Territorio
Rifiuti e risorse idriche, nuovo ente regionale in vista
Denominato Egrib e contenuto in un ddl regionale. I 5 stelle criticano la scelta “insensata” della giunta.
Matera - lunedì 27 aprile 2015
8.51
Si prospetta l'istituzione di un nuovo ente regionale denominato Egrib, l'Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata.
Contenuto in un disegno di legge regionale e in corso di discussione nelle commissioni consiliari, l'Egrib si occuperà di "coordinamento, alta vigilanza ed indirizzo rispetto alle politiche di competenza regionale in materia di acqua, anche con riferimento agli accordi interregionali di settore", ma anche di "indirizzo, coordinamento è alta vigilanza sugli operatori pubblici e privati coinvolti nel sistema idrico regionale" e del governo del servizio idrico integrato (ex Ato idrica) e della gestione integrata dei rifiuti (ex Ato rifiuti).
E' un ente di diritto pubblico, dotato di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile, che può assumere a tutti gli effetti nuovo personale. L'organismo regionale sarà costituito dall'assemblea dei sindaci (quelli dei comuni più popolosi conteranno di più in fase di voto), da un amministratore unico (con carica di durata triennale e trattamento economico pari a quello di un dirigente regionale, circa 110 mila euro annuali) e da un revisore dei conti. Inoltre, è previsto uno stanziamento iniziale di 1.200.000 euro per il triennio 2015-2017.
Ferma la critica del consigliere regionale, Gianni Perrino del Movimento 5 Stelle, riguardo la scelta della giunta: "Non riusciamo ancora una volta a comprendere la logica di una scelta così insensata visto che in Regione non mancano affatto le competenze in materia. Basti pensare all' assessorato Ambiente, al dipartimento Ambiente e Territorio con i suoi 136 dipendenti interni e 37 collaboratori esterni, senza dimenticare Acqua S.p.A e Acquedotto Lucano S.p.A". Ed attacca: "Perché istituire un altro ente, magari allargando ulteriormente la platea dei dipendenti a carico di mamma Regione?".
In merito alla raccolta rifiuti, il provvedimento è irragionevole: "Non crediamo sia affatto razionale affidare la gestione dei rifiuti della nostra regione ad un calderone/carrozzone nuovo di zecca. Dove è finita – continua piccato il consigliere - la "Strategia regionale Rifiuti Zero 2020" inserita nell'ultima finanziaria regionale? Forse sarà sparita, magari incenerita nell'impianto "Fenice", lo stesso impianto che si appresta a bruciare i rifiuti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e di tanti altri comuni del materano".
Contenuto in un disegno di legge regionale e in corso di discussione nelle commissioni consiliari, l'Egrib si occuperà di "coordinamento, alta vigilanza ed indirizzo rispetto alle politiche di competenza regionale in materia di acqua, anche con riferimento agli accordi interregionali di settore", ma anche di "indirizzo, coordinamento è alta vigilanza sugli operatori pubblici e privati coinvolti nel sistema idrico regionale" e del governo del servizio idrico integrato (ex Ato idrica) e della gestione integrata dei rifiuti (ex Ato rifiuti).
E' un ente di diritto pubblico, dotato di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile, che può assumere a tutti gli effetti nuovo personale. L'organismo regionale sarà costituito dall'assemblea dei sindaci (quelli dei comuni più popolosi conteranno di più in fase di voto), da un amministratore unico (con carica di durata triennale e trattamento economico pari a quello di un dirigente regionale, circa 110 mila euro annuali) e da un revisore dei conti. Inoltre, è previsto uno stanziamento iniziale di 1.200.000 euro per il triennio 2015-2017.
Ferma la critica del consigliere regionale, Gianni Perrino del Movimento 5 Stelle, riguardo la scelta della giunta: "Non riusciamo ancora una volta a comprendere la logica di una scelta così insensata visto che in Regione non mancano affatto le competenze in materia. Basti pensare all' assessorato Ambiente, al dipartimento Ambiente e Territorio con i suoi 136 dipendenti interni e 37 collaboratori esterni, senza dimenticare Acqua S.p.A e Acquedotto Lucano S.p.A". Ed attacca: "Perché istituire un altro ente, magari allargando ulteriormente la platea dei dipendenti a carico di mamma Regione?".
In merito alla raccolta rifiuti, il provvedimento è irragionevole: "Non crediamo sia affatto razionale affidare la gestione dei rifiuti della nostra regione ad un calderone/carrozzone nuovo di zecca. Dove è finita – continua piccato il consigliere - la "Strategia regionale Rifiuti Zero 2020" inserita nell'ultima finanziaria regionale? Forse sarà sparita, magari incenerita nell'impianto "Fenice", lo stesso impianto che si appresta a bruciare i rifiuti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e di tanti altri comuni del materano".