Cardina Pietro Parolin. <span>Foto Vittoria Scasciamacchia</span>
Cardina Pietro Parolin. Foto Vittoria Scasciamacchia
Religioni

Riaperta ufficialmente al culto la Basilica Cattedrale di Matera

Ieri la cerimonia presieduta dal cardinale Pietro Parolin

Dopo la presentazione dei lavori di restauro nella cattedrale di Matera avvenuta nei giorni scorsi, ieri, sabato 5 marzo alle ore 17,00, S. Em. il cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, ha aperto la porta della Misericordia nella Basilica Cattedrale presiedendo la concelebrazione eucaristica e il rito della dedicazione del nuovo altare. La chiesa, rimasta chiusa per oltre dieci anni, è stata così ufficialmente riaperta al culto alla presenza di S.E. Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo – Metropolita di Basilicata e già arcivescovo di Matera-Irsina, dell'amministratore diocesano Monsignor Pierdomenico Di Candia e tutti i rappresentanti del clero cittadino e delle istituzioni locali oltre che, naturalmente, da centinaia di fedeli accorsi per l'occasione.

Il rito ha preso il via con la celebrazione dell'apertura della Porta della Misericordia, posizionata sulla facciata laterale. Varcato l'ingresso, il cardinale Parolin ha attraversato la navata centrale della Basilica accompagnato da i presbiteri concelebranti, i Diaconi e i Ministri portando alcuni frammenti di ossa prelevati dalle reliquie dei santi S. Giovanni da Matera e Sant'Eustachio da deporre nel sepolcro sotto l'altare. Attraversando la chiesa, il cardinale è stato accolto affettuosamente dalla comunità ed ha salutato, uno ad uno, anche i numerosi rappresentanti istituzionali presenti tra i quali il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il presidente della Provincia di Matera, Franco De Giacomo, il prefetto Antonella Bellomo e il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico.

Il corteo religioso ha, dunque, proseguito verso la chiesa di San Francesco d'Assisi, attraversando piazza Duomo e piazza Sedile, per indossare i paramenti sacri. Tornato in Cattedrale, il cardinale Parolin, sempre accompagnato da una folta rappresentanza di sacerdoti, ha dato il via alla celebrazione della Santa Messa con la benedizione dell'acqua per aspergere il popolo, in segno di penitenza e in ricordo del battesimo, e per aspergere l'altare.

Durante l'omelia il cardinale Parolin, ha ringraziato monsignor Salvatore Ligorio per l'invito a presiedere la cerimonia eucaristica per la riapertura al culto della cattedrale, e tutta la cittadinanza per la calorosa accoglienza. "La riapertura al culto della basilica cattedrale - ha aggiunto - manifesta quanto sia importante per la chiesa e per la comunità disporre nuovamente di questo antico tempio, testimone dei principali avvenimenti ecclesiali, luogo della memoria e della celebrazione, dove tante generazioni di fedeli hanno imparato a conoscere, ad amare e pregare il Signore. Qui i fedeli percepiscono che la loro chiesa natale è strettamente unita alla chiesa universale e apostolica. Le sue sono porte di grazia attraverso le quali la nostra umanità si incontra con Dio, dove noi, sovente distratti da parole e messaggi profani ascoltiamo l'unica vera parola che salva, la parola di Dio. Ascoltiamo le sue parole di consolazione e grazia. Qui si entra per amare Dio e di qui si esce per amare gli uomini".

Riferendosi, successivamente, al rito dell'apertura della Porta Santa, il cardinale ha sottolineato che "questa porta è segno dell'inesauribile misericordia del padre che perdona ogni uomo dai propri peccati", ma, ha ricordato, "affinché la porta giubilare svolga fino in fondo il proprio compito, è la cattedrale del cuore che, prima di tutto, va restaurata, ed è la porta santa interiore quella che, più di ogni altra, va spalancata. Va spalancata a Cristo in modo che possa entrare la luce, la strada verso la verrà bontà divina", esattamente come fa il figliol prodigo nella parabola scelta per la santa messa di ieri.

Il celebrante ha, dunque, proseguito con la deposizione delle reliquie nel sepolcro sotto l'altare e la preghiera di dedicazione, la sacra unzione e l'incensazione con il braciere ardente sull'altare. Dopo la copertura dell'altare con la tovaglia, i fiori e la luce delle candele la celebrazione si è conclusa regolarmente con la benedizione dei fedeli.

In chiusura, il cardinale ha voluto dedicare alcune parole alla città di Matera, "tra le più antiche del mondo e autentico museo a cielo aperto. Essa è famosa per il particolare impianto urbanistico del suo centro storico, riconosciuto nel 1993 patrimonio dell'umanità. I suoi Sassi costituiscono un esempio eccezionale di accurata utilizzazione delle risorse della natura in cui, come ha riconosciuto l'Unesco, l'equilibrio tra l'intervento umano e l'ecosistema mostra una continuità per oltre 9 millenni.

Le caratteristiche particolari dei Sassi e del parco delle chiese rupestri hanno reso la vostra città meta turistica di prim'ordine, scenario suggestivo di imprese cinematografiche di diversi film di argomento religioso, dagli anni 60 ai nostri giorni. Matera, dunque, possiede tutte le caratteristiche per essere vera capitale europea della cultura come infatti è stata dichiarata per l'anno 2019. San Giovanni Paolo II rivolgendosi alla cittadinanza il 27 Aprile 1991 disse: "Siete una popolazione laboriosa, paziente, silenziosa, profondamente umana". Custodite, dunque, queste preziose qualità e fatene lo strumento migliore in vista di un ulteriore sviluppo. L'anno giubilare, la riapertura al culto della cattedrale, le bellezze artistiche e l'originalità di matera capitale europea della cultura vi infondano un rinnovato ottimismo utile anche ad individuare gli opportuni passi da compiere per uscire da anni di difficoltà economiche che hanno colpito le attività produttive ed accresciuto la disoccupazione. Matera, fregiata del titolo di Civitas Mariae, per la profonda dedizione popolare alla Madonna della Bruna, si affidi alla protezione della Beata Vergine Maria e guardi con speranza e fiducia alle sue potenzialità e al suo futuro, per il quale occorre impegnarsi senza riserve facendo ricorso alla collaborazione e al lavoro di tutti e così sia".

Una giornata memorabile per la città di Matera che si è conclusa con uno spettacolo di videomapping in 3d, luci e musica proiettati sulla facciata della Cattedrale a cura della ditta Pirotecnica Santa Chiara in collaborazione con Antonio Iacovuzzi e il light designer Carlo Iuorno.
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Inaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione CattedraleInaugurazione Cattedrale
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