Politica
Petrolio, Pittella dalla parte dei lucani
Si infiamma la polemica. Legambiente, No Oil e No Triv contro Renzi
Matera - mercoledì 16 luglio 2014
9.25
La dichiarazione shock del premier Renzi sulla questione del petrolio in Basilicata, e sulla presunta colpa dei "comitatini" di impedire il raddoppio delle estrazioni, sta sollevando polemiche a animando i dibattiti in regione, così come era prevedibile e inevitabile.
In primis, Il Presidente della Regione, Marcello Pittella, si schiera dalla parte dei cittadini lucani, "compresi quei "comitatini", quelle donne e quegli uomini attivi e volenterosi che svolgono un lavoro rispettabilissimo sui territori", testuali parole scrive il presidente sulla propria pagina Facebook.
"Le loro battaglie mi vedranno al loro fianco, sempre dalla parte dei lucani – continua Pittella - E dunque, la mia accelerazione sulle questioni che riguardano patto di stabilità interno, royalities e memorandum ai tavoli col Governo, non è stata una boutade fuori tempo. Ci sono una contingenza inevitabile e un'urgenza che impongono risposte e soluzioni immediate. Ci sono un risarcimento da soddisfare e una fiducia da riconquistare. Le nostre richieste sono nette e chiare sui tavoli dei ministeri, e le nostre sollecitazioni ripetute e puntuali".
Pittella, dunque, fermo sulle proprie posizioni, conclude: "Sono convinto, alla luce della strategicità che Matteo Renzi attribuisce alla nostra regione sul tema petrolio, e all'interesse e all'impegno mostrato dal Ministro Guidi di riavviare, come ha fatto, il confronto col Governo, che il nostro fermo pensiero sarà ben interpretato. Noi continueremo a fare la nostra parte, a difendere la nostra terra, senza tirarci indietro".
Nel frattempo, non si sono fatte attendere le reazioni dei "comitatini", associazioni ambientaliste e attivisti.
"Il no al petrolio non è solo una fissa degli ambientalisti, come sostiene il presidente Renzi, ma la condizione necessaria per avviare anche nel nostro Paese una rivoluzione energetica, garantendo uno sviluppo futuro, anche sul piano economico, sicuramente molto più sostenibile e duraturo" fa sapere Legambiente Basilicata al Premier Renzi, sottolineando, inoltre, la "stupefacente superficialità con cui il Presidente del Consiglio passa sui territori e sulle persone, con l'incanto magico dei posti di lavoro, addirittura 40.000".
Secondo Legambiente "Investire oggi in efficienza energetica e fonti rinnovabili porterebbe nei prossimi anni i nuovi occupati a 250 mila unità, molto ma molto di più, dei nuovi addetti diretti ed indiretti dell'industria petrolifera italiana".
A contestare la linea nazionale sul fronte delle fonti energetiche vi sono anche il Comitato No Oil, guidato da Miko Somma, e l'associazione No Triv, che rivendicano, in un coro unanime, il diritto a decidere del proprio destino, la necessità di salvaguardare l'ambiente e soprattutto la salute umana, sottolineando quanto il dibattito politico in corso e la trattativa Stato-Regione non possano ridursi esclusivamente al riconoscimento economico che spetta alla Basilicata.
In primis, Il Presidente della Regione, Marcello Pittella, si schiera dalla parte dei cittadini lucani, "compresi quei "comitatini", quelle donne e quegli uomini attivi e volenterosi che svolgono un lavoro rispettabilissimo sui territori", testuali parole scrive il presidente sulla propria pagina Facebook.
"Le loro battaglie mi vedranno al loro fianco, sempre dalla parte dei lucani – continua Pittella - E dunque, la mia accelerazione sulle questioni che riguardano patto di stabilità interno, royalities e memorandum ai tavoli col Governo, non è stata una boutade fuori tempo. Ci sono una contingenza inevitabile e un'urgenza che impongono risposte e soluzioni immediate. Ci sono un risarcimento da soddisfare e una fiducia da riconquistare. Le nostre richieste sono nette e chiare sui tavoli dei ministeri, e le nostre sollecitazioni ripetute e puntuali".
Pittella, dunque, fermo sulle proprie posizioni, conclude: "Sono convinto, alla luce della strategicità che Matteo Renzi attribuisce alla nostra regione sul tema petrolio, e all'interesse e all'impegno mostrato dal Ministro Guidi di riavviare, come ha fatto, il confronto col Governo, che il nostro fermo pensiero sarà ben interpretato. Noi continueremo a fare la nostra parte, a difendere la nostra terra, senza tirarci indietro".
Nel frattempo, non si sono fatte attendere le reazioni dei "comitatini", associazioni ambientaliste e attivisti.
"Il no al petrolio non è solo una fissa degli ambientalisti, come sostiene il presidente Renzi, ma la condizione necessaria per avviare anche nel nostro Paese una rivoluzione energetica, garantendo uno sviluppo futuro, anche sul piano economico, sicuramente molto più sostenibile e duraturo" fa sapere Legambiente Basilicata al Premier Renzi, sottolineando, inoltre, la "stupefacente superficialità con cui il Presidente del Consiglio passa sui territori e sulle persone, con l'incanto magico dei posti di lavoro, addirittura 40.000".
Secondo Legambiente "Investire oggi in efficienza energetica e fonti rinnovabili porterebbe nei prossimi anni i nuovi occupati a 250 mila unità, molto ma molto di più, dei nuovi addetti diretti ed indiretti dell'industria petrolifera italiana".
A contestare la linea nazionale sul fronte delle fonti energetiche vi sono anche il Comitato No Oil, guidato da Miko Somma, e l'associazione No Triv, che rivendicano, in un coro unanime, il diritto a decidere del proprio destino, la necessità di salvaguardare l'ambiente e soprattutto la salute umana, sottolineando quanto il dibattito politico in corso e la trattativa Stato-Regione non possano ridursi esclusivamente al riconoscimento economico che spetta alla Basilicata.