Politica
Post sessisti, Lisurici e Digilio nell’occhio del ciclone
Il Pd chiede dimissioni del consigliere leghista. Matera Civica invita l’assessore a chiedere scusa.
Matera - martedì 1 dicembre 2020
20.00
A Matera tiene banco il "caso Lisurici". Il consigliere comunale della Lega, aveva espresso pesanti accuse di natura sessista nei confronti della ministra Azzolina, per poi fare retromarcia, chiedendo scusa per i contenuti del suo post sui social. Per Lisurici si è trattato di un "equivoco", negando comunque di essere stato sessista.
Un dibattito infuocato nella massima assise comunale che ha lasciato strascichi, con il Pd che ha chiesto a gran voce le dimissioni del consigliere leghista. Una vicenda che non po' essere liquidata in tutta fretta con semplici scuse, secondo il circolo cittadino del Partito Democratico. Accuse rivolte pure all'assessore Giuseppe Digilio, reo di aver pubblicato su facebook un post sessista.
"Il Consiglio Comunale di Matera non può archiviare il caso Lisurici, se la lotta alla violenza sulle donne non è solo uno slogan, non possono bastare scuse raffazzonate"- dicono i Dem, che ribadiscono la richiesta di dimissioni del consigliere leghista.
"La maggioranza stende lenzuoli rossi e archivia frasi sessiste nei confronti prima di una donna e poi di un Ministro pentastellato"- sottolineano dal Pd, non lesinando critiche anche all'assessore comunale, reo anch'egli di aver avuto commenti misogini, con il presidente del consiglio e lo stesso sindaco che hanno troppo velocemente chiuso la discussione sull'accaduto. "Se a questa triste vicenda si somma il commento sessista di un assessore della Giunta Bennardi"- dicono i Dem, chiedendosi "quando Materdomini, Bennardi e la maggioranza troveranno la forza per essere più coraggiosi".
Gli esponenti del partito Democratico tornano a ribadire che non intendono rassegnarsi all'archiviazione del caso. "Il Consiglio comunale di Matera deve tornare a occuparsene, tutti i Consiglieri devono sentire l'obbligo morale del ruolo che ricoprono e praticare nelle azioni e nel linguaggio il rispetto delle donne"- chiudono i Dem.
Inoltre il movimento Matera Civica propone che i due protagonisti di questi episodi sessisti, devolvano gettoni di presenza, o parte dell'indennità, allo Sportello antiviolenza "come concreto gesto di conciliazione" e che l'amministrazione si adoperi per organizzare una sessione informativa, che individui e denunci le forme di violenza verbale contro le donne, costituendo anche una Consulta contro tutte le discriminazioni.
Su Digilio, per Matera Civica le sue parole stonano con il protocollo Rete- Donna che si sta elaborando in queste ore proprio come strumento con cui l'amministrazione comunale "si fa garante di ogni azione contro ogni forma di discriminazione di genere"- sottolineano dal movimento politico.
Un dibattito infuocato nella massima assise comunale che ha lasciato strascichi, con il Pd che ha chiesto a gran voce le dimissioni del consigliere leghista. Una vicenda che non po' essere liquidata in tutta fretta con semplici scuse, secondo il circolo cittadino del Partito Democratico. Accuse rivolte pure all'assessore Giuseppe Digilio, reo di aver pubblicato su facebook un post sessista.
"Il Consiglio Comunale di Matera non può archiviare il caso Lisurici, se la lotta alla violenza sulle donne non è solo uno slogan, non possono bastare scuse raffazzonate"- dicono i Dem, che ribadiscono la richiesta di dimissioni del consigliere leghista.
"La maggioranza stende lenzuoli rossi e archivia frasi sessiste nei confronti prima di una donna e poi di un Ministro pentastellato"- sottolineano dal Pd, non lesinando critiche anche all'assessore comunale, reo anch'egli di aver avuto commenti misogini, con il presidente del consiglio e lo stesso sindaco che hanno troppo velocemente chiuso la discussione sull'accaduto. "Se a questa triste vicenda si somma il commento sessista di un assessore della Giunta Bennardi"- dicono i Dem, chiedendosi "quando Materdomini, Bennardi e la maggioranza troveranno la forza per essere più coraggiosi".
Gli esponenti del partito Democratico tornano a ribadire che non intendono rassegnarsi all'archiviazione del caso. "Il Consiglio comunale di Matera deve tornare a occuparsene, tutti i Consiglieri devono sentire l'obbligo morale del ruolo che ricoprono e praticare nelle azioni e nel linguaggio il rispetto delle donne"- chiudono i Dem.
Inoltre il movimento Matera Civica propone che i due protagonisti di questi episodi sessisti, devolvano gettoni di presenza, o parte dell'indennità, allo Sportello antiviolenza "come concreto gesto di conciliazione" e che l'amministrazione si adoperi per organizzare una sessione informativa, che individui e denunci le forme di violenza verbale contro le donne, costituendo anche una Consulta contro tutte le discriminazioni.
Su Digilio, per Matera Civica le sue parole stonano con il protocollo Rete- Donna che si sta elaborando in queste ore proprio come strumento con cui l'amministrazione comunale "si fa garante di ogni azione contro ogni forma di discriminazione di genere"- sottolineano dal movimento politico.