Vita di città
Presepe in tufo, un gioiello dell’artista De Santis
L’opera è esposta nella parrocchia Maria Madre della Chiesa
Matera - domenica 30 dicembre 2018
17.00
Un vero gioiello in tufo esposto nella chiesa di Maria Madre della Chiesa che si trova al Rione Serra Rifusa di Matera. Si tratta del presepe realizzato in pietra di tufo dall'artista materana Antonella De Santis.
Un'opera che prende spunto dal rosone della cattedrale riprodotto in tufo fedelmente dalla stessa De Santis ed esposto presso la Casa Cava.
Ed è proprio attorno al rosone che si sviluppa il presepe, che intende riprodurre idealmente i due antichi rioni del Sasso Baresano e del Sasso Caveoso.
Il rosone sarà anche protagonista di Matera 2019. Infatti, l'opera (un piccolo capolavoro di arte scultoria) realizzata da Antonella De Santis, nata a Matera ma trasferitasi a Taranto dove insegna lettere, è stata creata dall'artista lucana come omaggio alla sua amata Capitale Europea della Cultura. Per questo, a partire dalla metà di Gennaio del 2019, il rosone rimarrà esposto nella cattedrale di Matera.
Il presepe dei due Sassi di Matera, costituito da conci di tufo, vero e proprio gioiello dell'arte tufacea, rimarrà nella chiesa di Maria Madre della Chiesa fino al prossimo 9 gennaio.
Un'opera che prende spunto dal rosone della cattedrale riprodotto in tufo fedelmente dalla stessa De Santis ed esposto presso la Casa Cava.
Ed è proprio attorno al rosone che si sviluppa il presepe, che intende riprodurre idealmente i due antichi rioni del Sasso Baresano e del Sasso Caveoso.
Il rosone sarà anche protagonista di Matera 2019. Infatti, l'opera (un piccolo capolavoro di arte scultoria) realizzata da Antonella De Santis, nata a Matera ma trasferitasi a Taranto dove insegna lettere, è stata creata dall'artista lucana come omaggio alla sua amata Capitale Europea della Cultura. Per questo, a partire dalla metà di Gennaio del 2019, il rosone rimarrà esposto nella cattedrale di Matera.
Il presepe dei due Sassi di Matera, costituito da conci di tufo, vero e proprio gioiello dell'arte tufacea, rimarrà nella chiesa di Maria Madre della Chiesa fino al prossimo 9 gennaio.