Vita di città
Pranzo di Natale di solidarietà alla parrocchia Immacolata
Iniziativa di Caritas e Comunità Sant'Egidio
Matera - lunedì 23 dicembre 2019
Si svolgerà per la prima volta anche a Matera il pranzo di Natale della comunità di Sant'Egidio, una tradizione nata nel 1982 quando un piccolo gruppo di persone povere fu accolto attorno alla tavola della festa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma.
Il pranzo è organizzato dall'Arcidiocesi di Matera-Irsina e dalla Comunità di Sant'Egidio mercoledì nel salone della parrocchia Immacolata in via Cererie con inizio alle ore 13. Gli invitati a questa grande festa di famiglia, dove tutti potranno sentirsi a casa loro, sono poveri, persone senza dimora, extracomunitari, anziani soli, ex detenuti. In tanti hanno risposto all'appello lanciato dalla Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con la Caritas diocesana: volontari, aziende, ristoranti, bar, negozianti, semplici cittadini che hanno offerto un contributo, donando generi alimentari, denaro, regali o il proprio tempo.
''Se la solitudine continua ad aumentare - si legge in una nota dell'ufficio comunicazioni sociali dell'Arcidiocesi - nondimeno aumentano le persone di buona volontà desiderose di condividere il pranzo di Natale con chi è meno fortunato: così nella grande sala addobbata a festa si farà dono non solo di una tavola imbandita ma della gratuità di una amicizia che continua tutto l'anno".
Il pranzo è organizzato dall'Arcidiocesi di Matera-Irsina e dalla Comunità di Sant'Egidio mercoledì nel salone della parrocchia Immacolata in via Cererie con inizio alle ore 13. Gli invitati a questa grande festa di famiglia, dove tutti potranno sentirsi a casa loro, sono poveri, persone senza dimora, extracomunitari, anziani soli, ex detenuti. In tanti hanno risposto all'appello lanciato dalla Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con la Caritas diocesana: volontari, aziende, ristoranti, bar, negozianti, semplici cittadini che hanno offerto un contributo, donando generi alimentari, denaro, regali o il proprio tempo.
''Se la solitudine continua ad aumentare - si legge in una nota dell'ufficio comunicazioni sociali dell'Arcidiocesi - nondimeno aumentano le persone di buona volontà desiderose di condividere il pranzo di Natale con chi è meno fortunato: così nella grande sala addobbata a festa si farà dono non solo di una tavola imbandita ma della gratuità di una amicizia che continua tutto l'anno".