Cronaca
Rame rubato in aziende e su linee ferroviarie, in manette 5 rumeni e un italiano
Il primo episodio alla Italcementi di Matera
Matera - mercoledì 5 giugno 2019
16.56
Sono 5 rumeni ed un italiano, tutti residenti nella provincia di Taranto, le persone arrestate in un'inchiesta coordinata dalla Procura di Matera e condotta dal Comando provinciale dei Carabinieri di Matera per una serie di furti di rame che hanno danneggiato imprese e servizi pubblici di trasporto in Basilicata e in Puglia.
I provvedimenti cautelari, con custodia in carcere, sono stati eseguiti nei Comuni di Castellaneta, Massafra e Palagiano dai militari dell'Arma di Matera, in collaborazione con i colleghi della provincia jonica e con l'ausilio di due unità cinofile antidroga del Nucleo di Tito e di un equipaggio del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri. Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata al furto di cavi in rame ed alla loro ricettazione.
L'indagine è partita nel novembre 2017 dal furto alla Italcementi di Matera e si è poi sviluppata in territorio pugliese dove sono stati commessi furti alle tratte ferroviarie della FSE (Ferrovie del Sud Est). Le investigazioni hanno permesso di ricostruire i metodi di azione della banda. Nei casi di episodi consumati in aziende, venivano tranciati i cavi elettrici sotterranei, per poi privarli della guaina in gomma sul posto e poi il materiale veniva venduto. Uno degli arrestati è il titolare di un'azienda che opera nella raccolta di materiale ferroso.
Per le linee ferroviarie, venivano tranciati i cavi aerei, poi avvolti tramite uno strumento elettrico e caricati su un mezzo 'quad', idoneo a muoversi sia sulle rotaie che in terreni particolarmente accidentati. Sedici i furti contestati, dal novembre 2017 al dicembre 2018. Trafugati circa 12.000 metri di cavi in rame del peso equivalente a circa 18.000 chilogrammi e del valore di mercato di circa 100.000 euro mentre i danni superano un milione di euro. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal procuratore di Matera Pietro Argentino che ha coordinato le indagini, insieme al pm Maria Christina De Tommasi, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip Rosa Angela Nettis.
I provvedimenti cautelari, con custodia in carcere, sono stati eseguiti nei Comuni di Castellaneta, Massafra e Palagiano dai militari dell'Arma di Matera, in collaborazione con i colleghi della provincia jonica e con l'ausilio di due unità cinofile antidroga del Nucleo di Tito e di un equipaggio del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri. Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata al furto di cavi in rame ed alla loro ricettazione.
L'indagine è partita nel novembre 2017 dal furto alla Italcementi di Matera e si è poi sviluppata in territorio pugliese dove sono stati commessi furti alle tratte ferroviarie della FSE (Ferrovie del Sud Est). Le investigazioni hanno permesso di ricostruire i metodi di azione della banda. Nei casi di episodi consumati in aziende, venivano tranciati i cavi elettrici sotterranei, per poi privarli della guaina in gomma sul posto e poi il materiale veniva venduto. Uno degli arrestati è il titolare di un'azienda che opera nella raccolta di materiale ferroso.
Per le linee ferroviarie, venivano tranciati i cavi aerei, poi avvolti tramite uno strumento elettrico e caricati su un mezzo 'quad', idoneo a muoversi sia sulle rotaie che in terreni particolarmente accidentati. Sedici i furti contestati, dal novembre 2017 al dicembre 2018. Trafugati circa 12.000 metri di cavi in rame del peso equivalente a circa 18.000 chilogrammi e del valore di mercato di circa 100.000 euro mentre i danni superano un milione di euro. I dettagli dell'operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal procuratore di Matera Pietro Argentino che ha coordinato le indagini, insieme al pm Maria Christina De Tommasi, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip Rosa Angela Nettis.