Territorio
Riforma consorzi industriali, confronto fra Confapi e consiglieri regionali
Posizioni distanti sul ddl Api-Bas spa
Matera - martedì 2 febbraio 2021
Comunicato Stampa
Si è tenuto venerdì sera il primo confronto tra Confapi e i Consiglieri regionali di Matera, per un dibattito sul disegno di legge regionale "Scioglimento del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza e costituzione della Società Aree Produttive Industriali Basilicata Spa".
In un clima cordiale e costruttivo, i Consiglieri di maggioranza Enzo Acito, Piergiorgio Quarto e Gianmichele Vizziello e quelli di minoranza Luca Braia, Roberto Cifarelli e Gianni Perrino hanno espresso le proprie posizioni sulla riforma dei consorzi industriali, confrontandosi con gli imprenditori che sono fermamente contrari al testo normativo, sul quale sono stati chiamati alla concertazione solo dopo l'approvazione del disegno di legge da parte della giunta.
Fra tutti è spiccata la posizione di Gianmichele Vizziello che, sebbene appartenente alla maggioranza, ha assunto la determinazione, sofferta ma condivisa da Confapi, di opporsi alla nuova legge, così come è stata concepita.
"Sono soddisfatto del clima di estrema cordialità e correttezza politica in cui si è svolto l'incontro" – ha dichiarato il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo. "Tutti i Consiglieri hanno condiviso la necessità di tutelare maggiormente il territorio della provincia di Matera, che noi riteniamo non sufficientemente salvaguardato. Questo è il primo di una serie di appuntamenti monotematici che riguardano lo sviluppo dell'intera provincia. La prossima volta parleremo del Recovery Fund e delle sue ricadute sulla Basilicata".
"Dal dibattito sulla riforma dei Consorzi Industriali – ha aggiunto il presidente De Salvo – è emersa la necessità di capire com'è stato possibile arrivare a un debito monstre dell'ente della provincia di Potenza senza che nessuno sollevasse il problema. Chi avrebbe dovuto controllare? Perché deve pagare il cittadino lucano questa mala gestio?"
"Vorremmo capire poi perché nelle aree industriali della provincia di Potenza si è permesso alle imprese di pagare i servizi a costi di gran lunga inferiori a quelli di Matera, se non addirittura di non pagare affatto, creando una disparità di fatto nell'attrattività di queste aree".
Nella riforma – hanno evidenziato gli imprenditori di Confapi Matera – è completamente assente il piano industriale della nuova società per azioni che, in dispregio della legge nazionale n. 317/1991, dovrà gestire le aree industriali, né si fa cenno al piano di liquidazione del Consorzio di Potenza.
Il presidente di Confapi Matera ha suggerito anche la strada per evitare situazioni come quella che ha portato all'accumulo del debito del Consorzio di Potenza e al rischio tangibile del blocco dei servizi alle imprese. Occorre infatti – ha specificato Massimo De Salvo – dare immediatamente seguito alle prescrizioni della legislazione regionale che prevedono il trasferimento della gestione delle acque alla competenza di Acquedotto Lucano, così come è già avvenuto per l'area industriale de La Martella.
Un ulteriore snellimento di competenze, infine, avverrebbe con il trasferimento ai Comuni dei cosiddetti servizi indivisibili, quali la manutenzione delle strade, il taglio dell'erba e la pubblica illuminazione. Solo così si risolverà l'annosa questione della doppia imposizione a carico delle imprese insediate nelle aree industriali. Infatti, trasferendo ai Comuni interessati la titolarità delle infrastrutture gestite dai Consorzi, si porrà fine alla palese ingiustizia che vede le imprese pagare le spese di gestione ai Consorzi e la Tasi (oggi inclusa nell'Imu) ai Comuni.
In un clima cordiale e costruttivo, i Consiglieri di maggioranza Enzo Acito, Piergiorgio Quarto e Gianmichele Vizziello e quelli di minoranza Luca Braia, Roberto Cifarelli e Gianni Perrino hanno espresso le proprie posizioni sulla riforma dei consorzi industriali, confrontandosi con gli imprenditori che sono fermamente contrari al testo normativo, sul quale sono stati chiamati alla concertazione solo dopo l'approvazione del disegno di legge da parte della giunta.
Fra tutti è spiccata la posizione di Gianmichele Vizziello che, sebbene appartenente alla maggioranza, ha assunto la determinazione, sofferta ma condivisa da Confapi, di opporsi alla nuova legge, così come è stata concepita.
"Sono soddisfatto del clima di estrema cordialità e correttezza politica in cui si è svolto l'incontro" – ha dichiarato il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo. "Tutti i Consiglieri hanno condiviso la necessità di tutelare maggiormente il territorio della provincia di Matera, che noi riteniamo non sufficientemente salvaguardato. Questo è il primo di una serie di appuntamenti monotematici che riguardano lo sviluppo dell'intera provincia. La prossima volta parleremo del Recovery Fund e delle sue ricadute sulla Basilicata".
"Dal dibattito sulla riforma dei Consorzi Industriali – ha aggiunto il presidente De Salvo – è emersa la necessità di capire com'è stato possibile arrivare a un debito monstre dell'ente della provincia di Potenza senza che nessuno sollevasse il problema. Chi avrebbe dovuto controllare? Perché deve pagare il cittadino lucano questa mala gestio?"
"Vorremmo capire poi perché nelle aree industriali della provincia di Potenza si è permesso alle imprese di pagare i servizi a costi di gran lunga inferiori a quelli di Matera, se non addirittura di non pagare affatto, creando una disparità di fatto nell'attrattività di queste aree".
Nella riforma – hanno evidenziato gli imprenditori di Confapi Matera – è completamente assente il piano industriale della nuova società per azioni che, in dispregio della legge nazionale n. 317/1991, dovrà gestire le aree industriali, né si fa cenno al piano di liquidazione del Consorzio di Potenza.
Il presidente di Confapi Matera ha suggerito anche la strada per evitare situazioni come quella che ha portato all'accumulo del debito del Consorzio di Potenza e al rischio tangibile del blocco dei servizi alle imprese. Occorre infatti – ha specificato Massimo De Salvo – dare immediatamente seguito alle prescrizioni della legislazione regionale che prevedono il trasferimento della gestione delle acque alla competenza di Acquedotto Lucano, così come è già avvenuto per l'area industriale de La Martella.
Un ulteriore snellimento di competenze, infine, avverrebbe con il trasferimento ai Comuni dei cosiddetti servizi indivisibili, quali la manutenzione delle strade, il taglio dell'erba e la pubblica illuminazione. Solo così si risolverà l'annosa questione della doppia imposizione a carico delle imprese insediate nelle aree industriali. Infatti, trasferendo ai Comuni interessati la titolarità delle infrastrutture gestite dai Consorzi, si porrà fine alla palese ingiustizia che vede le imprese pagare le spese di gestione ai Consorzi e la Tasi (oggi inclusa nell'Imu) ai Comuni.