanistica, che il 27 agosto del 2013 parlò della realizzazione di una scuola improntata al risparmio energetico, al massimo soleggiamento, al verde, all'economicità e alla sostenibilità. Non si sa se la scuola sarà costruita con questi criteri, ma effettivamente non sarà un istituto comprensivo: "Non è comprensibile che si faccia 'mezza' scuola, perché le condizioni per poterla realizzare interamente c'erano tutte. Era necessaria solo un po' di buona volontà in più..".
Le considerazioni della professoressa partono dal lavoro che ha svolto per la rigenerazione urbana della città, ultimo il progetto di piazza degli Olmi: "Ci si sta tanto impegnando con tanti altri ad animare e riqualificare la periferia, più fragile ed emarginata, con progetti di rigenerazione urbana, da Piccianello a Piazza Olmi, da Aquarium a Contrada Granulari, da Spine Bianche a Serra Venerdì, da Lanera al Borgo La Martella. Processo, mi auguro, che sarà compreso e sostenuto anche dalle istituzioni".
Macaione, però, non accetta il comportamento delle istituzioni: "Ma tutto questo è davvero compreso da chi, per delega, abita le istituzioni? È forse giunto il momento da parte della classe dirigente di colmare le 'carenze cognitive' di cui tratta Fabrizio Barca?". E continua in merito alla scuola di via Bramante: "Ma dove erano le forze di governo e di opposizione? Dove la Regione Basilicata? Dove erano la 'società civile', la parrocchia, le associazioni, l'accademia? È possibile che a parte alcuni generosi 'genitori della Bramante' nessun altro abbia sentito il dovere di sostenere quella 'buona volontà' necessaria a raggiungere l'obiettivo?".
Per l'ex assessore è importante il significato simbolico della scuola: "Mi preoccupa infatti che sia così difficile comprendere il valore non solo materiale ma soprattutto simbolico di una scuola. Essere cittadini di una capitale della cultura significa soprattutto uscire dalla 'condizione meridionale' che non è solo povertà materiale ma anche povertà culturale". La realizzazione dell'istituto comprensivo avrebbe potuto offrire tanto: "La scuola, concepita secondo le indicazioni della Didattica 2.0, realizzata interamente avrebbe rappresentato un punto rigenerativo per un'intera area che ha pochi servizi, la creazione di un centro vitale e propulsivo dove potersi incontrare fuori dal salotto buono di via Ridola".
La scuola "ci si assicura che nel futuro sarà completata – prosegue Macaione - con due progetti diversi e non con una concezione unitaria? Il solito 'mostriciattolo' urbano italiano". E conclude con una stoccata finalmente in riferimento alla designazione di Matera a capitale europea della cultura: "Come sempre ci accontentiamo di "metà", perché tanto più di quello non avremo. La perfezione non esiste… soprattutto per noi meridionali. Beh credo che ci dovremo accontentare di essere 'mezza' capitale!".
Il disegno, che inizialmente si andava prospettando, di un istituto comprensivo è ormai sfumato. Infatti la struttura ospiterà i bambini della scuola primaria e dell'infanzia e non i ragazzi della scuola media. Adesso sarà interessante sapere quali saranno i tempi di ricostruzione, e ancor prima chi sarà la ditta appaltatrice.
Non è soddisfatta, di certo, la professoressa Ina Macaione, ex assessore all'urbanistica, che il 27 agosto del 2013 parlò della realizzazione di una scuola improntata al risparmio energetico, al massimo soleggiamento, al verde, all'economicità e alla sostenibilità. Non si sa se la scuola sarà costruita con questi criteri, ma effettivamente non sarà un istituto comprensivo: "Non è comprensibile che si faccia 'mezza' scuola, perché le condizioni per poterla realizzare interamente c'erano tutte. Era necessaria solo un po' di buona volontà in più..".
Le considerazioni della professoressa partono dal lavoro che ha svolto per la rigenerazione urbana della città, ultimo il progetto di piazza degli Olmi: "Ci si sta tanto impegnando con tanti altri ad animare e riqualificare la periferia, più fragile ed emarginata, con progetti di rigenerazione urbana, da Piccianello a Piazza Olmi, da Aquarium a Contrada Granulari, da Spine Bianche a Serra Venerdì, da Lanera al Borgo La Martella. Processo, mi auguro, che sarà compreso e sostenuto anche dalle istituzioni".
Macaione, però, non accetta il comportamento delle istituzioni: "Ma tutto questo è davvero compreso da chi, per delega, abita le istituzioni? È forse giunto il momento da parte della classe dirigente di colmare le 'carenze cognitive' di cui tratta Fabrizio Barca?". E continua in merito alla scuola di via Bramante: "Ma dove erano le forze di governo e di opposizione? Dove la Regione Basilicata? Dove erano la 'società civile', la parrocchia, le associazioni, l'accademia? È possibile che a parte alcuni generosi 'genitori della Bramante' nessun altro abbia sentito il dovere di sostenere quella 'buona volontà' necessaria a raggiungere l'obiettivo?".
Per l'ex assessore è importante il significato simbolico della scuola: "Mi preoccupa infatti che sia così difficile comprendere il valore non solo materiale ma soprattutto simbolico di una scuola. Essere cittadini di una capitale della cultura significa soprattutto uscire dalla 'condizione meridionale' che non è solo povertà materiale ma anche povertà culturale". La realizzazione dell'istituto comprensivo avrebbe potuto offrire tanto: "La scuola, concepita secondo le indicazioni della Didattica 2.0, realizzata interamente avrebbe rappresentato un punto rigenerativo per un'intera area che ha pochi servizi, la creazione di un centro vitale e propulsivo dove potersi incontrare fuori dal salotto buono di via Ridola".
La scuola "ci si assicura che nel futuro sarà completata – prosegue Macaione - con due progetti diversi e non con una concezione unitaria? Il solito 'mostriciattolo' urbano italiano". E conclude con una stoccata finalmente in riferimento alla designazione di Matera a capitale europea della cultura: "Come sempre ci accontentiamo di "metà", perché tanto più di quello non avremo. La perfezione non esiste… soprattutto per noi meridionali. Beh credo che ci dovremo accontentare di essere 'mezza' capitale!".