Territorio
Raddoppio 96, aziende sul piede di guerra
Dopo l'eliminazioni delle complanari i cittadini minacciano di ricorrere in Tribunale. A giorni un incontro tra Anas ed Enti pubblici
Matera - mercoledì 19 novembre 2014
9.01
Aziende e proprietari terrieri sul piede di guerra pronti a trascinare in tribunale la Regione Puglia, l'Anas, il Parco dell'Alta Murgia e se sarà necessario anche il Comune di Altamura pur di tutelare le proprie aziende.
Una quindicina di imprenditori hanno sottoscritto una lettera indirizzata al sindaco altamurano Mario Stacca nella quale denunciano l'assoluta arbitrarietà da parte dell'Anas nello stralciare la realizzazione delle complanari dal progetto definitivo per il raddoppio della statale 96 ribadendo totale contrarietà "per questa scelta sciagurata".
"I nostri fondi rustici, le nostre attività, le nostre strutture ricettive – scrivono gli imprenditori a Stacca – già notevolmente compromessi dai lavori per il raddoppio della statale, vedrebbero complicarsi i collegamenti con le vie principali. Una scelta che costringerebbe noi a quotidiani girotondi tra i vari pezzi di complanare non collegati tra loro con notevole dispendio di tempo, carburante e che soprattutto rischia di scoraggiare i nostri potenziali clienti. Particolarmente difficoltoso – prosegue la nota – diventa il trasferimento di mezzi agricoli e mezzi pesanti da una parte all'altra delle complanari che sicuramente provocherebbero disagi aumentando il rischio di incidenti".
Sotto accusa sono finite le restrizioni imposte dal Parco dell'Alta Murgia, e poi condivide dalla Regione, che pur di imporre la tutela paesaggistica del patrimonio del Parco, ha chiesto di stralciare dal progetto le due complanari. Una richiesta finita sotto la lente degli imprenditori che ora chiedono spiegazioni agli enti sovracomunali in virtù degli espropri già eseguiti. "Risulta difficile comprendere le esigenze di tutela ambientale visto che nei tratti interessati dall'eliminazione delle complanari si stanno realizzando i canali di scolo delle acque e le piste di cantiere". In pratica il territorio sarebbe già inevitabilmente compromesso con tutte le opere collaterali al raddoppio dunque la richiesta di non realizzare gli altri due lembi di asfalto, agli occhi degli imprenditori, sembra più un capriccio.
Il rischio paventato dai titolari delle imprese, che annunciano di ricorrere in tribunale se l'Anas non farà marcia indietro, è che la modifica del progetto possa compromettere la sopravvivenza delle aziende.
Il sindaco dal canto suo è tornato a chiedere un incontro con i vertici della società per comprendere e discutere le motivazioni che hanno imposto la modifica del progetto. Una richiesta già avanzata settimane addietro dall'Anas nei confronti della Regione Puglia e del Parco nazionale dell'Alta Murgia nella quale non solo si chiedono chiarimenti ma si precisa che l'eliminazione delle complanari dal progetto non è il frutto di una decisone arbitraria della stessa azienda ma la messa in opera di una decisione del Parco dell'alta murgia e poi ratificata dalla stessa Regione già a novembre 2013.
Una sottolineatura che ha tanto il sapore di una giustificazione da parte della società. Come dire: ho eseguito gli ordini.
Una quindicina di imprenditori hanno sottoscritto una lettera indirizzata al sindaco altamurano Mario Stacca nella quale denunciano l'assoluta arbitrarietà da parte dell'Anas nello stralciare la realizzazione delle complanari dal progetto definitivo per il raddoppio della statale 96 ribadendo totale contrarietà "per questa scelta sciagurata".
"I nostri fondi rustici, le nostre attività, le nostre strutture ricettive – scrivono gli imprenditori a Stacca – già notevolmente compromessi dai lavori per il raddoppio della statale, vedrebbero complicarsi i collegamenti con le vie principali. Una scelta che costringerebbe noi a quotidiani girotondi tra i vari pezzi di complanare non collegati tra loro con notevole dispendio di tempo, carburante e che soprattutto rischia di scoraggiare i nostri potenziali clienti. Particolarmente difficoltoso – prosegue la nota – diventa il trasferimento di mezzi agricoli e mezzi pesanti da una parte all'altra delle complanari che sicuramente provocherebbero disagi aumentando il rischio di incidenti".
Sotto accusa sono finite le restrizioni imposte dal Parco dell'Alta Murgia, e poi condivide dalla Regione, che pur di imporre la tutela paesaggistica del patrimonio del Parco, ha chiesto di stralciare dal progetto le due complanari. Una richiesta finita sotto la lente degli imprenditori che ora chiedono spiegazioni agli enti sovracomunali in virtù degli espropri già eseguiti. "Risulta difficile comprendere le esigenze di tutela ambientale visto che nei tratti interessati dall'eliminazione delle complanari si stanno realizzando i canali di scolo delle acque e le piste di cantiere". In pratica il territorio sarebbe già inevitabilmente compromesso con tutte le opere collaterali al raddoppio dunque la richiesta di non realizzare gli altri due lembi di asfalto, agli occhi degli imprenditori, sembra più un capriccio.
Il rischio paventato dai titolari delle imprese, che annunciano di ricorrere in tribunale se l'Anas non farà marcia indietro, è che la modifica del progetto possa compromettere la sopravvivenza delle aziende.
Il sindaco dal canto suo è tornato a chiedere un incontro con i vertici della società per comprendere e discutere le motivazioni che hanno imposto la modifica del progetto. Una richiesta già avanzata settimane addietro dall'Anas nei confronti della Regione Puglia e del Parco nazionale dell'Alta Murgia nella quale non solo si chiedono chiarimenti ma si precisa che l'eliminazione delle complanari dal progetto non è il frutto di una decisone arbitraria della stessa azienda ma la messa in opera di una decisione del Parco dell'alta murgia e poi ratificata dalla stessa Regione già a novembre 2013.
Una sottolineatura che ha tanto il sapore di una giustificazione da parte della società. Come dire: ho eseguito gli ordini.