Territorio
Nucleare: 20 anni fa la grande protesta di Scanzano Jonico e della Basilicata
Contro il cimitero nazionale di scorie
Matera - lunedì 13 novembre 2023
17.11
"La protesta di Scanzano contro il deposito nazionale di scorie nucleari era fondata su una causa veramente giusta". Lo ha dichiarato l'associazione antinucleare ScanZiamo le scorie che il 13 novembre del 2003 iniziò una protesta in Basilicata, nel giorno stesso in cui il Consiglio dei ministri decise di insediare il 'cimitero' nazionale di rifiuti e scorie nelle cave di salgemma di Terzo Cavone, a Scanzano Jonico.
Dopo due settimane di proteste istituzionali e popolari, con strade e ferrovie bloccate, il Parlamento nella conversione del decreto depennò l'indicazione geografica di Scanzano Jonico e il deposito nazionale non si fece più.
"Le quindici giornate di civile e pacifica protesta non derivano da una presa di posizione degli abitanti di un piccolo paese della Basilicata - ribadisce oggi l'associazione - ma dalla consapevolezza che c'era qualcosa per cui valeva la pena lottare, forse non era ancora chiaro al popolo lucano, ma era qualcosa di forte e di questo l'intero Paese se n'è accorto nel giro di poche ore. In occasione del ventennale della protesta è di fondamentale importanza ricordarlo. Oggi, dopo 20 anni, quello slancio che ha portato il popolo lucano a mobilitarsi è più chiaro. Quelle giornate non solo sono state determinanti per la tutela della cultura e dell'identità di un territorio intriso di storia come il nostro, ma hanno inciso profondamente sull'indirizzo energetico del Paese tutto".
Secondo ScanZiamo le scorie, quella protesta ha "evitato il ritorno della produzione di energia nucleare e dei rifiuti radioattivi, per i quali ancora oggi non sono state trovate soluzioni definitive per la gestione in sicurezza"; inoltre "venti anni dopo quella gloriosa esperienza che scongiurò un destino nefasto per Scanzano e il Mezzogiorno - aggiunge l'associazione - il dibattito aperto sul nucleare e per l'individuazione del deposito nazionale delle scorie radioattive continua a fondarsi e a proseguire senza alcuna emancipazione scientifica. Il nucleare pulito, a differenza di quello che qualcuno vuol far credere, non esiste e il problema delle scorie radioattive rimane ancora irrisolto in tutto il mondo''. Per i 20 anni ''ricorderemo con diverse iniziative nei prossimi quindici giorni la grande vittoria popolare di Scanzano".
Dopo due settimane di proteste istituzionali e popolari, con strade e ferrovie bloccate, il Parlamento nella conversione del decreto depennò l'indicazione geografica di Scanzano Jonico e il deposito nazionale non si fece più.
"Le quindici giornate di civile e pacifica protesta non derivano da una presa di posizione degli abitanti di un piccolo paese della Basilicata - ribadisce oggi l'associazione - ma dalla consapevolezza che c'era qualcosa per cui valeva la pena lottare, forse non era ancora chiaro al popolo lucano, ma era qualcosa di forte e di questo l'intero Paese se n'è accorto nel giro di poche ore. In occasione del ventennale della protesta è di fondamentale importanza ricordarlo. Oggi, dopo 20 anni, quello slancio che ha portato il popolo lucano a mobilitarsi è più chiaro. Quelle giornate non solo sono state determinanti per la tutela della cultura e dell'identità di un territorio intriso di storia come il nostro, ma hanno inciso profondamente sull'indirizzo energetico del Paese tutto".
Secondo ScanZiamo le scorie, quella protesta ha "evitato il ritorno della produzione di energia nucleare e dei rifiuti radioattivi, per i quali ancora oggi non sono state trovate soluzioni definitive per la gestione in sicurezza"; inoltre "venti anni dopo quella gloriosa esperienza che scongiurò un destino nefasto per Scanzano e il Mezzogiorno - aggiunge l'associazione - il dibattito aperto sul nucleare e per l'individuazione del deposito nazionale delle scorie radioattive continua a fondarsi e a proseguire senza alcuna emancipazione scientifica. Il nucleare pulito, a differenza di quello che qualcuno vuol far credere, non esiste e il problema delle scorie radioattive rimane ancora irrisolto in tutto il mondo''. Per i 20 anni ''ricorderemo con diverse iniziative nei prossimi quindici giorni la grande vittoria popolare di Scanzano".