Territorio
Rifiuti, pessima gestione in Basilicata
L'analisi dei consiglieri Cotugno e Vizziello
Matera - mercoledì 23 marzo 2016
9.04
"La definizione più idonea per la gestione del ciclo dei rifiuti in Basilicata è espressa da due termini "paradosso" e "assurdo". Il groviglio che si è determinato dall'assenza di programmazione, dal perpetuarsi di continue inadempienze, dalla sovrapposizione di indecifrabili competenze e dall'interesse economico intorno alla gestione del ciclo dei rifiuti ha portato moltissimi comuni al collasso e ad una situazione di continua emergenza".
Lo dichiarano, in un comunicato, i consiglieri comunali Angelo Cotugno e Saverio Vizziello (Matera Capitale), che aggiungono "In un sistema perennemente in emergenza, condizionato da interessi contrapposti, vi è chi guadagna - imprese vecchie e nuove che fiutano l'affare trasformando "la puzza del rifiuto" in "odore dei soldi"; e chi perde - i cittadini che sono costretti a pagare tutto , inefficienze comprese. Se da troppi anni, nel settore rifiuti, in una regione piccola come la nostra, con pochi abitanti e con comuni anch'essi piccoli non si riesce a mettere un minimo di ordine allora a "paradosso" e "assurdo" dobbiamo aggiungere anche "follia".
"A Matera paradosso, assurdo e follia si intersecano a meraviglia. La discarica - evidenziano - è suddivisa in settori. In alcuni (3° e 4°) qualche anno fa, anche in quel caso per una condizione di emergenza, furono "temporaneamente" abbancati, questo è il termine tecnico che si utilizza, quantità di rifiuti indifferenziati oltre il consentito. Quei rifiuti sono ancora li.
Il 5° settore, l'ultimo realizzato, ha continuato a ricevere i rifiuti fino ad aprile 2015 quando la precedente amministrazione ha deciso di chiuderlo senza avere una soluzione decente in tasca. In quella occasione la regione Basilicata autorizzò il conferimento dei rifiuti (trattasi di indifferenziato) in parte nell'inceneritore di Melfi e in parte nella discarica di Pisticci. Il "biglietto" di sola andata per tonnellata di rifiuti è costato circa 220 euro/ton. (Matera produce e fa viaggiare circa 80 tonnellate al giorno).
La situazione di emergenza ha spinto l'amministrazione a proporre ad ottobre 2015 una "modifica non sostanziale", relativa alla piattaforma per il trattamento di rifiuti non pericolosi , sita a La Martella-Matera , autorizzata A.I.A. 11.12.2006 per avviare un trattamento primario dei rifiuti in ingresso al fine di effettuare una separazione del rifiuto(sottovaglio/sopravaglio) e la biostabilizzazione della frazione umida da conferire all'esterno. Questa operazione ha permesso di ridurre il "biglietto di sola andata" a circa 100 euro a tonnellata.
Il tutto in attesa di procedere con la :
• approvazione degli indirizzi per il nuovo bando di gara , da espletare entro l'estate, per la raccolta dei rifiuti nel neo sub-ambito che dovrà garantire un livello minimo di raccolta differenziata superiore al 60% , dovrà garantire l'obbiettivo "rifiuti-zero" e dovrà prevedere l'attuazione della "tariffa puntuale";
• attuazione del piano regionale dei rifiuti;
• chiusura, messa in sicurezza e post gestione della discarica sita a La Martella-Matera.
Il 2 marzo 2016 la regione Basilicata ordina la sospensione dell'attività della piattaforma materana senza indicare dove conferire i rifiuti (ovviamente indifferenziati) e determinando di fatto un inutile ed inaccettabile disagio e un ulteriore balzello sulle tasche dei materani. Il costo del "viaggio" questa volta ha due componenti :
• una sosta temporanea in un impianto autorizzato (r13) sempre a La Martella per oltre 50 euro/gg per tonnellata(n.b. l'impianto in linea d'aria è più vicino alle abitazioni di quanto non lo sia la piattaforma comunale);
• trasporto sola andata oltre 200 euro/ton.
Ogni giorno per queste operazioni si "buttano" circa 20.000 euro , che in un mese fanno oltre 400.00 euro. Questa condizione, oltre al danno economico/erariale, determina un danno ambientale maggiore di quello che eventualmente provocava l'autorizzazione alla "modifica non sostanziale" (abbancamento, trasporto, incenerimento del tal quale e conferimento in discarica del tal quale).
Con 400.000 euro/mese si possono fare tante cose come: avviare un programma di emungimento del percolato dal 5° settore (è uno dei fattori del cattivo odore) procedendo con gare aperte e trasparenti; apportare migliorie all'impianto; la messa in sicurezza della discarica.
In questa situazione di incertezza serve un impegno diretto del sindaco che espliciti progetti, programmi, tempi ed investimenti".
Lo dichiarano, in un comunicato, i consiglieri comunali Angelo Cotugno e Saverio Vizziello (Matera Capitale), che aggiungono "In un sistema perennemente in emergenza, condizionato da interessi contrapposti, vi è chi guadagna - imprese vecchie e nuove che fiutano l'affare trasformando "la puzza del rifiuto" in "odore dei soldi"; e chi perde - i cittadini che sono costretti a pagare tutto , inefficienze comprese. Se da troppi anni, nel settore rifiuti, in una regione piccola come la nostra, con pochi abitanti e con comuni anch'essi piccoli non si riesce a mettere un minimo di ordine allora a "paradosso" e "assurdo" dobbiamo aggiungere anche "follia".
"A Matera paradosso, assurdo e follia si intersecano a meraviglia. La discarica - evidenziano - è suddivisa in settori. In alcuni (3° e 4°) qualche anno fa, anche in quel caso per una condizione di emergenza, furono "temporaneamente" abbancati, questo è il termine tecnico che si utilizza, quantità di rifiuti indifferenziati oltre il consentito. Quei rifiuti sono ancora li.
Il 5° settore, l'ultimo realizzato, ha continuato a ricevere i rifiuti fino ad aprile 2015 quando la precedente amministrazione ha deciso di chiuderlo senza avere una soluzione decente in tasca. In quella occasione la regione Basilicata autorizzò il conferimento dei rifiuti (trattasi di indifferenziato) in parte nell'inceneritore di Melfi e in parte nella discarica di Pisticci. Il "biglietto" di sola andata per tonnellata di rifiuti è costato circa 220 euro/ton. (Matera produce e fa viaggiare circa 80 tonnellate al giorno).
La situazione di emergenza ha spinto l'amministrazione a proporre ad ottobre 2015 una "modifica non sostanziale", relativa alla piattaforma per il trattamento di rifiuti non pericolosi , sita a La Martella-Matera , autorizzata A.I.A. 11.12.2006 per avviare un trattamento primario dei rifiuti in ingresso al fine di effettuare una separazione del rifiuto(sottovaglio/sopravaglio) e la biostabilizzazione della frazione umida da conferire all'esterno. Questa operazione ha permesso di ridurre il "biglietto di sola andata" a circa 100 euro a tonnellata.
Il tutto in attesa di procedere con la :
• approvazione degli indirizzi per il nuovo bando di gara , da espletare entro l'estate, per la raccolta dei rifiuti nel neo sub-ambito che dovrà garantire un livello minimo di raccolta differenziata superiore al 60% , dovrà garantire l'obbiettivo "rifiuti-zero" e dovrà prevedere l'attuazione della "tariffa puntuale";
• attuazione del piano regionale dei rifiuti;
• chiusura, messa in sicurezza e post gestione della discarica sita a La Martella-Matera.
Il 2 marzo 2016 la regione Basilicata ordina la sospensione dell'attività della piattaforma materana senza indicare dove conferire i rifiuti (ovviamente indifferenziati) e determinando di fatto un inutile ed inaccettabile disagio e un ulteriore balzello sulle tasche dei materani. Il costo del "viaggio" questa volta ha due componenti :
• una sosta temporanea in un impianto autorizzato (r13) sempre a La Martella per oltre 50 euro/gg per tonnellata(n.b. l'impianto in linea d'aria è più vicino alle abitazioni di quanto non lo sia la piattaforma comunale);
• trasporto sola andata oltre 200 euro/ton.
Ogni giorno per queste operazioni si "buttano" circa 20.000 euro , che in un mese fanno oltre 400.00 euro. Questa condizione, oltre al danno economico/erariale, determina un danno ambientale maggiore di quello che eventualmente provocava l'autorizzazione alla "modifica non sostanziale" (abbancamento, trasporto, incenerimento del tal quale e conferimento in discarica del tal quale).
Con 400.000 euro/mese si possono fare tante cose come: avviare un programma di emungimento del percolato dal 5° settore (è uno dei fattori del cattivo odore) procedendo con gare aperte e trasparenti; apportare migliorie all'impianto; la messa in sicurezza della discarica.
In questa situazione di incertezza serve un impegno diretto del sindaco che espliciti progetti, programmi, tempi ed investimenti".