Cronaca
Occhio alla bigiotteria
Maxi sequestro della Guardia di Finanzia in un negozio del centro storico
Matera - martedì 4 novembre 2014
11.07
Oltre 200.000 prodotti tra bracciali, collane, anelli e altri accessori di bigiotteria sono stati sequestrati dai militari della Guardia di Finanzia di Matera in danno di un commerciante di origini indiane, tritolare di un esercizio commerciale nel centro storico di Matera.
Nel corso dell'ispezione le fiamme gialle hanno rinvenuto notevoli quantitativi di prodotti destinati alla vendita tutti rigorosamente privi delle etichette recanti l'indicazione del produttore, delle eventuali precauzioni e destinazioni d'uso, nonché – e soprattutto – dei materiati di cui gli stessi si componevano. Per di più, molti di questi oggetti venivano venduti sfusi all'interno di recipienti e cesti senza l'apposizione di alcun cartello che ne illustrasse le caratteristiche.
Eppure, la normativa sulla sicurezza dei prodotti parla chiaro. Secondo il Decreto Legislativo nr. 206 del 6 settembre 2005 è vietato il commercio sul territorio nazionale di qualsiasi prodotto o confezione di prodotto che non riporti, in forme chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni sopra accennate.
Sicurezza e non solo. Secondo quanto accertato dai militari, il titolare dell'esercizio commerciale oltre a creare un potenziale pericolo per la salute dei suoi clienti, sarebbe anche accusato di concorrenza sleale. L'eventuale vendita della merce rinvenuta in negozio, infatti, avrebbe fruttato al commerciante un somma che si aggira intorno ai 54.000 euro in danno degli altri operatori economici e del principio di leale concorrenza sul mercato.
Anche per questo il commerciante è stato segnalato alla Camera di Commercio di Matera, che a questo punto provvederà a comminare sanzioni che vanno da un minimo di 516 euro ad un massimo di 25.823 euro.
Nel corso dell'ispezione le fiamme gialle hanno rinvenuto notevoli quantitativi di prodotti destinati alla vendita tutti rigorosamente privi delle etichette recanti l'indicazione del produttore, delle eventuali precauzioni e destinazioni d'uso, nonché – e soprattutto – dei materiati di cui gli stessi si componevano. Per di più, molti di questi oggetti venivano venduti sfusi all'interno di recipienti e cesti senza l'apposizione di alcun cartello che ne illustrasse le caratteristiche.
Eppure, la normativa sulla sicurezza dei prodotti parla chiaro. Secondo il Decreto Legislativo nr. 206 del 6 settembre 2005 è vietato il commercio sul territorio nazionale di qualsiasi prodotto o confezione di prodotto che non riporti, in forme chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni sopra accennate.
Sicurezza e non solo. Secondo quanto accertato dai militari, il titolare dell'esercizio commerciale oltre a creare un potenziale pericolo per la salute dei suoi clienti, sarebbe anche accusato di concorrenza sleale. L'eventuale vendita della merce rinvenuta in negozio, infatti, avrebbe fruttato al commerciante un somma che si aggira intorno ai 54.000 euro in danno degli altri operatori economici e del principio di leale concorrenza sul mercato.
Anche per questo il commerciante è stato segnalato alla Camera di Commercio di Matera, che a questo punto provvederà a comminare sanzioni che vanno da un minimo di 516 euro ad un massimo di 25.823 euro.