convento di s. Lucia e s. Agata
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Vita di città

Restauri finiti in due luoghi storici, presto di nuovo fruibili

Chiesa di Santa Maria de Armeniis ed ex convento di Santa Lucia-Sant'Agata

Finalmente i lavori sono finiti a Santa Maria de Armeniis e a Santa Lucia-Sant'Agata e il Comune rientra in possesso degli immobili. Si sono finalmente concluse le opere di restauro e di riqualificazione del complesso monumentale monastico di Santa Lucia e Sant'Agata e della chiesa Santa Maria de Armeniis, due meravigliosi contenitori culturali nuovamente a disposizione della comunità.

Due interventi con tempistiche e modalità di finanziamento differenziate, che giungono a conclusione contemporaneamente.

La riqualificazione del complesso monastico di Santa Lucia e Sant'Agata (chiuso dal 2016) è costata 300 mila euro che sono serviti per il ripristino e l'impermeabilizzazione delle coperture, la realizzazione di un camminamento perimetrale pavimentato in cotto, la pulitura delle murature, il restauro del paramento murario oltre che la sostituzione degli infissi, degli impianti di riscaldamento.

Le opere di recupero della chiesa Santa Maria de Armeniis sono state realizzate utilizzando i fondi a disposizione per un programma di riqualificazione del circuito urbano delle chiese rupestri, nel quale erano contemplate anche la chiesa di Santa Barbara ed il Convicinio di Sant'Antonio, con un finanziamento per i tre interventi pari ad un milione di euro.

Un importante risultato rimarcato anche dalle Parole dell'assessore ai lavori Pubblici, Nicola Trombetta, che ha sottolineano il vantaggio di avere a disposizione due nuovi contenitori culturali, preannunciando anche l'imminente consegna di un'altra importante opera.

"Nell'area di Porta Pistola procedono intanto gli interventi di consolidamento del costone roccioso sottostante al piano dello slargo su cui verrà posato il nuovo basolato. Si concluderanno in primavera per permettere la riapertura del cosiddetto Ponte tibetano, opera molto apprezzata da turisti, che consente di attraversare il torrente Gravina e risalire la Murgia sul versante opposto a quello dei Sassi".
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