Cronaca
Rimborsopoli, Martorano condannato, Santochirico assolto
Un anno e sei mesi per l'ex assessore alla Sanità; per l'ex presidente del Consiglio il non luogo a procedere: "Un senso di liberazione" il suo commento
Matera - martedì 13 maggio 2014
08.30
Rimborsopoli colpisce attuali ed ex consiglieri bipartisan. Condannato ad un anno e sei mesi di reclusione l'ex assessore alla Sanità, Attilio Martorano, mentre vengono rinviati a giudizio ben sette ex amministratori regionali: l'attuale governatore della Basilicata, Marcello Pittella (Pd), ma anche Vito De Filippo (Pd), ex presidente regionale, Michele Napoli (Fi), Franco Mollica (Udc), Paolo Casteluccio (Fi), Nicola Benedetto (Cd) e Roberto Falotico, tra i candidati per diventare sindaco di Potenza per la coalizione di centrosinistra.
Stralciate le posizioni di Mario Venezia (ex Pdl) e Nicola Pagliuca (FI), mentre per l'ex presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico (Pd) è stato disposto il non luogo a procedere. "Un profondo senso di liberazione - commenta sul suo profilo facebook Vincenzo Santochirico - Ho appena appreso di essere stato assolto dal Giudice a Potenza per le accuse connesse a Rimborsopoli. Mi sento liberato da un peso insopportabile. Credo di essermi sempre comportato con profondo senso etico nella vita pubblica e di non aver mai tradito la fiducia degli elettori".
Martorano, che aveva scelto il rito abbreviato, ed era l'unico tra gli indagati ad aver preso questa decisione, era accusato di falso e peculato per alcune spese, rendicontate a fine giugno del 2011 per i 6 mesi precedenti, che sono state considerate inammissibili, e dunque punibili per legge.
Stralciate le posizioni di Mario Venezia (ex Pdl) e Nicola Pagliuca (FI), mentre per l'ex presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Santochirico (Pd) è stato disposto il non luogo a procedere. "Un profondo senso di liberazione - commenta sul suo profilo facebook Vincenzo Santochirico - Ho appena appreso di essere stato assolto dal Giudice a Potenza per le accuse connesse a Rimborsopoli. Mi sento liberato da un peso insopportabile. Credo di essermi sempre comportato con profondo senso etico nella vita pubblica e di non aver mai tradito la fiducia degli elettori".
Martorano, che aveva scelto il rito abbreviato, ed era l'unico tra gli indagati ad aver preso questa decisione, era accusato di falso e peculato per alcune spese, rendicontate a fine giugno del 2011 per i 6 mesi precedenti, che sono state considerate inammissibili, e dunque punibili per legge.