Territorio
Palazzo tolto alla malavita, gestione al Comune o bando
Chiarimenti tra Legambiente e assessore ai Sassi. Al momento non ci sono ipotesi di gestione
Matera - martedì 9 ottobre 2018
10.01
Prima si svolgeranno i lavori di ristrutturazione e poi si deciderà se sarà il Comune a gestire in proprio l'immobile, oppure verrà affidato attraverso un bando di gara.
"Ad oggi, quindi, non esiste alcun atto del Comune che vada nella direzione dell'affidamento in gestione dell'immobile, come nei giorni scorsi era stato ipotizzato da esponenti di Legambiente". Così l'assessore ai Sassi Angela Fiore fa chiarezza sulla vicenda che riguarda l'immobile sequestrato ad un boss mafioso, sul quale il comune di Matera sta per effettuare un progetto per la realizzazione un laboratorio polifunzionale al servizio delle scuole e degli studenti, finanziato attraverso il Pon legalità.
Affinché non sorgano equivoci l'assessore Fiore ha voluto spiegare l'iter che il comune sta seguendo per arrivare all'inizio delle attività.
E lo ha fatto in un incontro con una delegazione di Legambiente, composta dalla presidente Anna Longo e dallo storico attivista dell'associazione ecologista Pio Acito. L'associazione al momento occupa un locale posto nell'edificio e ha chiesto chiarimenti sul progetto e sulla futura gestione dell'immobile.
Innanzitutto, ha specificato l'assessore ai Sassi, in questa fase il Comune è impegnato nel coinvolgimento delle scuole, attraverso la stipula di accordi per l'utilizzo degli spazi a disposizione per le attività didattiche.
Rimarcando le finalità del progetto.
"La struttura – ha spiegato Fiore- sarà a servizio degli studenti tanto per rafforzare l'offerta formativa degli Istituti scolastici, quanto per recuperare, anche attraverso l'uso di spazi attrezzati e tecnologicamente adeguati, deficit scolastici che spesso originano il fenomeno della dispersione. Ci muoveremo tenendo conto di questa esigenza".
Non vanno mai dimenticate, infatti, le specificità del progetto, che è stato premiato dal Pon sulla sicurezza con un finanziamento di 1 milione di euro.
E per raggiungere l'obiettivo c'è bisogno di un ampio coinvolgimento di attori sociali come le scuole, gli enti e le associazioni cittadine.
Quindi, il pensiero dell'assessore Fiore sembra chiaro: ora non è il momento di parlare di affidamento dell'immobile, ma bisogna rimboccarsi le maniche per costruire quella rete sociale che sarà il vero motore dei laboratori.
"Ad oggi, quindi, non esiste alcun atto del Comune che vada nella direzione dell'affidamento in gestione dell'immobile, come nei giorni scorsi era stato ipotizzato da esponenti di Legambiente". Così l'assessore ai Sassi Angela Fiore fa chiarezza sulla vicenda che riguarda l'immobile sequestrato ad un boss mafioso, sul quale il comune di Matera sta per effettuare un progetto per la realizzazione un laboratorio polifunzionale al servizio delle scuole e degli studenti, finanziato attraverso il Pon legalità.
Affinché non sorgano equivoci l'assessore Fiore ha voluto spiegare l'iter che il comune sta seguendo per arrivare all'inizio delle attività.
E lo ha fatto in un incontro con una delegazione di Legambiente, composta dalla presidente Anna Longo e dallo storico attivista dell'associazione ecologista Pio Acito. L'associazione al momento occupa un locale posto nell'edificio e ha chiesto chiarimenti sul progetto e sulla futura gestione dell'immobile.
Innanzitutto, ha specificato l'assessore ai Sassi, in questa fase il Comune è impegnato nel coinvolgimento delle scuole, attraverso la stipula di accordi per l'utilizzo degli spazi a disposizione per le attività didattiche.
Rimarcando le finalità del progetto.
"La struttura – ha spiegato Fiore- sarà a servizio degli studenti tanto per rafforzare l'offerta formativa degli Istituti scolastici, quanto per recuperare, anche attraverso l'uso di spazi attrezzati e tecnologicamente adeguati, deficit scolastici che spesso originano il fenomeno della dispersione. Ci muoveremo tenendo conto di questa esigenza".
Non vanno mai dimenticate, infatti, le specificità del progetto, che è stato premiato dal Pon sulla sicurezza con un finanziamento di 1 milione di euro.
E per raggiungere l'obiettivo c'è bisogno di un ampio coinvolgimento di attori sociali come le scuole, gli enti e le associazioni cittadine.
Quindi, il pensiero dell'assessore Fiore sembra chiaro: ora non è il momento di parlare di affidamento dell'immobile, ma bisogna rimboccarsi le maniche per costruire quella rete sociale che sarà il vero motore dei laboratori.