Cronaca
Operazione tritolo, tutti i dettagli dalla Questura
Otto pregiudicati in arresto e una nona persona risulta latitante
Matera - lunedì 30 giugno 2014
13.58
'Operazione Tritolo' è il nome dell'azione portata a termine dalla Polizia di Stato di Matera che, all'alba di oggi, ha eseguito otto ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di tentato omicidio, tentata estorsione, detenzione e porto illegale di materiale esplosivo e armi.
Gli atti intimidatori, inizialmente verbali, contro un imprenditore materano, hanno avuto come obiettivo quello di indurre lo stesso imprenditore a rinunciare ai suoi diritti di ordine economico-patrimoniale e alla sua attività economica. Diversi sono stati gli episodi intimidatori di cui l'imprenditore è stato vittima. L'ultimo, in ordine di tempo, è di una bomba di 1,6 kg di tritolo fortunatamente disinnescata grazie ad uno dei guardiani che ha disattivato la miccia già accesa.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno permesso di individuare e fermare l'attività estorsiva che il gruppo di pregiudicati tutti del tarantino, tranne uno residente in provincia di Matera, aveva posto in essere nei confronti del proprietario di una struttura ricettiva materana.
Gli investigatori sono riusciti, tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, a scoprire un progetto omicida – da parte sempre della stessa banda- nei confronti di un altro imprenditore pugliese del settore turistico. Durante le indagini, sono state anche disposte delle perquisizioni, nel territorio di Laterza, grazie alle quali è stato possibile rinvenire una moto, un casco, due pistole e delle munizioni, che sarebbero servite per realizzare il piano omicida. Il tentato omicidio sarebbe stato attuato dal latitante Antonio Giannini, reo di aver organizzato un altro omicidio, non portato a termine, nella Provincia di Foggia.
Durante la conferenza stampa di questa mattina, il Procuratore Capo, Celestina Gravina, ha dichiarato: "A questa vicenda hanno collaborato Procura e Polizia che hanno dimostrato un atteggiamento positivo, fondamentale per trasmettere un messaggio di speranza alla collettività. E' stata un'indagine connotata da una grande diligenza investigativa, ma anche da una trasparenza da parte delle vittime nel dichiarare elementi di fatto che ci hanno consentito di seguire la pista criminale. In effetti sono state sincere".
Il Capo della Squadra Mobile, Nicola Fucarino, ha aggiunto che questa volta le indagini sono state differenti dal solito. "E' stata necessaria un'azione preventiva, con un intenso controllo del territorio, al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone prese di mira dai malviventi. E'importante l'attività di sicurezza e prevenzione".
Infine sono stati resi noti i nomi degli 8 arrestati. Si tratta di Apollinare Egidio classe 67, Carbotti Filippo classe 64, Carenza Marco classe 85, Clemente Stefano classe 91, Clemente Vincenzo classe 64, Ditaranto Matteo classe 56, Morrone Cosimo Damiano classe 55, Mottolese Michele classe 80. A questi va aggiunto il latitante Giannini Antonio classe 76. Tra loro ci sarebbe una nona persona che al momento risulta latitante.
Gli atti intimidatori, inizialmente verbali, contro un imprenditore materano, hanno avuto come obiettivo quello di indurre lo stesso imprenditore a rinunciare ai suoi diritti di ordine economico-patrimoniale e alla sua attività economica. Diversi sono stati gli episodi intimidatori di cui l'imprenditore è stato vittima. L'ultimo, in ordine di tempo, è di una bomba di 1,6 kg di tritolo fortunatamente disinnescata grazie ad uno dei guardiani che ha disattivato la miccia già accesa.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno permesso di individuare e fermare l'attività estorsiva che il gruppo di pregiudicati tutti del tarantino, tranne uno residente in provincia di Matera, aveva posto in essere nei confronti del proprietario di una struttura ricettiva materana.
Gli investigatori sono riusciti, tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, a scoprire un progetto omicida – da parte sempre della stessa banda- nei confronti di un altro imprenditore pugliese del settore turistico. Durante le indagini, sono state anche disposte delle perquisizioni, nel territorio di Laterza, grazie alle quali è stato possibile rinvenire una moto, un casco, due pistole e delle munizioni, che sarebbero servite per realizzare il piano omicida. Il tentato omicidio sarebbe stato attuato dal latitante Antonio Giannini, reo di aver organizzato un altro omicidio, non portato a termine, nella Provincia di Foggia.
Durante la conferenza stampa di questa mattina, il Procuratore Capo, Celestina Gravina, ha dichiarato: "A questa vicenda hanno collaborato Procura e Polizia che hanno dimostrato un atteggiamento positivo, fondamentale per trasmettere un messaggio di speranza alla collettività. E' stata un'indagine connotata da una grande diligenza investigativa, ma anche da una trasparenza da parte delle vittime nel dichiarare elementi di fatto che ci hanno consentito di seguire la pista criminale. In effetti sono state sincere".
Il Capo della Squadra Mobile, Nicola Fucarino, ha aggiunto che questa volta le indagini sono state differenti dal solito. "E' stata necessaria un'azione preventiva, con un intenso controllo del territorio, al fine di salvaguardare l'incolumità delle persone prese di mira dai malviventi. E'importante l'attività di sicurezza e prevenzione".
Infine sono stati resi noti i nomi degli 8 arrestati. Si tratta di Apollinare Egidio classe 67, Carbotti Filippo classe 64, Carenza Marco classe 85, Clemente Stefano classe 91, Clemente Vincenzo classe 64, Ditaranto Matteo classe 56, Morrone Cosimo Damiano classe 55, Mottolese Michele classe 80. A questi va aggiunto il latitante Giannini Antonio classe 76. Tra loro ci sarebbe una nona persona che al momento risulta latitante.