Territorio
Regione, mille euro per ogni lavoratore Eni della Val d’Agri
Leggieri chiede la revoca della determina dirigenziale. Rosa boccia l’esecutivo regionale.
Matera - sabato 14 febbraio 2015
Scoppia la polemica sulla nuova misura, contenuta in una determina dirigenziale, che prevede mille euro in più, rispetto alla normale retribuzione, lordi all'anno per i lavoratori dell'indotto Eni della Val d'Agri.
Entrando nel merito, l'atto amministrativo regionale consiste nell'attuazione del progetto, "Miglioramento della competitività del sistema produttivo nonché di quello occupazionale", contenuto in un protocollo d'intesa firmato dalla Regione Basilicata, Eni, sindacati e associazioni datoriali. L'accordo del 6 agosto 2014 prevede la parificazione dei trattamenti salariali dei lavoratori dell'indotto Eni di Viaggiano con i trattamenti già in essere per altri lavoratori alle dirette dipendenze dell'Eni. In particolare le voci si riferiscono ai buoni pasto, alla disagiata sede, alla reperibilità sul riposo. Voci che saranno inserite direttamente nei capitolati di appalto dell'Eni alle scadenze in essere, e per la fase transitoria sarà erogato ai lavoratori 1.000 euro lordi all'anno pari a 83,33 euro lordi al mese.
Complessivamente l'ammontare della spesa riguardo il progetto è pari a 1.118.600 euro, di cui saranno erogati mille euro l'anno in più, rispetto alla normale retribuzione, per ciascuno dei 1077 lavoratori delle 76 imprese operanti nel distretto industriale di Viggiano aventi appalti o sub appalti di forniture e servizi con Eni – Distretto Meridionale. Per accedere al contributo le aziende devono essere convenzionate con l'Osservatorio Paritetico Territoriale Val d'Agri (OPT), associazione no profit di cui fanno parte le associazioni sindacali datoriali insieme a Cisl, Cigl e Uil.
Come detto, non sono mancate le polemiche partendo dal consigliere regionale di FDI, Gianni Rosa, che con una nota provocatoria boccia l'amministrazione Pittella: "Le aziende di tutta la Basilicata sono in sofferenza, le famiglie lucane sono in affanno, i disoccupati, in tutta la Regione, aumentano ogni giorno. Davanti la giunta c'è da mesi un presidio di ex lavoratori esclusi dalla mobilità che si dovranno accontentare dei soliti corsi di formazione fasulli. E Pittella cosa fa? 'Regala' 1.000 euro ai lavoratori dell'indotto Eni? La domanda che tutti i lucani si faranno è: perché a loro e non a noi? Perché sono soldi dell'Eni?". Mentre il consigliere regionale del M5S, Gianni Leggieri, chiederà la revoca dell'atto amministrativo con una mozione già protocollata. Il pentastellato denuncia: "Insomma, si utilizzano le solite belle parole per nascondere l'ennesima operazione che, di fatto, predilige quelle società che massacrano con inquinamento e veleni la nostra piccola ma bella regione. Tutto questo mentre le aziende zootecniche e faunistiche chiudono i battenti".
Entrando nel merito, l'atto amministrativo regionale consiste nell'attuazione del progetto, "Miglioramento della competitività del sistema produttivo nonché di quello occupazionale", contenuto in un protocollo d'intesa firmato dalla Regione Basilicata, Eni, sindacati e associazioni datoriali. L'accordo del 6 agosto 2014 prevede la parificazione dei trattamenti salariali dei lavoratori dell'indotto Eni di Viaggiano con i trattamenti già in essere per altri lavoratori alle dirette dipendenze dell'Eni. In particolare le voci si riferiscono ai buoni pasto, alla disagiata sede, alla reperibilità sul riposo. Voci che saranno inserite direttamente nei capitolati di appalto dell'Eni alle scadenze in essere, e per la fase transitoria sarà erogato ai lavoratori 1.000 euro lordi all'anno pari a 83,33 euro lordi al mese.
Complessivamente l'ammontare della spesa riguardo il progetto è pari a 1.118.600 euro, di cui saranno erogati mille euro l'anno in più, rispetto alla normale retribuzione, per ciascuno dei 1077 lavoratori delle 76 imprese operanti nel distretto industriale di Viggiano aventi appalti o sub appalti di forniture e servizi con Eni – Distretto Meridionale. Per accedere al contributo le aziende devono essere convenzionate con l'Osservatorio Paritetico Territoriale Val d'Agri (OPT), associazione no profit di cui fanno parte le associazioni sindacali datoriali insieme a Cisl, Cigl e Uil.
Come detto, non sono mancate le polemiche partendo dal consigliere regionale di FDI, Gianni Rosa, che con una nota provocatoria boccia l'amministrazione Pittella: "Le aziende di tutta la Basilicata sono in sofferenza, le famiglie lucane sono in affanno, i disoccupati, in tutta la Regione, aumentano ogni giorno. Davanti la giunta c'è da mesi un presidio di ex lavoratori esclusi dalla mobilità che si dovranno accontentare dei soliti corsi di formazione fasulli. E Pittella cosa fa? 'Regala' 1.000 euro ai lavoratori dell'indotto Eni? La domanda che tutti i lucani si faranno è: perché a loro e non a noi? Perché sono soldi dell'Eni?". Mentre il consigliere regionale del M5S, Gianni Leggieri, chiederà la revoca dell'atto amministrativo con una mozione già protocollata. Il pentastellato denuncia: "Insomma, si utilizzano le solite belle parole per nascondere l'ennesima operazione che, di fatto, predilige quelle società che massacrano con inquinamento e veleni la nostra piccola ma bella regione. Tutto questo mentre le aziende zootecniche e faunistiche chiudono i battenti".