Vita di città
Pulizia del torrente Gravina al Pantano e dell'area del cimitero
Domenica per la campagna "Puliamo il mondo" di Legambiente
Matera - venerdì 14 ottobre 2022
Puliamo il mondo 2022: tappa a Matera per la campagna di Legambiente. Appuntamento domenica 16 ottobre, dalle 10 alle 13, in contrada Pantano, con raduno davanti al cimitero nuovo. Si effettuerà la pulizia del torrente Gravina in località Pantano e dell'area nei pressi del cimitero.
I dati dell'Osservatorio Città Clima curato da Legambiente registrano che da gennaio a settembre 2022 l'Italia è stata colpita da 62 alluvioni, inclusi allagamenti da piogge intense, contro le 88 in tutto il corso del 2021. Nello stesso periodo sono avvenuti 132 eventi climatici estremi, il numero più alto rispetto alla media annua dell'ultimo decennio. Da gennaio 2010 a luglio 2022 sono 1318 gli eventi estremi, di cui 510 sono state alluvioni e allagamenti da piogge intense, con impatti molto rilevanti in 710 comuni italiani. Occorre al più presto agire con interventi di prevenzione adottando misure a favore di una seria azione di limitazione dei gas serra, per fermare il riscaldamento globale; solo in questo modo si potranno evitare gli "eventi estremi". Le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica non possono essere "mediate" con cementificazione e inquinamento.
L'alluvione che ha colpito l'entroterra marchigiano nelle province di Ancona e Pesaro e Urbino del 15 e 16 settembre scorsi è solo l'ennesimo campanello d'allarme che il pianeta ci sta inviando: servono interventi non più rimandabili. Il Piano nazionale di adattamento alla crisi climatica è scomparso ormai da anni dall'agenda politica italiana e per questo rincorriamo le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione che vada a tutelare le aree urbanizzate e gli ambienti naturali delle aree di pianura e montane. Bisogna intervenire in modo più efficace per la prevenzione del rischio idrogeologico, che è noto e mappato, tenere una corretta manutenzione dei fiumi e delle reti fognarie. Fermare il consumo del suolo e ridurre al minimo le aree cementificate o asfaltate è una priorità assoluta.
Anche Matera è vulnerabile - Il 24 ottobre del 1928 in piazza V. Veneto nei pressi della chiesetta della Mater Domini, quando un violento nubifragio provocò la morte di due cittadini materani e, in tempi più recenti il 6 novembre 2011, in località Ciccolocane, la morte di due cittadini lungo il canale di bonifica nei pressi di Borgo Venusio.
Nel 2019, l'alluvione dell'11 e del 12 novembre mise a dura prova la fragilità dei Sassi.
In questi giorni il Comune di Matera ha reso noto un programma d'intervento finalizzato al ripristino e alla tutela delle risorse ambientali del territorio, in cui è prevista la redazione del cosiddetto "Contratto di fiume ", il cui fine è "la rigenerazione socio ambientale del torrente Gravina". Considerando che l'area del Pantano, nell'attuale assetto, è una delle più a rischio di esondazione in caso di nubifragio, ci sono interventi urgenti che non hanno bisogno del "Contratto di fiume " per essere realizzati, come ad esempio:
- ripristinare la "naturalità" del torrente Gravina eliminando il canale di cemento e riattivando la golena (il cosiddetto pantano lungo il versante destro del torrente);
- garantire la manutenzione e pulizia costante del torrente dai rifiuti;
- destinare l'area antistante Borgo Venusio, di circa 40 ettari, a un programma di forestazione invece di programmare la sua trasformazione in una ennesima residenza sanitaria assistita (RSA).
"In realtà - dice Legambiente - lo stesso discorso è maggiormente da applicare agli antichi rioni Sassi: per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale dai rischi di inondazione è necessario finirla con la "impermeabilizzazione" delle colline a monte degli stessi con asfalto e cemento e la cementificazione purtroppo continuerà, stando alle previsioni del Regolamento Urbanistico 2021. Pertanto è indispensabile promuovere quanto più possibile interventi per migliorare la permeabilità del suolo urbanizzato sia prevedendo superfici permeabili nei nuovi impianti costruttivi, sia sostituendoli dove è possibile. D'altra parte è improcrastinabile iniziare a programmare la separazione del sistema di raccolta dell'acqua piovana dal sistema fognario per consentire il corretto funzionamento degli impianti, senza dover sopportare il sovraccarico derivante dalle grandi quantità di acque meteoriche. Così come migliorare la divulgazione degli avvisi di allarme circa l'eventualità di inondazioni permetterebbe ai cittadini di avere un ruolo attivo nel prevenire danni ai patrimoni, ma soprattutto consentirebbe di salvare vite umane. A questo proposito il Circolo Legambiente di Matera, in collaborazione col Comune, organizza l'edizione 2022 di Puliamo il mondo 2022 con l'intento di ripulire il torrente Gravina in località Pantano, e l'area antistante il cimitero e sensibilizzare l'opinione pubblica, le autorità competenti e gli amministratori a porre la massima attenzione al problema".
I dati dell'Osservatorio Città Clima curato da Legambiente registrano che da gennaio a settembre 2022 l'Italia è stata colpita da 62 alluvioni, inclusi allagamenti da piogge intense, contro le 88 in tutto il corso del 2021. Nello stesso periodo sono avvenuti 132 eventi climatici estremi, il numero più alto rispetto alla media annua dell'ultimo decennio. Da gennaio 2010 a luglio 2022 sono 1318 gli eventi estremi, di cui 510 sono state alluvioni e allagamenti da piogge intense, con impatti molto rilevanti in 710 comuni italiani. Occorre al più presto agire con interventi di prevenzione adottando misure a favore di una seria azione di limitazione dei gas serra, per fermare il riscaldamento globale; solo in questo modo si potranno evitare gli "eventi estremi". Le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica non possono essere "mediate" con cementificazione e inquinamento.
L'alluvione che ha colpito l'entroterra marchigiano nelle province di Ancona e Pesaro e Urbino del 15 e 16 settembre scorsi è solo l'ennesimo campanello d'allarme che il pianeta ci sta inviando: servono interventi non più rimandabili. Il Piano nazionale di adattamento alla crisi climatica è scomparso ormai da anni dall'agenda politica italiana e per questo rincorriamo le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione che vada a tutelare le aree urbanizzate e gli ambienti naturali delle aree di pianura e montane. Bisogna intervenire in modo più efficace per la prevenzione del rischio idrogeologico, che è noto e mappato, tenere una corretta manutenzione dei fiumi e delle reti fognarie. Fermare il consumo del suolo e ridurre al minimo le aree cementificate o asfaltate è una priorità assoluta.
Anche Matera è vulnerabile - Il 24 ottobre del 1928 in piazza V. Veneto nei pressi della chiesetta della Mater Domini, quando un violento nubifragio provocò la morte di due cittadini materani e, in tempi più recenti il 6 novembre 2011, in località Ciccolocane, la morte di due cittadini lungo il canale di bonifica nei pressi di Borgo Venusio.
Nel 2019, l'alluvione dell'11 e del 12 novembre mise a dura prova la fragilità dei Sassi.
In questi giorni il Comune di Matera ha reso noto un programma d'intervento finalizzato al ripristino e alla tutela delle risorse ambientali del territorio, in cui è prevista la redazione del cosiddetto "Contratto di fiume ", il cui fine è "la rigenerazione socio ambientale del torrente Gravina". Considerando che l'area del Pantano, nell'attuale assetto, è una delle più a rischio di esondazione in caso di nubifragio, ci sono interventi urgenti che non hanno bisogno del "Contratto di fiume " per essere realizzati, come ad esempio:
- ripristinare la "naturalità" del torrente Gravina eliminando il canale di cemento e riattivando la golena (il cosiddetto pantano lungo il versante destro del torrente);
- garantire la manutenzione e pulizia costante del torrente dai rifiuti;
- destinare l'area antistante Borgo Venusio, di circa 40 ettari, a un programma di forestazione invece di programmare la sua trasformazione in una ennesima residenza sanitaria assistita (RSA).
"In realtà - dice Legambiente - lo stesso discorso è maggiormente da applicare agli antichi rioni Sassi: per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale dai rischi di inondazione è necessario finirla con la "impermeabilizzazione" delle colline a monte degli stessi con asfalto e cemento e la cementificazione purtroppo continuerà, stando alle previsioni del Regolamento Urbanistico 2021. Pertanto è indispensabile promuovere quanto più possibile interventi per migliorare la permeabilità del suolo urbanizzato sia prevedendo superfici permeabili nei nuovi impianti costruttivi, sia sostituendoli dove è possibile. D'altra parte è improcrastinabile iniziare a programmare la separazione del sistema di raccolta dell'acqua piovana dal sistema fognario per consentire il corretto funzionamento degli impianti, senza dover sopportare il sovraccarico derivante dalle grandi quantità di acque meteoriche. Così come migliorare la divulgazione degli avvisi di allarme circa l'eventualità di inondazioni permetterebbe ai cittadini di avere un ruolo attivo nel prevenire danni ai patrimoni, ma soprattutto consentirebbe di salvare vite umane. A questo proposito il Circolo Legambiente di Matera, in collaborazione col Comune, organizza l'edizione 2022 di Puliamo il mondo 2022 con l'intento di ripulire il torrente Gravina in località Pantano, e l'area antistante il cimitero e sensibilizzare l'opinione pubblica, le autorità competenti e gli amministratori a porre la massima attenzione al problema".