Vita di città
Petizione popolare per capire lo stato di salute della popolazione materana
Iniziativa del Comitato No Inceneritore - Matera con Legambiente Matera e WWF Matera
Matera - mercoledì 6 settembre 2017
A settembre, per sabato 9 e domenica 10 e nuovamente per sabato 16 e domenica 17, in Piazza Vittorio Veneto a Matera, il Comitato No Inceneritore - Matera, Legambiente Matera e WWF Matera invitano la cittadinanza a firmare la petizione popolare - ai sensi dell'articolo 57 comma 1 dello Statuto del Comune di Matera e del suo regolamento di attuazione - per richiedere al sindaco De Ruggieri e ai Consiglieri comunali di nominare, in tempi brevi e definiti, un consulente tecnico di indubbia preparazione scientifica ed indipendenza, affinché venga effettuata un'analisi epidemiologica e georeferenziata, che offra un quadro completo della reale situazione sanitaria in cui versa il territorio materano, interessato dalle emissioni dello stabilimento Italcementi di Matera e dello stabilimento Ila Laterizi (ex Valdadige) di Borgo Venusio.
"Le ultime vicende riguardanti l'enorme quantitativo di Pet Coke, giunto dal porto di Taranto con destinazione stabilimento Italcementi di Matera, - scrivono i promotori dell'iniziativa - hanno riportato prepotentemente all'attenzione pubblica materana (e non solo) la questione della salubrità dell'aria e dei gravi rischi per la salute delle popolazione legati alle emissioni degli stabilimenti industriali di Matera.
Questa attenzione sull'uso autorizzato del pericolosissimo Pet Coke non deve distogliere l'attenzione dall'altro pericolo che deriva dalla richiesta ancora pendente della stessa Italcementi di poter bruciare fino a 60.000 tonnellate l'anno di CSS - combustibile solido secondario e CDR - combustibile derivato da rifiuti, in sostanza immondizia triturata. O dal pericolo derivante dall'utilizzo del Pet Coke e dell'Olio combustibile in sostituzione del gas metano richiesta da Ila Laterizi (ex Valdadige) a 300 metri dalle case di Borgo Venusio. Tutto questo, nel territorio della città di Matera e nelle aree strettamente limitrofe sul quale insistono da oltre 40 anni lo stabilimento Italcementi che ha bruciato, soltanto nel periodo 2010/2014, oltre 210.000 tonnellate di Pet Coke, oltre 10.000 tonnellate di copertoni, 33.000 tonnellate di plastica a fronte di una riduzione di oltre il 60% dell'utilizzo del gas metano e altri insediamenti industriali quali la Ila Laterizi (ex Ila Valdadige)".
Per tali ragioni, propongono in aggiunta che venga effettuata un'analisi approfondita e puntuale del contenuto di diossine nel grasso animale in un raggio di 5/6 km dallo stabilimento Italcementi di Matera.
"Il risparmio/guadagno economico che avrebbero la Italcementi Spa con la parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali quali il gas metano con il CSS o la ILA Laterizi (ex Ila Valdadige) con la parziale sostituzione del gas metano con il Pet Coke e l'olio combustibile BTZ - concludono - non possono prodursi a discapito della salute dei cittadini che vivono nel territorio circostante né messo in conto alla collettività come costo ambientale!".
"Le ultime vicende riguardanti l'enorme quantitativo di Pet Coke, giunto dal porto di Taranto con destinazione stabilimento Italcementi di Matera, - scrivono i promotori dell'iniziativa - hanno riportato prepotentemente all'attenzione pubblica materana (e non solo) la questione della salubrità dell'aria e dei gravi rischi per la salute delle popolazione legati alle emissioni degli stabilimenti industriali di Matera.
Questa attenzione sull'uso autorizzato del pericolosissimo Pet Coke non deve distogliere l'attenzione dall'altro pericolo che deriva dalla richiesta ancora pendente della stessa Italcementi di poter bruciare fino a 60.000 tonnellate l'anno di CSS - combustibile solido secondario e CDR - combustibile derivato da rifiuti, in sostanza immondizia triturata. O dal pericolo derivante dall'utilizzo del Pet Coke e dell'Olio combustibile in sostituzione del gas metano richiesta da Ila Laterizi (ex Valdadige) a 300 metri dalle case di Borgo Venusio. Tutto questo, nel territorio della città di Matera e nelle aree strettamente limitrofe sul quale insistono da oltre 40 anni lo stabilimento Italcementi che ha bruciato, soltanto nel periodo 2010/2014, oltre 210.000 tonnellate di Pet Coke, oltre 10.000 tonnellate di copertoni, 33.000 tonnellate di plastica a fronte di una riduzione di oltre il 60% dell'utilizzo del gas metano e altri insediamenti industriali quali la Ila Laterizi (ex Ila Valdadige)".
Per tali ragioni, propongono in aggiunta che venga effettuata un'analisi approfondita e puntuale del contenuto di diossine nel grasso animale in un raggio di 5/6 km dallo stabilimento Italcementi di Matera.
"Il risparmio/guadagno economico che avrebbero la Italcementi Spa con la parziale sostituzione dei combustibili fossili convenzionali quali il gas metano con il CSS o la ILA Laterizi (ex Ila Valdadige) con la parziale sostituzione del gas metano con il Pet Coke e l'olio combustibile BTZ - concludono - non possono prodursi a discapito della salute dei cittadini che vivono nel territorio circostante né messo in conto alla collettività come costo ambientale!".