Politica
Sblocca Italia, ancora polemiche
Rosa: “Renzi e Pittella ci stanno fregando”
Matera - martedì 9 dicembre 2014
11.00
Il consiglio regionale del 4 dicembre 2014 non ha spento le polemiche sullo Sblocca Italia, anzi le ha alimentate.
E il nuovo attacco non può che riguardare il presidente della Regione, Marcello Pittella, accusato di aver condotto il consiglio alla decisione di impugnare l'articolo 38 dello Sblocca Italia, solo se non ci saranno modifiche legislative da parte dello Stato.
Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianni Rosa, si scaglia contro il governatore lucano che "anche nella sua Lauria,si è vantato di aver cambiato in dieci mesi la Basilicata degli ultimi 15 anni. È un j'accuse. Rinnega il passato, volendo creare uno spartiacque tra i governi De Filippo e Bubbico e la sua gestione. Una nuova strategia comunicativa, ideata sicuramente da qualche 'cortigiano', creativo onnipresente anche nelle famose leggi regionali incostituzionali, vedasi De Filippo con la 'moratoria' e Pittella con 'le royalties fuori dal patto di stabilità'". Anche se non in prima persona, ma Pittella ha condiviso le decisioni passate della Regione con gli accordi del 1996 e del 2006: "Dimentica che lui e la sua famiglia sono presenti nello scenario politico del centrosinistra lucano da sempre e da sempre hanno contribuito a tutte le decisioni o, peggio, partecipato alle 'spartonze'".
Il nodo da sciogliere per Rosa è la questione tecnica dello Sblocca Italia, non tanto ben definita: "Nel disegnare la cornice dei benefici finanziari per i lucani, infatti, i 'tecnici' sono stati così vaghi ed imprecisi lasciando aperti tanti dubbi". L'esempio ricade sull'articolo 36 "ovvero la norma con la quale si prevede che il 30% delle tasse pagate dalle compagnie petrolifere torneranno ai lucani. Una norma che prende corpo dal famoso articolo 16 e che modifica le regole del DM 12/9/2013. Ma come? Con quali modalità?". Sono stati definiti solo "un tempo massimo di ristorno pari a 10 anni dall'entrata in esercizio degli impianti e un fondo massimo di 50 milioni di euro all'anno".
E continua chiendosi : "Quali bilanci, quali utili e quali tasse vanno prese in considerazione? E in tutto ciò bisogna sempre partire dall'assoluta 'certezza' che nei primi 10 anni ci saranno utili. Nella stesura originaria si parlava di nuove società con sede in Basilicata mentre nell'articolo 36 bis questo elemento manca".
Troppi dubbi da sciogliere per il consigliere di FDI "per far gridare al successo o addirittura al 4 a 0. Solo una cosa è certa: Renzi, con l'aiuto dei Pittella's, ci sta fregando".
E il nuovo attacco non può che riguardare il presidente della Regione, Marcello Pittella, accusato di aver condotto il consiglio alla decisione di impugnare l'articolo 38 dello Sblocca Italia, solo se non ci saranno modifiche legislative da parte dello Stato.
Il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Gianni Rosa, si scaglia contro il governatore lucano che "anche nella sua Lauria,si è vantato di aver cambiato in dieci mesi la Basilicata degli ultimi 15 anni. È un j'accuse. Rinnega il passato, volendo creare uno spartiacque tra i governi De Filippo e Bubbico e la sua gestione. Una nuova strategia comunicativa, ideata sicuramente da qualche 'cortigiano', creativo onnipresente anche nelle famose leggi regionali incostituzionali, vedasi De Filippo con la 'moratoria' e Pittella con 'le royalties fuori dal patto di stabilità'". Anche se non in prima persona, ma Pittella ha condiviso le decisioni passate della Regione con gli accordi del 1996 e del 2006: "Dimentica che lui e la sua famiglia sono presenti nello scenario politico del centrosinistra lucano da sempre e da sempre hanno contribuito a tutte le decisioni o, peggio, partecipato alle 'spartonze'".
Il nodo da sciogliere per Rosa è la questione tecnica dello Sblocca Italia, non tanto ben definita: "Nel disegnare la cornice dei benefici finanziari per i lucani, infatti, i 'tecnici' sono stati così vaghi ed imprecisi lasciando aperti tanti dubbi". L'esempio ricade sull'articolo 36 "ovvero la norma con la quale si prevede che il 30% delle tasse pagate dalle compagnie petrolifere torneranno ai lucani. Una norma che prende corpo dal famoso articolo 16 e che modifica le regole del DM 12/9/2013. Ma come? Con quali modalità?". Sono stati definiti solo "un tempo massimo di ristorno pari a 10 anni dall'entrata in esercizio degli impianti e un fondo massimo di 50 milioni di euro all'anno".
E continua chiendosi : "Quali bilanci, quali utili e quali tasse vanno prese in considerazione? E in tutto ciò bisogna sempre partire dall'assoluta 'certezza' che nei primi 10 anni ci saranno utili. Nella stesura originaria si parlava di nuove società con sede in Basilicata mentre nell'articolo 36 bis questo elemento manca".
Troppi dubbi da sciogliere per il consigliere di FDI "per far gridare al successo o addirittura al 4 a 0. Solo una cosa è certa: Renzi, con l'aiuto dei Pittella's, ci sta fregando".