Politica
Sblocca Italia, ancora pochi giorni per impugnare
Pedicini contro gli interessi economici di Pittella e la sua Giunta
Matera - domenica 11 gennaio 2015
8.41
Basilicata ferma al palo mentre sempre più regioni italiane decidono di impugnare gli articoli 35, 36 e 38 della legge Sblocca Italia sulle estrazioni petrolifere. Nel corso del consiglio regionale dello scorso 30 Dicembre, infatti, è stata, ancora una volta respinta a maggioranza (11 le astensioni di Pd, Cd, PP, Ri e Psi e 7 i voti favorevoli, quelli di Pdl-Fi, Udc, Gruppo misto, M5s e Lb-Fdi e) la mozione proposta dai consiglieri Giannino Romaniello (Gm) e Francesco Mollica (Udc) e sottoscritta anche dal consigliere Perrino (M5s) con la quale si chiedeva "al Presidente e alla Giunta regionale di procedere alla impugnativa innanzi alla Corte Costituzionale in coerenza con quanto approvato con la mozione del 4 dicembre 2014".
Attualmente sono sei le Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Consulta contro lo Sblocca Italia: Abruzzo, Lombardia, Marche, Veneto e, notizia degli ultimi giorni, anche Campania e Puglia. "Grazie alle proteste e alle sollecitazioni dei cittadini, delle associazioni ambientaliste, dei sindaci e del M5s i governatori Caldoro e Vendola hanno capito che il provvedimento "Sfascia Italia" del governo Renzi va osteggiato in tutte le sedi e con tutti i mezzi".
E' quanto scrive Piernicola Pedicini, portavoce eurodeputato del M5S. "Non si riesce a capire perché la Regione Basilicata e il suo presidente Marcello Pittella continuino a sostenere che non faranno questa scelta nonostante proprio il territorio lucano, già da venti anni, sia devastato da estrazioni petrolifere incontrollate che stanno producendo solo povertà, inquinamento ambientale e danni alla salute".
Pedicini non le manda a dire e nella nota stampa attacca direttamente gli amministratori regionali lucani: "Se Pittella e la sua maggioranza sono così testardi e ignorano le richieste di migliaia di cittadini e di circa 70 sindaci lucani, vuol dire che dietro ci sono enormi interessi economici legati alle società petrolifere e a inquietanti commistioni con il governo Renzi. Mancano pochissimi giorni per poter impugnare la legge, lanciamo un ultimo appello al governatore lucano affinché predisponga il ricorso ed eviti così di assumersi la responsabilità storica di aver svenduto alle lobby il futuro della Basilicata".
"Il M5s continuerà a vigilare e a denunciare in tutte le sedi l'incostituzionalità dello Sblocca Italia e non abbasserà la guardia per fare in modo che la legge venga modificata – conclude Pedicini - con tutti i portavoce campani, pugliesi e lucani e, in particolare, con i parlamentari Carlo Sibilia, Rosa D'Amato, Mirella Liuzzi, Vito Petrocelli e i consiglieri regionali lucani Gianni Leggieri e Gianni Perrino ci impegneremo a difendere e tutelare le realtà locali insieme ai sindaci, alle associazioni e agli attivisti".
Attualmente sono sei le Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Consulta contro lo Sblocca Italia: Abruzzo, Lombardia, Marche, Veneto e, notizia degli ultimi giorni, anche Campania e Puglia. "Grazie alle proteste e alle sollecitazioni dei cittadini, delle associazioni ambientaliste, dei sindaci e del M5s i governatori Caldoro e Vendola hanno capito che il provvedimento "Sfascia Italia" del governo Renzi va osteggiato in tutte le sedi e con tutti i mezzi".
E' quanto scrive Piernicola Pedicini, portavoce eurodeputato del M5S. "Non si riesce a capire perché la Regione Basilicata e il suo presidente Marcello Pittella continuino a sostenere che non faranno questa scelta nonostante proprio il territorio lucano, già da venti anni, sia devastato da estrazioni petrolifere incontrollate che stanno producendo solo povertà, inquinamento ambientale e danni alla salute".
Pedicini non le manda a dire e nella nota stampa attacca direttamente gli amministratori regionali lucani: "Se Pittella e la sua maggioranza sono così testardi e ignorano le richieste di migliaia di cittadini e di circa 70 sindaci lucani, vuol dire che dietro ci sono enormi interessi economici legati alle società petrolifere e a inquietanti commistioni con il governo Renzi. Mancano pochissimi giorni per poter impugnare la legge, lanciamo un ultimo appello al governatore lucano affinché predisponga il ricorso ed eviti così di assumersi la responsabilità storica di aver svenduto alle lobby il futuro della Basilicata".
"Il M5s continuerà a vigilare e a denunciare in tutte le sedi l'incostituzionalità dello Sblocca Italia e non abbasserà la guardia per fare in modo che la legge venga modificata – conclude Pedicini - con tutti i portavoce campani, pugliesi e lucani e, in particolare, con i parlamentari Carlo Sibilia, Rosa D'Amato, Mirella Liuzzi, Vito Petrocelli e i consiglieri regionali lucani Gianni Leggieri e Gianni Perrino ci impegneremo a difendere e tutelare le realtà locali insieme ai sindaci, alle associazioni e agli attivisti".