Politica
Pedicini: "Adduce si dimetta!"
Il consigliere di Forza Italia si scaglia contro la giunta senza quote rosa
Matera - domenica 8 giugno 2014
16.55
Dopo il Movimento Cinque Stelle, anche il consigliere comunale di Forza Italia, Adriano Pedicini, denuncia in una nota inviata alla stampa la "vergognosa vicenda" della nuova giunta priva di quote rosa denunciando il tutto come una messa in scena voluta e premeditata.
"Ad una settimana dalla nomina della giunta, ci si chiede se fu fatale errore, o grande messa in scena di un balletto, se poteva non sapere il sindaco Adduce e le segreterie dei partiti di maggioranza che una giunta monogenere lede una norma di diritto costituzionale? e gli autorevoli ed esperti giuristi del comune di Matera, Segretario Generale ed ufficio legale dove erano?" questi gli interrogativi che il consigliere pone.
Domande retoriche a cui Pedicini prontamente risponde "Una situazione grave e paradossale quella della giunta monogenere, pensata ed escogitata dopo lunghi notti insonni del sindaco Adduce e da parte di tutti i rappresentanti dei partiti che compongono la maggioranza".
Ancor più grave che "di tali decisioni e risultati se ne minimizzano gli aspetti, la portata, le attribuzioni di responsabilità; gli eccessi ed abusi per aver pensato ed ideato una siffatta giunta; per non averla ancora riparata.
Il tutto non può e non deve mostrarsi nella dimensione del semplice e fatale errore al quale porre soluzioni, ci sono tutti i connotati scenografici del balletto delle nomine; è doveroso riflettere sul fatto che una amministrazione di un capoluogo di provincia che si erge a livelli di cultura nobile, non può permettersi una figuraccia di questo tipo, non può consentire di avere un governo in continua sospensione.
Un governo che sino ad oggi pensavamo avesse mostrato il peggio di se stesso. Ad una settimana dalla formazione della giunta siamo al nulla, mesi e mesi di preparazione a trovare soluzioni e poi, tutto ricomincia dalle difficili consultazioni dove ognuno vuole preservare il 'posto'".
"Nel mentre nella stanza del sindaco, Senatore Adduce, sedevano tutti i partiti di maggioranza, gruppo misto incluso - continua Pedicini - con qualificati e competenti segretari di partito intenti a stilare la lista dei prescelti, non in virtù di una specifica competenza bensì per una spartizione più o meno equa della città, nessuno di costoro si è posto il problema che nella giunta non vi fosse alcuna rappresentanza femminile e che questo avrebbe reso inutile quello che si stava facendo, che questo fosse una lesione di una norma di diritto costituzionale.
È dimostrato quanto alto sia il valore che questa politica ceda alla città ed alla comunità; quanto chiaro sia che ognuno di costoro pensi semplicemente ad interessi personali e di partito".
Ferma e decisa la conclusione di tutto il gruppo consiliare del PDL-FI: "È inammissibile tutto ciò, si sta giocando sulle questioni fondamentali per la città, il gruppo consiliare del PDL-FI lo dice con convinzione e consiglia al sindaco, protagonista di tanta imperizia, artefice della mancata attuazione dei punti fondamentali del suo programma, di non ripensare ad una nuova giunta e di abdicare al suo paese natio".
"Ad una settimana dalla nomina della giunta, ci si chiede se fu fatale errore, o grande messa in scena di un balletto, se poteva non sapere il sindaco Adduce e le segreterie dei partiti di maggioranza che una giunta monogenere lede una norma di diritto costituzionale? e gli autorevoli ed esperti giuristi del comune di Matera, Segretario Generale ed ufficio legale dove erano?" questi gli interrogativi che il consigliere pone.
Domande retoriche a cui Pedicini prontamente risponde "Una situazione grave e paradossale quella della giunta monogenere, pensata ed escogitata dopo lunghi notti insonni del sindaco Adduce e da parte di tutti i rappresentanti dei partiti che compongono la maggioranza".
Ancor più grave che "di tali decisioni e risultati se ne minimizzano gli aspetti, la portata, le attribuzioni di responsabilità; gli eccessi ed abusi per aver pensato ed ideato una siffatta giunta; per non averla ancora riparata.
Il tutto non può e non deve mostrarsi nella dimensione del semplice e fatale errore al quale porre soluzioni, ci sono tutti i connotati scenografici del balletto delle nomine; è doveroso riflettere sul fatto che una amministrazione di un capoluogo di provincia che si erge a livelli di cultura nobile, non può permettersi una figuraccia di questo tipo, non può consentire di avere un governo in continua sospensione.
Un governo che sino ad oggi pensavamo avesse mostrato il peggio di se stesso. Ad una settimana dalla formazione della giunta siamo al nulla, mesi e mesi di preparazione a trovare soluzioni e poi, tutto ricomincia dalle difficili consultazioni dove ognuno vuole preservare il 'posto'".
"Nel mentre nella stanza del sindaco, Senatore Adduce, sedevano tutti i partiti di maggioranza, gruppo misto incluso - continua Pedicini - con qualificati e competenti segretari di partito intenti a stilare la lista dei prescelti, non in virtù di una specifica competenza bensì per una spartizione più o meno equa della città, nessuno di costoro si è posto il problema che nella giunta non vi fosse alcuna rappresentanza femminile e che questo avrebbe reso inutile quello che si stava facendo, che questo fosse una lesione di una norma di diritto costituzionale.
È dimostrato quanto alto sia il valore che questa politica ceda alla città ed alla comunità; quanto chiaro sia che ognuno di costoro pensi semplicemente ad interessi personali e di partito".
Ferma e decisa la conclusione di tutto il gruppo consiliare del PDL-FI: "È inammissibile tutto ciò, si sta giocando sulle questioni fondamentali per la città, il gruppo consiliare del PDL-FI lo dice con convinzione e consiglia al sindaco, protagonista di tanta imperizia, artefice della mancata attuazione dei punti fondamentali del suo programma, di non ripensare ad una nuova giunta e di abdicare al suo paese natio".