Scuola e Lavoro
Proteste degli studenti, solidarietà del sindacato
La Uil sostiene le manifestazioni sorte per i due ragazzi morti negli stage
Matera - lunedì 21 febbraio 2022
"La protesta degli studenti, perché non si può morire di scuola a 16 anni e neanche a 18 anni, rappresenta un grido al quale vogliamo e dobbiamo unirci. In tutte le città italiane dove in questi giorni, come è accaduto a Potenza e a Matera, si diffondono i sentimenti di dolore giovanile, si ricordano con commozione e rabbia le morti di Lorenzo Parrelli e Giuseppe Lenoci, i due giovani che hanno perso la vita durante l'alternanza scuola-lavoro a distanza di tre settimane". Lo sostengono la Uil Basilicata e la Uil scuola lucana.
"Raccogliamo questo grido di dolore", aggiungono i sindacati, perché "al centro del nostro rinnovato impegno c'è il tema degli infortuni sul lavoro dei giovanissimi tra i 15 e i 19 anni, da allargare a tutti gli under 30, cioè coloro più interessati da periodi di stage formativi e apprendistato. Questo accade perché i giovani sono più soggetti a lavori precari e di scarsa qualità che nel corso del 2021 sono aumentati a scapito di contratti a tempo indeterminato".
Quanto alla Basilicata, la Uil ha chiesto alla Regione "più risorse per il potenziamento dei controlli sulla sicurezza all'interno delle aziende" e di aprire "finalmente un serio confronto con le istituzioni". "La sicurezza sul lavoro - concludono - è un aspetto che richiama le istituzioni, le parti sociali e la comunità ad un grande responsabilità. Gli studenti vengono spinti ad avvicinarsi subito al mondo del lavoro ma questo non è accettabile. Vogliamo, come i nostri ragazzi, una scuola che ponga al centro l'educazione, una educazione che deve trasformarsi per trasformare".
"Raccogliamo questo grido di dolore", aggiungono i sindacati, perché "al centro del nostro rinnovato impegno c'è il tema degli infortuni sul lavoro dei giovanissimi tra i 15 e i 19 anni, da allargare a tutti gli under 30, cioè coloro più interessati da periodi di stage formativi e apprendistato. Questo accade perché i giovani sono più soggetti a lavori precari e di scarsa qualità che nel corso del 2021 sono aumentati a scapito di contratti a tempo indeterminato".
Quanto alla Basilicata, la Uil ha chiesto alla Regione "più risorse per il potenziamento dei controlli sulla sicurezza all'interno delle aziende" e di aprire "finalmente un serio confronto con le istituzioni". "La sicurezza sul lavoro - concludono - è un aspetto che richiama le istituzioni, le parti sociali e la comunità ad un grande responsabilità. Gli studenti vengono spinti ad avvicinarsi subito al mondo del lavoro ma questo non è accettabile. Vogliamo, come i nostri ragazzi, una scuola che ponga al centro l'educazione, una educazione che deve trasformarsi per trasformare".