Ospedale e sanità
Quale futuro per ospedale di Matera? Regione convoca incontro
Si sta lavorando al piano di riordino del sistema sanitario regionale
Matera - mercoledì 22 luglio 2020
Un incontro informativo per anticipare e fare conoscere i contenuti e le linee guida della prossima legge della Regione Basilicata sul riordino ospedaliero è stato convocato dall'assessore alle politiche della persona Rocco Luigi Leone venerdì 24 luglio all'ospedale di Matera.
Dell'ospedale ''Madonna delle grazie'' si discute molto in questi giorni, con le proteste del centrosinistra, del movimento 5 stelle e di alcune organizzazioni sindacali che chiedono di non indebolirne le funzioni.
''Negli ultimi anni l'ospedale di Matera, nonostante il clamore mediatico legato alla designazione della città quale capitale europea della cultura, ha perso appeal - dice Leone - sull'offerta sanitaria regionale e interregionale. Pochi i finanziamenti ricevuti, persone sbagliate nei posti sbagliati, destino che ha condiviso con tutto il panorama sanitario del metapontino. Per tutto ciò e per altro l'ospedale di Matera è stato stritolato da altri ospedali delle regioni limitrofe e in modo evidente subisce il malcontento della propria popolazione di riferimento, che chiede di più in termine di offerta assistenziale ed è incline a rivolgersi altrove anche per patologie di bassa e media intensità''.
Secondo Leone, il presidio ''non attrae quanto dovrebbe la popolazione di naturale riferimento e perde il suo ruolo di grande ospedale. E' necessario un rilancio per tutto il nostro sistema sanitario - sottolinea - e in particolar modo per l'ospedale di Matera, rilancio che può essere vana enunciazione senza una riforma che sappia partire dal riconoscimento del funzionale dualismo tra ospedale e territorio come due macrosistemi che debbono distinguersi per poi integrarsi in un virtuoso processo di riconversione''.
La filosofia di fondo del piano è ''accentrare le attività ospedaliere per renderle sempre più attrattive ed efficaci nella cura delle acuzie e rafforzare di concerto il territorio con servizi di primo e secondo livello specialistici che debbono rispondere compiutamente ai bisogni assistenziali meno gravi, o meglio differibili, che sono poi la maggiore richiesta in termini sanitari, preservando cosi l'ospedale per acuti''.
Dell'ospedale ''Madonna delle grazie'' si discute molto in questi giorni, con le proteste del centrosinistra, del movimento 5 stelle e di alcune organizzazioni sindacali che chiedono di non indebolirne le funzioni.
''Negli ultimi anni l'ospedale di Matera, nonostante il clamore mediatico legato alla designazione della città quale capitale europea della cultura, ha perso appeal - dice Leone - sull'offerta sanitaria regionale e interregionale. Pochi i finanziamenti ricevuti, persone sbagliate nei posti sbagliati, destino che ha condiviso con tutto il panorama sanitario del metapontino. Per tutto ciò e per altro l'ospedale di Matera è stato stritolato da altri ospedali delle regioni limitrofe e in modo evidente subisce il malcontento della propria popolazione di riferimento, che chiede di più in termine di offerta assistenziale ed è incline a rivolgersi altrove anche per patologie di bassa e media intensità''.
Secondo Leone, il presidio ''non attrae quanto dovrebbe la popolazione di naturale riferimento e perde il suo ruolo di grande ospedale. E' necessario un rilancio per tutto il nostro sistema sanitario - sottolinea - e in particolar modo per l'ospedale di Matera, rilancio che può essere vana enunciazione senza una riforma che sappia partire dal riconoscimento del funzionale dualismo tra ospedale e territorio come due macrosistemi che debbono distinguersi per poi integrarsi in un virtuoso processo di riconversione''.
La filosofia di fondo del piano è ''accentrare le attività ospedaliere per renderle sempre più attrattive ed efficaci nella cura delle acuzie e rafforzare di concerto il territorio con servizi di primo e secondo livello specialistici che debbono rispondere compiutamente ai bisogni assistenziali meno gravi, o meglio differibili, che sono poi la maggiore richiesta in termini sanitari, preservando cosi l'ospedale per acuti''.