Territorio
Scorie nucleari, il No della Murgia
De Ruggieri: "Non siamo la pattumiera d'Italia"
Matera - martedì 23 giugno 2015
11.14
Questa volta no, la Murgia non è disposta ad accettare compromessi e a subire l'ennesimo scempio ambientale se la scelta dell'Ispra, e dunque dei ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico, dovesse ricadere su questo territorio per la costruzione di un impianto nazionale per il deposito delle scorie nucleari.
La prima ad alzare la voce è stata Lilliana Ventricelli, la parlamentare democratica che ha presentato un'interrogazione nella quale dopo aver espresso tutte le sue perplessità sulla vicenda evidenzia che: "Si rende necessario intervenire affinché vengano messe al più presto in atto indagini specifiche per determinare se realmente i nostri territori siano adatti ad ospitare un simile deposito. Nel caso si tratti effettivamente di scegliere la Regione Puglia, devono essere poste in essere soluzioni perché vi siano meno danni possibili per i cittadini; vogliamo anche sapere se esiste realmente un luogo che incontri tutti i requisiti per poter costruire in sicurezza il deposito. Se le anticipazioni dovessero essere confermate, sarebbe un danno enorme per il nostro territorio".
All'onorevole hanno fatto eco una serie di associazioni e movimenti politici che si dicono pronti a scendere in piazza.
Ferma e chiara la condanna dei sindaci del territorio. Il più duro è Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, che sentenzia: "Non siamo la pattumiera d'Italia". Il primo cittadino si dichiara "Assolutamente contrario all'ipotesi di un nuovo deposito di scorie nucleari nel materano. Abbiamo fatto tante battaglie per Scanzano all'epoca del governo Berlusconi, certamente bisogna evitare una Scanzano 2. Non possono coesistere nel territorio regionale le estrazioni petrolifere con il deposito di scorie nucleari. Gli uffici comunali – prosegue De Ruggieri - non sono al corrente dei fatti, per ora ho avuto notizie solamente dalla stampa" aggiunge prima di annunciare che nei prossimi giorni chiederà un incontro con il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella "per capire che aria tira".
Intanto il primo contatto De Ruggieri lo ha avuto nella mattinata di lunedì con il sindaco di Altamura, Giacinto Forte. Il primo cittadino altamurano si dice pronto "ad alzare muri contro chiunque ha intenzione di mettere le mani su questo territorio".
"Non possiamo accettare che continuino a fare scempio della Murgia dove ci sono parchi naturali, importanti siti archeologici e culturali nel bel mezzo del grande progetto di rilancio che è Matera 2019. Non siamo disposi a subire attacchi ambientali e malavitosi in questi territorio".
Dello stesso avviso, sebbene molto più cauto, il sindaco di Gravina, Alesio Valente che tenta di gettare acqua sul fuoco: "Le notizie non sono ufficiali quindi prima di creare allarmismi io aspetterei notizie certe. Ovviamente non siamo disposti come Comune di Gravina ma soprattutto come comunità dell'Alta Murgia a subire l'ennesimo disastro ambientale. Al Governo italiano abbiamo più volte chiesto opere di bonifica per un territorio di cui in tanti hanno fatto scempio e se, ora, l'idea del Governo è continuare a distruggere questa perla, allora sarà inevitabile lo scontro".
Nei prossimi giorni i tre rappresentanti istituzioni delle tre comunità maggiormente coinvolte si incontreranno per decidere cosa fare e soprattutto le modalità di confronto con il Governo. E Mentre si attendono risposte alle interrogazioni presentate dai parlamentari Liliana Ventricelli e ancor prima da Dario Ginefra, sul web è partita la petizione popolare per "evitare che la nostra terra sia ancora martoriata dopo le vicende legate allo smaltimento dei rifiuti. Abbiamo tante morti sospette e tanti casi di tumori ancora irrisolti. La gente non può subire quest'altra umiliazione".
La prima ad alzare la voce è stata Lilliana Ventricelli, la parlamentare democratica che ha presentato un'interrogazione nella quale dopo aver espresso tutte le sue perplessità sulla vicenda evidenzia che: "Si rende necessario intervenire affinché vengano messe al più presto in atto indagini specifiche per determinare se realmente i nostri territori siano adatti ad ospitare un simile deposito. Nel caso si tratti effettivamente di scegliere la Regione Puglia, devono essere poste in essere soluzioni perché vi siano meno danni possibili per i cittadini; vogliamo anche sapere se esiste realmente un luogo che incontri tutti i requisiti per poter costruire in sicurezza il deposito. Se le anticipazioni dovessero essere confermate, sarebbe un danno enorme per il nostro territorio".
All'onorevole hanno fatto eco una serie di associazioni e movimenti politici che si dicono pronti a scendere in piazza.
Ferma e chiara la condanna dei sindaci del territorio. Il più duro è Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, che sentenzia: "Non siamo la pattumiera d'Italia". Il primo cittadino si dichiara "Assolutamente contrario all'ipotesi di un nuovo deposito di scorie nucleari nel materano. Abbiamo fatto tante battaglie per Scanzano all'epoca del governo Berlusconi, certamente bisogna evitare una Scanzano 2. Non possono coesistere nel territorio regionale le estrazioni petrolifere con il deposito di scorie nucleari. Gli uffici comunali – prosegue De Ruggieri - non sono al corrente dei fatti, per ora ho avuto notizie solamente dalla stampa" aggiunge prima di annunciare che nei prossimi giorni chiederà un incontro con il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella "per capire che aria tira".
Intanto il primo contatto De Ruggieri lo ha avuto nella mattinata di lunedì con il sindaco di Altamura, Giacinto Forte. Il primo cittadino altamurano si dice pronto "ad alzare muri contro chiunque ha intenzione di mettere le mani su questo territorio".
"Non possiamo accettare che continuino a fare scempio della Murgia dove ci sono parchi naturali, importanti siti archeologici e culturali nel bel mezzo del grande progetto di rilancio che è Matera 2019. Non siamo disposi a subire attacchi ambientali e malavitosi in questi territorio".
Dello stesso avviso, sebbene molto più cauto, il sindaco di Gravina, Alesio Valente che tenta di gettare acqua sul fuoco: "Le notizie non sono ufficiali quindi prima di creare allarmismi io aspetterei notizie certe. Ovviamente non siamo disposti come Comune di Gravina ma soprattutto come comunità dell'Alta Murgia a subire l'ennesimo disastro ambientale. Al Governo italiano abbiamo più volte chiesto opere di bonifica per un territorio di cui in tanti hanno fatto scempio e se, ora, l'idea del Governo è continuare a distruggere questa perla, allora sarà inevitabile lo scontro".
Nei prossimi giorni i tre rappresentanti istituzioni delle tre comunità maggiormente coinvolte si incontreranno per decidere cosa fare e soprattutto le modalità di confronto con il Governo. E Mentre si attendono risposte alle interrogazioni presentate dai parlamentari Liliana Ventricelli e ancor prima da Dario Ginefra, sul web è partita la petizione popolare per "evitare che la nostra terra sia ancora martoriata dopo le vicende legate allo smaltimento dei rifiuti. Abbiamo tante morti sospette e tanti casi di tumori ancora irrisolti. La gente non può subire quest'altra umiliazione".