Territorio
Regione “assediata” dagli agricoltori lucani
La protesta della Cia Basilicata sotto la sede dell’ente regionale
Matera - giovedì 5 maggio 2016
9.32
"Protesta, proposta e orgoglio", queste sono le parole chiave con cui la Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha definito la propria manifestazione svoltasi nella giornata di ieri, a Potenza, davanti alla sede della Regione Basilicata.
La protesta, configurata dagli stessi agricoltori lucani come "assedio" alla sede dell'ente regionale, ha sollecitato la politica lucana ad inserire tra le sue priorità l'agricoltura. In primo piano la denuncia ha interessato le difficoltà che il mondo agricolo è costretto a subire: alti costi dei mezzi tecnici, della burocrazia, della manodopera; aumento della pressione fiscale, delle storture e delle speculazioni di mercato, dell'agro-pirateria; la scarsa tutela del "Made in Italy" con alcune scelte di politica internazionale penalizzanti alcune produzioni (embargo russo, accordi con i paesi mediterranei) e che continuano a far crescere il divario tra costi di produzione e prezzi pagati agli agricoltori.
Per l'occasione è stato presentato e consegnato all'assessore regionale all'agricoltura, Luca Braia, e al presidente del consiglio regionale, Piero Lacorazza, un documento contenente tutte le proposte dell'organizzazione per rinvigorire il comparto agricolo lucano. Nell'elenco dei punti richiesti emerge "un uso ottimale e razionale delle risorse del PSR 2014/2020 per il rafforzamento della competitività vera e strutturata delle imprese agricole", "l'adozione di un marchio regionale e relativi e disciplinari (Made in Basilicata)", "una vera semplificazione amministrativa tra imprese agricole e tutta la P.A. regionale e locale", "completamento della 'governance' regionale e degli enti operanti in agricoltura, a partire dai consorzi di donifica", "Affrontare rapidamente e con efficacia il diffuso problema dei danni da fauna".
"L'orgoglio: il futuro della Basilicata non è il petrolio o solo Fiat. La Basilicata – hanno fermamente dichiarato dalla confederazione lucana - vera e reale, quella che mai delocalizzerà le proprie attività, è quella che produce cibi di qualità, una realtà fatta di migliaia di uomini e donne che – con le proprie quotidiane fatiche – danno lavoro e concorrono alla tutela ed alla preservazione del 'bene comune' quali: ambiente, territorio, qualità del suolo, dell'acqua, biodiversità e bellezza dei nostri paesaggi. La Basilicata ha un cuore che batte e la fa vivere! Ed è un Cuore Agricolo! Una Basilicata Rurale che merita attenzione e rispetto, a cui è dovuta una vera politica agricola ed agro-alimentare!".
La protesta, configurata dagli stessi agricoltori lucani come "assedio" alla sede dell'ente regionale, ha sollecitato la politica lucana ad inserire tra le sue priorità l'agricoltura. In primo piano la denuncia ha interessato le difficoltà che il mondo agricolo è costretto a subire: alti costi dei mezzi tecnici, della burocrazia, della manodopera; aumento della pressione fiscale, delle storture e delle speculazioni di mercato, dell'agro-pirateria; la scarsa tutela del "Made in Italy" con alcune scelte di politica internazionale penalizzanti alcune produzioni (embargo russo, accordi con i paesi mediterranei) e che continuano a far crescere il divario tra costi di produzione e prezzi pagati agli agricoltori.
Per l'occasione è stato presentato e consegnato all'assessore regionale all'agricoltura, Luca Braia, e al presidente del consiglio regionale, Piero Lacorazza, un documento contenente tutte le proposte dell'organizzazione per rinvigorire il comparto agricolo lucano. Nell'elenco dei punti richiesti emerge "un uso ottimale e razionale delle risorse del PSR 2014/2020 per il rafforzamento della competitività vera e strutturata delle imprese agricole", "l'adozione di un marchio regionale e relativi e disciplinari (Made in Basilicata)", "una vera semplificazione amministrativa tra imprese agricole e tutta la P.A. regionale e locale", "completamento della 'governance' regionale e degli enti operanti in agricoltura, a partire dai consorzi di donifica", "Affrontare rapidamente e con efficacia il diffuso problema dei danni da fauna".
"L'orgoglio: il futuro della Basilicata non è il petrolio o solo Fiat. La Basilicata – hanno fermamente dichiarato dalla confederazione lucana - vera e reale, quella che mai delocalizzerà le proprie attività, è quella che produce cibi di qualità, una realtà fatta di migliaia di uomini e donne che – con le proprie quotidiane fatiche – danno lavoro e concorrono alla tutela ed alla preservazione del 'bene comune' quali: ambiente, territorio, qualità del suolo, dell'acqua, biodiversità e bellezza dei nostri paesaggi. La Basilicata ha un cuore che batte e la fa vivere! Ed è un Cuore Agricolo! Una Basilicata Rurale che merita attenzione e rispetto, a cui è dovuta una vera politica agricola ed agro-alimentare!".