Territorio
Parco della Murgia materana: messe in funzione le gabbie per cattura dei cinghiali
Per il controllo numerico della popolazione dell'animale
Matera - lunedì 15 luglio 2024
21.06
Nel Parco della Murgia materana sono state installate le gabbie per la cattura dei cinghiali, al fine del controllo numerico dei cinghiali. Sono state riposizionate e pulite quelle già presente. e la pulizia di quelle già presenti nell'area del Parco.
"Da alcuni decenni stiamo assistendo alla progressiva e inarrestabile esplosione numerica del cinghiale e alla dilatazione degli areali anche in zone nelle quali la specie non era stata mai avvistata. L'impatto esercitato da questi animali, – ha dichiarato il presidente dell'Ente Parco, Giovanni Mianulli – tanto sulle specie vegetali quanto sulle colture agricole ricadenti nell'area del Parco, è aumentato in maniera notevole. Contrastarne l'incremento era ed è una delle numerose priorità per il Parco per il quale mi sono da subito impegnato lavorando all'avviso per selezionare il soggetto che avrebbe curato l'attività di contenimento della specie, gestendo tutte le fasi del processo dalla cattura all'abbattimento. Oggi la società assegnataria del servizio ha avviato un processo che sostiene la realizzazione delle strategie di intervento per l'eradicazione della Peste Suina Africana". E' questa la seconda fase, dopo quella dell'informazione dei cittadini attraverso una campagna di sensibilizzazione nelle scuole compiuta il collaborazione con il Nucleo Forestale dei Carabinieri, e con le ASL, di un processo che il Parco sta compiendo nel tentativo di una riduzione della popolazione di ungulati.
"Da alcuni decenni stiamo assistendo alla progressiva e inarrestabile esplosione numerica del cinghiale e alla dilatazione degli areali anche in zone nelle quali la specie non era stata mai avvistata. L'impatto esercitato da questi animali, – ha dichiarato il presidente dell'Ente Parco, Giovanni Mianulli – tanto sulle specie vegetali quanto sulle colture agricole ricadenti nell'area del Parco, è aumentato in maniera notevole. Contrastarne l'incremento era ed è una delle numerose priorità per il Parco per il quale mi sono da subito impegnato lavorando all'avviso per selezionare il soggetto che avrebbe curato l'attività di contenimento della specie, gestendo tutte le fasi del processo dalla cattura all'abbattimento. Oggi la società assegnataria del servizio ha avviato un processo che sostiene la realizzazione delle strategie di intervento per l'eradicazione della Peste Suina Africana". E' questa la seconda fase, dopo quella dell'informazione dei cittadini attraverso una campagna di sensibilizzazione nelle scuole compiuta il collaborazione con il Nucleo Forestale dei Carabinieri, e con le ASL, di un processo che il Parco sta compiendo nel tentativo di una riduzione della popolazione di ungulati.