Politica
Prima seduta nuovo consiglio comunale, la minoranza frena la maggioranza
Impasse sull’elezione del presidente del consiglio. Nuova seduta convocata il 6 luglio.
Matera - martedì 30 giugno 2015
14.33
Primo consiglio comunale difficile e ricco di spunti polemici. Infatti la prima seduta presieduta dall'amministrazione De Ruggieri è stata contraddistinta dall'incertezza sull'elezione del presidente del consiglio comunale. La proposta della maggioranza, individuata nel neoconsigliere, Angelo Tortorelli, è stata bloccata dalla minoranza che si è astenuta dal voto. Dunque, ritorna lo scontro, dopo l'aspra campagna elettorale tenutasi nelle piazze.
Eppure la seduta è iniziata sotto il segno della partecipazione e dell'unità, come De Ruggieri ha augurato dopo il suo giuramento: "Grazie a donne e uomini per aver riposto la fiducia in me. La loro partecipazione deve essere il lievito del progetto comunale. Dobbiamo acquisire una più profonda e proficua attività di governo. La comunità deve partecipare in modo totale, perché senza partecipazione non si governa".
Successivamente la convalida e il giuramento, si è giunti alla votazione, a scrutinio segreto, in merito alla scelta del presidente del consiglio comunale. La proposta della maggioranza su Tortorelli è stata fermata per due turni di votazione dalla minoranza che si è astenuta dal voto. Al contempo la maggioranza ha votato in modo compatto favorevolmente, ma non è bastato.
Non sono mancate le polemiche. Il consigliere di minoranza, Salvatore Adduce, ha spiegato l'astensionismo da parte della sua coalizione: "Non nascondo la telefonata di De Ruggieri che mi ha proposto il ruolo della presidenza del consiglio, ma nulla di fatto. L'operazione non è andata a buon fine. Lasciamo la maggioranza lavorare nel rispetto delle sue prerogative. Noi non siamo d'accordo perché l'attuale proposta non è stata condivisa con la nostra coalizione". E ha proseguito sferzante sulla proposta non condivisa: "Ci vuole un ragionamento esplicito, non implicito ed è una pratica facile".
I consiglieri di maggioranza, Bianco e Casino, hanno poi alzato il tono della seduta attaccando l'ex sindaco riguardo il ritardo con cui si era proceduto all'elezione del presidente del consiglio nella scorsa legislatura: "Non vogliamo perdere tempo, come si è fatto nel 2010, quando solo dopo mesi riusciste a eleggere il presidente del consiglio". Pronta la risposta di Adduce: "E' vero, ma dobbiamo ammettere anche che l'allora sindaco presentò la giunta dopo solo 20 giorni. Io non vedo ancora l'organo di governo cittadino".
Dunque, nulla di fatto, con la prossima seduta convocata per il 6 luglio, quando si procederà con altre due votazioni che probabilmente sanciranno Tortorelli presidente del consiglio. Il commento del sindaco alla prima seduta è stato lapidario: "Sono tossine da campagna elettorale che civilmente verranno smaltite e metabolizzate". Sull'attacco di Adduce in merito alla giunta, De Ruggieri ha risposto: "La giunta di qualità non si trova dietro l'angolo. Se il comune deve essere un'impresa di profitto sociale, non può avvalersi di uomini qualunque". E ha poi spiegato che "sono state moltissime le disponibilità, anche da fuori Matera, ma c'è stato un problema economico. Persone qualificate, abituate a lavorare negli enti pubblici, non hanno accettato la mia proposta, perché lo stipendio da assessore per loro non è abbastanza. E poi c'è il problema della scelta delle donne in amministrazione: non tutte sono disponibili".
Eppure la seduta è iniziata sotto il segno della partecipazione e dell'unità, come De Ruggieri ha augurato dopo il suo giuramento: "Grazie a donne e uomini per aver riposto la fiducia in me. La loro partecipazione deve essere il lievito del progetto comunale. Dobbiamo acquisire una più profonda e proficua attività di governo. La comunità deve partecipare in modo totale, perché senza partecipazione non si governa".
Successivamente la convalida e il giuramento, si è giunti alla votazione, a scrutinio segreto, in merito alla scelta del presidente del consiglio comunale. La proposta della maggioranza su Tortorelli è stata fermata per due turni di votazione dalla minoranza che si è astenuta dal voto. Al contempo la maggioranza ha votato in modo compatto favorevolmente, ma non è bastato.
Non sono mancate le polemiche. Il consigliere di minoranza, Salvatore Adduce, ha spiegato l'astensionismo da parte della sua coalizione: "Non nascondo la telefonata di De Ruggieri che mi ha proposto il ruolo della presidenza del consiglio, ma nulla di fatto. L'operazione non è andata a buon fine. Lasciamo la maggioranza lavorare nel rispetto delle sue prerogative. Noi non siamo d'accordo perché l'attuale proposta non è stata condivisa con la nostra coalizione". E ha proseguito sferzante sulla proposta non condivisa: "Ci vuole un ragionamento esplicito, non implicito ed è una pratica facile".
I consiglieri di maggioranza, Bianco e Casino, hanno poi alzato il tono della seduta attaccando l'ex sindaco riguardo il ritardo con cui si era proceduto all'elezione del presidente del consiglio nella scorsa legislatura: "Non vogliamo perdere tempo, come si è fatto nel 2010, quando solo dopo mesi riusciste a eleggere il presidente del consiglio". Pronta la risposta di Adduce: "E' vero, ma dobbiamo ammettere anche che l'allora sindaco presentò la giunta dopo solo 20 giorni. Io non vedo ancora l'organo di governo cittadino".
Dunque, nulla di fatto, con la prossima seduta convocata per il 6 luglio, quando si procederà con altre due votazioni che probabilmente sanciranno Tortorelli presidente del consiglio. Il commento del sindaco alla prima seduta è stato lapidario: "Sono tossine da campagna elettorale che civilmente verranno smaltite e metabolizzate". Sull'attacco di Adduce in merito alla giunta, De Ruggieri ha risposto: "La giunta di qualità non si trova dietro l'angolo. Se il comune deve essere un'impresa di profitto sociale, non può avvalersi di uomini qualunque". E ha poi spiegato che "sono state moltissime le disponibilità, anche da fuori Matera, ma c'è stato un problema economico. Persone qualificate, abituate a lavorare negli enti pubblici, non hanno accettato la mia proposta, perché lo stipendio da assessore per loro non è abbastanza. E poi c'è il problema della scelta delle donne in amministrazione: non tutte sono disponibili".