Territorio
Nucleare, ribadito il "no" al deposito nazionale
Inviato il documento con le osservazioni
Matera - martedì 7 gennaio 2025
9.53
In questa pagina sono pubblicate informazioni e immagini a cura della nostra redazione di Materalife
Nei giorni scorsi la Regione Basilicata ha inviato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (Mase) la relazione con le eccezioni tecniche per scongiurare l'individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari nel territorio lucano. La documentazione, inviata dal Dipartimento Ambiente, è aggiornata con tutte le osservazioni prodotte fino ad alcuni giorni fa ed è integrata con quelle dei Comuni di Bernalda, Matera e Montalbano Jonico.
Al Documento delle osservazioni tecnico - scientifiche (Dots) già trasmesso nel 2021, sono stati aggiunti sia ulteriori elementi derivanti dal completamento del lavoro di redazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr) sia approfondimenti relativi al patrimonio culturale dopo il riconoscimento Unesco di un tratto della via Appia ''regina viarum'', che interessa i Comuni di Melfi, Rapolla, Venosa, Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania. Altri elementi aggiunti sono l'inserimento della via Francigena nei finanziamenti del Ministero del Turismo a maggio 2024 e l'istituzione del sito Natura 2000 denominato ''Corridoio jonico di migrazione'' per garantire e tutelare la conservazione delle specie ornitiche selvatiche, approvato dalla giunta regionale e riguardante i Comuni di Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico e Policoro. Sulla base della relazione inviata, per tutti i territori lucani inseriti nella Carta delle aree idonee (Cnai), sono indicate caratteristiche geologiche, culturali, paesaggistiche e di particolare rilievo economico che rendono inconciliabile la presenza del deposito nucleare.
"Abbiamo messo in campo in maniera sinergica tutte le energie tecnico - scientifico - ha detto l'assessore regionale all'ambiente e alla transizione energetica Laura Mongiello - per scongiurare l'individuazione del sito in Basilicata. Siamo fiduciosi che con questo massiccio lavoro documentale la Basilicata esca dal ventaglio dei siti idonei".
Nei giorni scorsi la Regione Basilicata ha inviato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (Mase) la relazione con le eccezioni tecniche per scongiurare l'individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari nel territorio lucano. La documentazione, inviata dal Dipartimento Ambiente, è aggiornata con tutte le osservazioni prodotte fino ad alcuni giorni fa ed è integrata con quelle dei Comuni di Bernalda, Matera e Montalbano Jonico.
Al Documento delle osservazioni tecnico - scientifiche (Dots) già trasmesso nel 2021, sono stati aggiunti sia ulteriori elementi derivanti dal completamento del lavoro di redazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr) sia approfondimenti relativi al patrimonio culturale dopo il riconoscimento Unesco di un tratto della via Appia ''regina viarum'', che interessa i Comuni di Melfi, Rapolla, Venosa, Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania. Altri elementi aggiunti sono l'inserimento della via Francigena nei finanziamenti del Ministero del Turismo a maggio 2024 e l'istituzione del sito Natura 2000 denominato ''Corridoio jonico di migrazione'' per garantire e tutelare la conservazione delle specie ornitiche selvatiche, approvato dalla giunta regionale e riguardante i Comuni di Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico e Policoro. Sulla base della relazione inviata, per tutti i territori lucani inseriti nella Carta delle aree idonee (Cnai), sono indicate caratteristiche geologiche, culturali, paesaggistiche e di particolare rilievo economico che rendono inconciliabile la presenza del deposito nucleare.
"Abbiamo messo in campo in maniera sinergica tutte le energie tecnico - scientifico - ha detto l'assessore regionale all'ambiente e alla transizione energetica Laura Mongiello - per scongiurare l'individuazione del sito in Basilicata. Siamo fiduciosi che con questo massiccio lavoro documentale la Basilicata esca dal ventaglio dei siti idonei".