Scuola e Lavoro
Scuola, “Nuova emigrazione di docenti lucani in atto”
L’onorevole Latronico si scaglia contro ‘La buona scuola’
Matera - domenica 21 agosto 2016
Da settembre ricomincia l'attività didattica per tanti docenti lucani, molti dei quali dovranno trasferirsi al centro-nord. E' il risultato dei controversi meccanismi di assegnazione delle cattedre, collocati all'interno della legge su 'La buona scuola', criticati aspramente in questi ultimi mesi dal comparto scolastico ma anche da una parte del mondo politico.
L'ultimo a scagliarsi contro il provvedimento è l'onorevole Cosimo Latronico, di Conservatori e riformisti, rimarcando gli svantaggi del piano sulla mobilità: "Si spezzano affetti, si dividono famiglie e si prosegue una dinamica distruttiva di desertificazione dei nostri piccoli Comuni la maggior parte dei quali sono interessati da dinamiche di spopolamento e di invecchiamento. Proprio mentre si denuncia la piaga sociale del crollo demografico, che è causa ed effetto di mancanza di politiche di sviluppo, si realizza un altro passo verso l'impoverimento delle comunità con un'emigrazione intellettuale che, tramite gli insegnati che si trasferiranno nelle regioni del centro nord, finirà per coinvolgere migliaia di famiglie del sud".
"La mobilità degli insegnati e le modalità del loro reclutamento – aggiunge il parlamentare - avrebbero dovuto attuarsi con la preoccupazione di non accrescere le diseguaglianze e le cause dell'impoverimento del Mezzogiorno d'Italia come ha suggerito il Presidente Mattarella al meeting di Rimini, parlando di un'agenda di governo con al centro il Mezzogiorno e la coesione nazionale".
Intanto sarà necessario limitare i disagi, secondo Latronico, con la seguente ricetta: "rafforzare gli organici delle scuole di Basilicata; estendere il tempo pieno in tutti gli istituti, potenziare gli organici del sostegno per i disabili e le offerte formative del potenziamento; lottare in modo robusto le piaghe della dispersione scolastica e dell'abbandono; usare le risorse del fondo sociale europeo, essendo ancora la Basilicata una regione svantaggiata, per programmi di istruzione in deroga ; evitare classi super affollate ; evitare di far prendere servizio ai nostri docenti in altre sedi per poi scoprire che ci sono posti in Regione".
"C'è ancora tempo, spero di si, – conclude Latronico – altrimenti sarebbe un atto gravissimo di irresponsabilità e di miopia".
L'ultimo a scagliarsi contro il provvedimento è l'onorevole Cosimo Latronico, di Conservatori e riformisti, rimarcando gli svantaggi del piano sulla mobilità: "Si spezzano affetti, si dividono famiglie e si prosegue una dinamica distruttiva di desertificazione dei nostri piccoli Comuni la maggior parte dei quali sono interessati da dinamiche di spopolamento e di invecchiamento. Proprio mentre si denuncia la piaga sociale del crollo demografico, che è causa ed effetto di mancanza di politiche di sviluppo, si realizza un altro passo verso l'impoverimento delle comunità con un'emigrazione intellettuale che, tramite gli insegnati che si trasferiranno nelle regioni del centro nord, finirà per coinvolgere migliaia di famiglie del sud".
"La mobilità degli insegnati e le modalità del loro reclutamento – aggiunge il parlamentare - avrebbero dovuto attuarsi con la preoccupazione di non accrescere le diseguaglianze e le cause dell'impoverimento del Mezzogiorno d'Italia come ha suggerito il Presidente Mattarella al meeting di Rimini, parlando di un'agenda di governo con al centro il Mezzogiorno e la coesione nazionale".
Intanto sarà necessario limitare i disagi, secondo Latronico, con la seguente ricetta: "rafforzare gli organici delle scuole di Basilicata; estendere il tempo pieno in tutti gli istituti, potenziare gli organici del sostegno per i disabili e le offerte formative del potenziamento; lottare in modo robusto le piaghe della dispersione scolastica e dell'abbandono; usare le risorse del fondo sociale europeo, essendo ancora la Basilicata una regione svantaggiata, per programmi di istruzione in deroga ; evitare classi super affollate ; evitare di far prendere servizio ai nostri docenti in altre sedi per poi scoprire che ci sono posti in Regione".
"C'è ancora tempo, spero di si, – conclude Latronico – altrimenti sarebbe un atto gravissimo di irresponsabilità e di miopia".