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Progetto "Fra noi", come aiutare i rifugiati a trovare lavoro o casa

A Matera il festival delle culture mediterranee Sabir

Sono 120 le persone migranti che hanno trovato un lavoro, altre 160 hanno una casa. In 170 hanno concluso un percorso formativo, e in totale oltre 340 sono i rifugiati e titolari di protezione internazionale che al momento hanno intrapreso un percorso verso l'autonomia in Italia. Sono i risultati finora raggiunti del progetto Fra Noi, progetto nazionale finanziato dal Ministero dell'Interno con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) che punta a integrare stabilmente persone titolari di protezione internazionali nelle comunità locali e guidato dal Consorzio Communitas, una rete no profit formata da 23 realtà locali distribuite su tutto il territorio nazionale, che collabora in sinergia con la Caritas Italiana e le Caritas Diocesane. In Basilicata, impegnata attivamente nel progetto, è la cooperativa Il Sicomoro.

Il progetto "Fra Noi" sarà presentato al pubblico a Matera in occasione del Festival delle culture mediterranee Sabir: due giorni di laboratori e convegni in cui i protagonisti del progetto, gli enti impegnati, i partner del mondo aziendale potranno da tutta Italia incontrarsi dal vivo, condividere i primi risultati, condividere le buone prassi messe in atto.

L'appuntamento è per l'11 e il 12 maggio 2022 presso Caritas Diocesana di Matera, in Via Cappuccini, 15. Il mercoledì i lavori saranno dedicati a scambi di esperienze e laboratori tematici, mentre il giovedì mattina ci sarà il grande convegno in plenaria, che verrà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Consorzio Communitas. Al convegno, tra gli altri, parteciperanno in collegamento streaming anche Antonio Decaro, Presidente ANCI e Sindaco di Bari e Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l'Italia.

Cos'è il progetto Fra Noi e come funziona
In questo progetto, l'obiettivo è quello di coinvolgere 450 migranti titolari di protezione internazionale che abbiano portato a termine, da non oltre 18 mesi, percorsi di accoglienza presso progetti SPRAR, CAS ed altri circuiti di accoglienza come, in particolare, i Corridoi Umanitari. Si tratta di un sistema di "accompagnamento all'autonomia" che nasce dalla consapevolezza delle debolezze del sistema nazionale di accoglienza e integrazione Sai che non riesce a realizzare una reale integrazione nel territorio: ad esempio, solo il 20% dei migranti accolti nel sistema Sai riesce poi a ottenere un contratto di lavoro, e più della metà non riesce ad avere un contratto di affitto.

L'inclusione pensata dal Fra Noi interviene nel momento in cui il titolare di protezione internazionale esce dal sistema di accoglienza e si trova a dover "entrare" nella comunità locali, coinvolgendo le comunità in cui i migranti abitano, e facendo forza su risorse e capacità specifiche di ciascuna persona inserita nel progetto. Una formula che ha già dimostrato di essere efficace, perché riducono i costi di welfare, non generano nuove spese ma utilizzano in modo diverso le risorse già esistenti. Gli interventi si basano su alcuni pilastri: inserimento lavorativo in aziende, accoglienze in famiglia, autonomia abitativa in situazioni di affitto, housing sociale o cohousing, inserimento sociale nelle comunità locali.

Fondamentale, per la buona riuscita dei percorsi, è il coinvolgimento dei territori: in particolare delle famiglie e le comunità locali, coinvolte nell'accoglienza e nell'accompagnamento della quotidianità e dell'orientamento in un contesto sociale culturale differente da quello di origine; dei proprietari di abitazioni e agenzie immobiliari, che possono favorire la ricerca della casa e il raggiungimento dell'autonomia abitativa; delle aziende, che tramite attivazione di tirocini e assunzioni sono coinvolte nelle azioni di inserimento lavorativo, che permette alle persone di raggiungere l'indipendenza economica.
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